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Yamaha MT-125 - TEST

Per i giovanissimi che voglio sentirsi biker a tutti gli effetti. La piccola MT costa 4.190 euro e la KTM Duke ora non è più sola...

Moto - Test: Yamaha MT-125 - TEST

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Con l’arrivo della Yamaha MT-09 e della Yamaha MT-07, il Costruttore giapponese non sta sbagliando un colpo con questa nuova famiglia MT, proponendo sul mercato motociclette affascinanti, ben fatte, molto divertenti e offerte a prezzi estremamente competitivi. E le novità non finiscono qui: infatti da Iwata hanno deciso di allargare la famiglia con la presentazione della MT-125, pensando dunque alle nuove generazioni di motociclisti in erba e offrendo un prodotto ricco di appeal e di contenuti tecnici interessanti. La MT-125 è stata infatti sviluppata partendo dalla stessa piattaforma della nuova YZF R125, ma offrendo rispetto una posizione di guida più eretta che dona maggiore comodità e controllo, ma anche un look molto personale e con proporzioni da moto adulta.

Yamaha vuole proporre la serie MT come rappresentante del concetto di "lato oscuro del Giappone", intorno al quale passano tutta una serie di proposte lifestyle, fatte anche di abbigliamento dedicato, eventi e community. La MT-125 si posizione inoltre in un segmento, quello delle 125 naked sportive, fin’ora presidiato solamente dalla KTM Duke 125, che da oggi avrà un concorrente agguerrita nella scalata alle classifiche di vendita del settore.

DESIGN ED ERGONOMIA

Il look da streetfighter tutto puntato all'anteriore richiama evidentemente alcuni tratti familiari della serie MT, dal taglio del faro con luci diurne a led e dei convogliatori d’aria. La coda è corta e sportiva, puntata verso l’alto, con il sellino del passeggero non molto ampio e posto su un secondo livello, e il faretto a led incastonato all’interno e non all’estremità come si è più abituati a concepire. Le finiture, come da tradizione Yamaha, sono molto buone. Certo un occhio attento può intuire che alcune soluzioni sono ovviamente economiche, ma vengono presentate molto bene, con dettagli e materiali che fanno trasparire qualità sia visivamente che al tatto, come la plastica che sovrasta il serbatoio o i parafanghi con effetto simil carbonio.
Molto ricercata appare la nuova strumentazione composta da 3 display LCD, che strizza l’occhio alla grafica dei moderni Smartphone. Tachimetro e contagiri sono al centro, mentre a fianco, oltre a livello carburante e temperatura liquido di raffreddamento troviamo tutte le informazioni necessarie, tra cui contachilometri totale e parziale, orologio e anche computer di bordo con indicazioni sui consumi, velocità media e altro. Ai lati dei display ci sono le classiche spie, campeggiate al centro da quella che segnala l’imminenza del limitatore e la necessità quindi di passare ad un rapporto superiore.

In generale il design della moto è decisamente riuscito, le proporzioni sono da moto vera, tanto da poter immaginare un buon successo commerciale rivolto ad un pubblico fatto di sedicenni, di ragazze, ma anche di utenti più adulti. La posizione di guida è improntata alla sportività, con il manubrio che risulta posizionato a media altezza per una posizione di controllo leggermente inclinata in avanti, ma decisamente più comoda rispetto a quella di una supersportiva come la R-125. Lo spazio è sufficiente anche per i piloti più alti e la sella è posizionata alla giusta altezza e in coppia col serbatoio stretto consente quasi a tutti di poggiare comodamente i piedi a terra. Al passeggero, per privilegiare un design slanciato della coda, è invece riservato uno strapuntino succinto e posizionato piuttosto in alto, per altro privo anche di maniglie di appiglio.

