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MotoGP, Martin: “Gara difficile con la soft, ma non avevo altra scelta”

“Ho cercato di gestire all’inizio, aprendo anche un gap con Marquez e Acosta, ma poi ho commesso un errore e mi hanno superato. Il 4° posto non è ciò che volevo, ma ho comunque perso 20 punti questo weekend”

MotoGP: Martin: “Gara difficile con la soft, ma non avevo altra scelta”

Il quarto posto ottenuto nel GP delle Americhe non è certo il risultato per cui Jorge Martin avrebbe firmato alla viglia della corsa e, presumibilmente, nemmeno dopo i primi giri della stessa. Portatosi al comando dopo un bel duello con Pedro Acosta, l’alfiere del team Pramac Racing sembrava avere il potenziale per continuare il suo filotto di podi anche sulla pista di Austin. Un errore poco prima di metà di gara ha però vanificato tutti i suoi sforzi, lasciandolo ai piedi del podio dopo una battaglia nel finale con Enea Bastianini.

“Questa pista è abbastanza esigente e pensavo sarei stato un po’ peggio dal punto di vista fisico, invece sono in una forma abbastanza buona, ma è stata certamente una gara complicata con la soft - ha commentato a fine gara il madrileno - Non avevo un’altra scelta, quindi ho cercato di gestire all’inizio e sono anche riuscito ad aprire un piccolo divario con Marc e Pedro. Poi però ho commesso un errore in Curva 11, sono andato largo all’ottavo o nono giro, così loro sono riusciti a riprendermi e a superarmi, anche perché non ero particolarmente forte in frenata. Da quel momento, ho cercato di rimettere in sesto la mia gara e di mantenere il mio ritmo. Ho cercato di dare il 100% negli ultimi cinque giri, ma Enea aveva qualcosa di più e alla fine ho chiuso quarto. Non è ciò che volevo, ma ho raccolto 20 punti questo weekend, è stata una bella gara e mi sono goduto le battaglie. È stato un discreto risultato”. 

Seppur con un briciolo di amarezza, il 26enne non può che tracciare un bilancio positivo di questo fine settimana texano, in cui si è confermato in vetta alla classifica del Mondiale, con un vantaggio di 21 punti su Bastianini, suo diretto avversario.

“È una cosa a cui non bado al momento e non mi piace pensarci, ma sono contento di avere già 80 punti, che sono parecchi - ha chiosato Martin - Dobbiamo essere contenti e continuare su questa strada, perché stiamo lavorando piuttosto bene concentrandoci sono su noi stessi e cercando di migliorare i risultati della scorsa stagione. Questa è una pista dove ho faticato molto in passato e dove adesso siamo riusciti a prendere molti punti ed è certamente meglio essere al comando della classifica che al decimo posto, quindi sono contento”.

Sebbene il campione in carica, Francesco Bagnaia, abbia vissuto due gare sottotono in quel di Austin, Martinator non se la sente di togliergli i galloni di suo primo contendente al titolo.

Penso ci siano diversi piloti che possono lottare per il campionato. Credo che Pecco sia ancora il favorito, perché ha vinto l’anno scorso ed è ancora il numero uno - ha osservato - Gli avversari sono forti, abbiamo Marc e anche Pedro, che è veramente bravo e anche costante. Non si può mai sapere. Anche Enea è stato competitivo per tutto il weekend. La cosa importante è essere veloci ovunque e restare concentrati”.

Essere costanti sarà di fondamentale importanza in questo campionato e lo spagnolo sa di essere già partito con il piede giusto.

“Tutti i campioni sono stati costanti, quindi dobbiamo esserlo anche noi, ma direi che stiamo facendo un bel lavoro, visto che ho conquistato cinque podi su sei gare Dobbiamo continuare a lavorare in questo modo e se in un weekend come questo faccio quarto sono contento e quando avrò l’occasione cercherò di vincere: questo è il mio obiettivo” ha sottolineato Jorge, che in America si è trovato a fare i conti con qualche vibrazione di troppo sulla sua Ducati.

“Nel GP è andata meglio rispetto a sabato. Stiamo lavorando molto, ma non mi sento ancora al massimo con la moto - ha ammesso - Ho avvertito ancora qualche vibrazione, non tante, ma immagino di aver perso uno o due decimi al giro per questo. Questo è ciò che avevo a disposizione e ho dovuto correre così, ma non è una scusa: dobbiamo risolvere”.

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