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Yamaha YZF-R125 2014 - TEST

Una piccola sportiva che non lascia nulla al caso e che diverte. Costa 4.490 euro e l'abbiamo provata per voi in Spagna, su strada e su pista

Moto - Test: Yamaha YZF-R125 2014 - TEST

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I tempi d'oro delle 125 due tempi è ormai lontano, con quel picco di emozione avvenuto tra gli anni '80 e '90 che ancora scalda il cuore degli appassionati, al solo pensiero. Questo però non significa che, nonostante numeri di mercato molto piccoli, la categoria delle attuali moto 125 non sia popolata da proposte molto accattivanti e tecnologiche. E' il caso della nuova YZF R125 2014, che sulla scia del fascino delle "sorellone R-Series" ha avuto comunque un buon successo commerciale, risultando la leader nel suo segmento e vendendo in 6 anni oltre 45.000 esemplari, grazie anche ad un design che è diventato un icona per i teenager fan di Valentino Rossi e Jorge Lorenzo.
Per il 2014 Yamaha rilancia dunque la sua piccola supersportiva, aggiornando il design senza intaccare gli aspetti che ne hanno decretato il successo e aggiungendo al contempo nuovi componenti dal carattere racing Per l’occasione ci hanno invitato a provarla in Spagna, per le strade di Barcellona, sulle colline alle sue spalle e anche in pista per saggiarne fino in fondo tutte le capacità, ed ecco com'è andata...

DESIGN ED ERGONOMIA

Partendo proprio dal frontale, il look è stato rivisto nei fari e nella nuova e aggressiva presa d’aria centrale con elementi che vogliono richiamare ancora di più il cupolino della sorella maggiore R6, anche se a nostra memoria ricorda vagamente anche il frontale di un'altra nota 600 giapponese. Nuovo anche il parafango anteriore verniciato in carbon look. Anche le carene richiamano le sorelle maggiori, ben armonizzate con il codino affusolato e rivolto verso l'alto, dotato di un nuovo gruppo ottico ed equipaggiato di un porta targa più corto che ne enfatizza la sportività.
Ben rifiniti sono il telaio parzialmente a vista e il forcellone, verniciati entrambi di nero satinato e molto bella risulta la nuova piastra forcella, dal taglio moderno e racing, armonizzato con quello della nuova strumentazione, che è la stessa montata sulla MT-125, di cui potete leggere il test qui. Si tratta quindi di 3 LCD ultramoderni e completi di tutte le informazioni necessarie, dai giri alla velocità, dal livello carburante alla temperatura dell’acqua, dall’orologio al computer di bordo, il tutto condito con una grafica che ricorda quella degli Smartphone tanto amati e desiderati dai giovani e con la chicca del segnalatore di cambio marcia, che richiama quello che siamo abituati a vedere sulle MotoGP.
Nel complesso il design è molto convincente, con un evidente richiamo alle moto da corsa. Forse rispetto alla MT-125 che pare davvero una moto adulta, la YZF-R125 ha più l’apparenza di una piccola vera moto, ma proprio per questo rappresenta il giusto trampolino di lancio verso il progressivo passaggio alle belve di cilindrata più grossa.
La posizione di guida è da sportiva, senza compromessi. Il manubrio è basso e abbastanza aperto, e insieme alle pedane alte costringe ad una posizione di grande controllo, ma che inevitabilmente finisce per caricare parecchio i polsi del pilota, specie nella guida in città.
La nota positiva è che, nonostante la moto sia complessivamente piuttosto compatta, lo spazio a bordo non manca, e anche il tester (alto 185 cm) non ha avuto problemi di abitabilità, anzi l’ampia sella lascia anche una buona possibilità di movimento. Nella norma, trattandosi di una sportiva, la situazione riservata all’eventuale passeggero/a.

TECNICA: MOTORE RINNOVATO E NUOVA CICLISTICA ANTERIORE
La MT-125 di cui abbiamo recentemente pubblicato la prova, deriva tecnicamente dalla nuova R-125 m.y. 2014. Qui ritroviamo quindi le stesse caratteristiche tecniche: motore monocilindrico raffreddato a liquido, profondamente aggiornato con oltre 70 nuove componenti rispetto alla versione che va a sostituire. In particolare, il modello 2014 dispone di una nuova iniezione elettronica, che oltre a migliorare la curva di coppia ai medi regimi, riesce anche a ridurre i consumi del 10-11% rispetto alla versione precedente, fattore che sarà sicuramente ben voluto dai giovani utenti. Il telaio è il classico Deltabox in acciaio verniciato di nero, così come il forcellone posteriore con capriata di irrigidimento.
Completamente aggiornata risulta la ciclistica anteriore, dove troviamo una nuova forcella a steli rovesciati da 41 mm che richiama quelle delle sorelle maggiori e un nuovo freno a disco flottante da 292 mm con pinza radiale, mentre al posteriore c’è un monoammortizzatore regolabile nel precarico con nuovi leveraggi e un freno a disco da 230 mm.
Come sulla MT sono stati montati nuovi cerchi con sei gruppi di sottili razze a Y, che fanno molto racing e che calzano gomme (Pirelli Sport Daemon o Michelin new Pilot Street) da 100/80-17 all’anteriore e da 130/70-17 al posteriore. Il peso in ordine di marcia, con tutti i serbatoi pieni è di 140 kg.