TECNICA

Il motore monocilindrico raffreddato a liquido deriva da quello della precedente R-125, ma è stato profondamente aggiornato con oltre 70 nuovi componenti, tra cui un nuovo corpo farfallato, un nuovo profilo delle camme, una nuova mappatura della centralina e un nuovo e più efficiente catalizzatore a 300 celle.
La ciclistica vive attorno ad un telaio Deltabox in acciaio, leggero e resistente, oltre al bel forcellone posteriore con capriata di irrigidimento.
La sospensione anteriore è una nuova forcella a steli rovesciati da 41 mm che stupisce con un aspetto più appagante anche rispetto alla componente tradizionale che equipaggia la sorella maggiore MT-07, mentre al posteriore si trova un classico ma efficiente monoammortizzatore regolabile nel precarico.
L’impianto frenante, che dall’autunno offrirà in opzione l’ABS, è costituito da un nuovo disco flottante all’anteriore da 292 mm con pinza radiale, e da un disco da 230 mm al posteriore.
Molto belli risultato i nuovi cerchi con 6 gruppi di sottili razze a Y, in stile Racing, che calzano davanti pneumatici (Pirelli o Michelin) 100/80-17 mentre dietro si è optato per il 130/75-17 che dovrebbe garantire il migliore compromesso tra sensazione di appoggio in curva e agilità.
Il peso totale si attesta in 138 kg in ordine di marcia, ovvero con tutti i serbatoi pieni.

GAMMA, ACCESSORI E PREZZI
La nuova MT-125 sarà disponibile nei concessionari da agosto 2014, nelle colorazioni Anodized Red, Matt Grey e Race Blue, a partire da 4.190 euro f.c.. Saranno inoltre proposti fin da subito un’ampia gamma di accessori, la cui linea "performance" comprende: sistema di scarico Akrapovic, cupolino, copri catena, cover del radiatore, crash protector, proteggi nocche, prese d’aria a nido d’ape, lampeggiatori a led e portatarga sportivo. La linea "city" propone inoltre una borsa da serbatoio, il Top Case da 39 litri ed una sella con un design più ricercato.

TEST A BARCELLONA

Diciamo subito che il comportamento globale della piccola MT è molto piacevole, in assenza di veri e propri difetti. La posizione di guida è naturale e i comandi sono tutti li dove te li aspetti: solo le leve hanno un posizionamento al manubrio un po’ troppo lontane dalle manopole. Il motore si avvia molto facilmente, non vibra, si muove con disinvoltura anche ai bassi regimi nonostante la piccola cubatura, anche se ovviamente offre il meglio di se oltre i 6.000 giri. Il rumore di scarico non è esagerato, come del resto accade per gli altri 125 sul mercato, un aspetto che comunque è migliorabile su questa MT montando l’Akrapovic offerto un opzione.
La strumentazione risulta davvero estremamente completa, e dal look accattivante, anche se forse non perfettamente leggibile proprio a causa della moltitudine di informazioni offerte contemporaneamente e per la necessità di abbassare di molto lo sguardo dato dalla posizione di guida eretta.
La frizione e il cambio sono molto dolci e precisi, fattore molto importante visto che per dominare il traffico o per tentare di stare davanti agli amici, ci si ritrova ad effettuare tanti cambi di marcia per sfruttare tutti i 15 cv imposti al motore dal codice della strada. Anche la rapportatura delle marce è adeguata, con la prima più lunga e gli altri rapporti molto ravvicinati.
La maneggevolezza offerta anche dalla R-125 qui viene esaltata dal manubrio alto e abbastanza largo e dall’ottimo raggio di sterzo, che insieme alle gomme dalla sezione contenuta, permettono di districarsi nel traffico come se si fosse in bicicletta, e di aggredire le rapide curve in successione con una velocità impressionante quando si esce fuori città. In queste situazioni, si apprezza il buon lavoro effettuato dai tecnici della Casa giapponese nel definire l’assetto e le componenti della ciclistica. La moto infatti non delude mai e permette di divertirsi tra le curve anche se si ha già una buona esperienza motociclistica, mentre risulta ideale per i neofiti che vogliono imparare a piegare in sicurezza, grazie al perfetto comportamento del telaio e delle sospensioni.
Altro aspetto positivo viene dalla frenata. Il disco anteriore offre tanta potenza, solo la leva risulta un po’ dura e con la corsa corta, come su una moto veramente sportiva. Il disco posteriore compie ampiamente il suo dovere, e soprattutto non giunge mai al bloccaggio se non voluto, aiutando eventualmente anche a chiudere le traiettorie in uscita di curva.
Molto interessanti sono infine i dati relativi al consumo di carburante. Sfruttando la moto in città e fuori città ci siamo infatti attestati su una media di oltre 40 km/litro. Questo fattore farà sicuramente la felicità dei sedicenni squattrinati, ma potrebbe far prendere in considerazione il veicolo anche ad un pubblico più adulto per l’uso cittadino o casa-lavoro.

In questo test abbiamo utilizzato

Casco X-Lite
Giacca Arlen Ness
Jeans tecnici Arlen Ness
Scarpe TCX

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