Tu sei qui

Horex a Intermot 2012

Iniziata la costruzione della Roadster, l'azienda tedesca propone delle variazioni sul tema: Classic concept, Touring e Individual

Moto - News: Horex a Intermot 2012

Esattamente due anni addietro, all’edizione 2010 di Intermot la Horex fece la sua prima apparizione in pubblico con la VR6 Roadster, prototipo di una nerboruta naked spinta da un motore sei cilindri a V stretta.
Nelle prime intenzioni della piccola azienda con base ad Augsburg, che ha rilevato il glorioso marchio teutonico, c’era l’utilizzo di un compressore volumetrico, come se gli oltre 1.200 cc del VR6 non fossero sufficienti a spingere la Roadster con il giusto brio.
Nel corso dello sviluppo però, (che potete ripercorrere cliccando sul Tag Horex) la casa ha deciso di accantonare in una prima fase l’utilizzo del Volumex per entrare in produzione con un propulsore atmosferico.

Terminata la fase di ingegnerizzazione, la piccola factory tedesca ha iniziato la commercializzazione della VR6 Roadster che, per il momento, non prevede l’importazione nel nostro paese. Le Horex, per ora, verranno commercializzate solo in Germania, Austria e Svizzera, attraverso una rete di 30 dealer che hanno accettato la sfida della neonata casa tedesca. Ad Intermot, l’amministratore delegato di Horex, Clement Neese interrogato sulla strategia futura della casa ci ha risposto che "per il 2013 ci concentreremo su questi tre mercati e nel frattempo studieremo quali potranno essere le nazioni dove sbarcare nel 2014, e ovviamente l’Italia è tra quelle che ci interessano, ma per ora non abbiamo preso decisioni in merito".

CLASSIC CONCEPT, TOURING E INDIVIDUAL
La Horex ha portato a Colonia non solo la versione definitiva della VR6 Roadster, per la quale è stato anche dichiarato il prezzo di commercializzazione in 21.700 euro, ma ha anche rilanciato con altre due versioni e un "concept" di stile.
A Intermot erano esposti i modelli Touring e Individual che, più che essere delle vere e proprie versioni, vogliono essere per Horex la dimostrazione della capacità di approntare ciascuna motocicletta in base ai desideri del cliente. La VR6 Individual, ad esempio, con la sua colorazione bicolore e la sella rivestita in Alcantara, vuole stimolare il cliente a personalizzare la Roadster secondo i suoi gusti estetici, mentre il modello Touring vuole indicare che anche con una nuda di questo genere si può fare turismo, e quindi prevede l’adozione di un set di borse della SW-Motech con valigie laterali in tessuto e borsa serbatoio con sgancio rapido, nonché il supporto per il navigatore o lo smartphone, e il necessario cupolino.

La VR6 Classic Concept è un prototipo realizzato da Horex sulla base dei feedback ricevuti dalla clientela pregressa della storica marca tedesca, che spingevano per una moto che ricalcasse i canoni primigeni del brand. Ecco così arrivare una verniciatura in rosso con filettature in argento, sella in cuoio con le impunture a contrasto e splendidi cerchi Kineo (sì, l’Italian style fa sempre scuola…) a raggi in lega leggera con canale lucidato.
Sulla VR6 Classic, abbiamo chiesto informazioni a Fritz Rombach, responsabile Sales e Service dell’azienda tedesca, che ci ha risposto: "Il feedback da parte dei visitatori della fiera di Colonia è particolarmente importante nelle prossime fasi di sviluppo per questo nuovo
modello. Useremo queste informazioni per affinare il nostro prototipo e definire i dettagli tecnici per la nuova moto. Non vedo l'ora di discuterne con la gente che verrà al nostro stand. Dopo la fiera raccoglieremo tutti i feedback e grazie ad essi aggiungeremo la "Classic" alla nostra gamma accanto alla VR6 Roadster"
.

Insomma, sebbene i proclami iniziali di 24 mesi orsono fossero forse un po’ troppo trionfalistici, visto che la moto è arrivata con circa un anno e mezzo di ritardo sulle previsioni, bisogna ammettere che il prodotto sembra del tutto ben progettato e costruito. La ciclistica sembra solida e lo componentistica scelta di pregio (pinze Brembo con ABS Bosch, dischi Braking, cerchi forgiati PVM, sospensioni WP etc). L’azienda, poi, sembra aver puntato a conseguire prima la qualità che non l’uscita sul mercato, ottenendo nell’estate del 2012 le certificazioni Iso 9001:2008 e adottando un sistema Sap per la gestione IT dell’intera azienda.
Che dire? I presupposti per la buona riuscita sembrano esserci tutti, e sarebbe davvero interessante provare la moto per capire se all’ingegneria tedesca si affiancano anche prestazioni adeguate ai quasi 22mila euro richiesti… Torneremo sull’argomento appena riusciremo a provare la sei cilindri teutonica.

Articoli che potrebbero interessarti