GAMMA, ACCESSORI E PREZZI
La nuova YZF-R125 è in vendita a partire da fine aprile nei colori Matt Grey, Anodized Red e Race Blu, al prezzo di 4.490 f.c. euro, IVA inclusa. Sono inoltre disponibili anche una serie di accessori dedicati fornibili a pagamento, come la borsa da serbatoio, la presa di corrente da 12V e l’adattatore USB, mentre in chiave racing si possono montare lo scarico Akrapovic, il bel cupolino Double Bubble, gli indicatori a led e i tamponi di protezione para-telaio.

IL TEST

Come anticipato il test si è svolto nei dintorni di Barcellona, in una calda giornata pre-estiva, che ci ha offerto la possibilità di sperimentare tutti i possibili campi di utilizzo che i sedicenni potranno fare della nuova piccola bomba nipponica, dall’uso cittadino casa-scuola, alle gite fuori porta, fino alle prime esperienze in pista.
Se la posizione di guida non è da turistica - comunque accettabile per i giovani che vorranno emulare i piloti di MotoGP - viene in soccorso la facilità di guida complessiva, data da comandi morbidi ed efficaci, da un’accoppiata frizione e cambio che non crea mai problemi, dalla buona maneggevolezza garantita dal peso e dalle dimensioni contenute uniti agli pneumatici dalla sezione ridotta. Il motore vibra poco e, se non si ha troppa fretta, riprende bene anche dai regimi più bassi, soprattutto se confrontato con i vecchi due tempi che proprio in basso faticavano parecchio. A giudicare dagli sguardi dei giovani in giro per Barcellona, il fascino della moto sportiva non sembra affatto aver perso dei punti, e si può fare ancora di meglio montando gli accessori opzionali, come lo scarico Akrapovic che donerà anche un tono di voce più maschio alla centoventicinque giapponese.

Uscendo fuori città e arrampicandosi sulle colline alle spalle della città catalana, si possono godere le doti migliori della R125. Bisogna però ricordarsi che qui la potenza è diversa rispetto alle vecchie due tempi da 30 CV: guidando la R125 si scopre che anche 15 CV sono sufficienti per iniziare a divertirsi. Sicuramente bastano per emozionare un sedicenne che arriva da uno spompato cinquantino a 4 tempi. Del resto alla guida della nuova Yamaha siamo riusciti a leggere 135 km/h di velocità massima, non male, no? Soprattutto se a fronte di queste prestazioni si ottiene un consumo medio dichiarato di 45 Km/litro, davvero eccezionale: qui poi non c’è neanche da riempire ogni due per tre il serbatoio dell’olio del miscelatore!
La ciclistica lavora molto bene e riesce a garantire il classico compromesso ottimale tra maneggevolezza e stabilità, sempre garantita anche nei curvoni affrontati a velocità prossime a quella massima. La sospensione anteriore è poco cedevole e non va mai in crisi, il mono è tarato sul rigido e funziona bene, pena un comfort non ottimale sulle sconnessioni dell’asfalto. La nota meno lieta nella guida su strada è venuta dai pneumatici Michelin di primo equipaggiamento, che faticavano ad entrare in temperatura e sembravano andare poco d’accordo con le linee bianche della segnaletica orizzontale, sulle quali bisogna prestare attenzione per evitare spiacevoli perdite dell’avantreno o scivolate del retrotreno.

Tuttavia, questo limite è venuto meno nel test che abbiamo effettuato in pista, segno evidente che una volta in temperatura, e su asfalti migliori, le Michelin tornano a comportarsi molto bene. In un circuito corto e tortuoso, la R-125 non delude, grazie soprattutto ad una ciclistica sopraffina, diventando il mezzo ideale per iniziare ad apprendere l’arte della guida sportiva con una moto vera.
L’inserimento in curva è immediato, e le velocità di percorrenza che si possono tenere a centro curva sono impensabili e permettono di non perdere troppa velocità tra un rettilineo e l’altro, evitando di doversi affidare eccessivamente all’accelerazione che è sufficiente, ma non certo fulminea, soprattutto se non si ha la cura di mantenere il regime sopra i 6.000 giri.
La forza offerta da entrambi i freni garantisce un’ottima potenza e una buona modulabilità, anche se la leva anteriore è un po’ duretta, e non si è mai patita la mancanza dell’ABS, che tuttavia sarà presto disponibile in opzione.

In questo test abbiamo utilizzato

Casco X-Lite
Giacca Arlen Ness
Jeans tecnici Arlen Ness
Scarpe TCX

In Pista
Stivali Alpinestars
Tuta Ixon

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