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MotoGP, Quartararo: "A Portimao ho visto i piani di Yamaha, tornerò a lottare al top"

Il francese sul rinnovo biennale : "Ci sono progetti confidenziali molto interessanti nel futuro di Yamaha. Ho anche visto un grande cambiamento da inizio stagione, l'arrivo di Bartolini ha portato ottime idee. Il fatto che Yamaha mi volesse così tanto è una dimostrazione di fedeltà anche da parte loro"

MotoGP: Quartararo:

Portimao ha lasciato a Fabio Quartararo un modesto settimo posto ed una convinzione, quella di rimanere in Yamaha per un altro biennio. Una scelta quella del francese di rinnovare con la casa giapponese, arrivata in modo del tutto inaspettato o per molti forse quasi inspiegabile, al netto delle difficoltà degli ultimi anni di Yamaha di stare al passo con la preponderanza delle case rivali, Borgo Panigale in primis. Fabio Quartararo ha così preso una posizione togliendo uno dei tasselli del mercato piloti tra i più ambiti, e al contempo dando un segnale incontrovertibile ai propri rivali: qualcosa bolle in pentola. Cosa nello specifico non ci è dato sapere, il francese sussurra di progetti confidenziali mostratigli dagli ingegneri giapponesi, ma è innegabile che anche l'arrivo del know-how italiano di Marmorini e Bartolini c'entri qualcosa. Ad ogni modo Fabio ora ne è certo, presto, ma non subito, tornerà a lottare tra i top rider, e lo farà col blu dei giapponesi.

Cosa ti ha convinto a rimanere in Yamaha? Si è parlato più volte di un contatto anche con Aprilia.
"Ovviamente abbiamo avuto contatti con diversi costruttori - interviene il francese - e la decisione non è stata affatto facile. A Portimao però abbiamo avuto un colloquio col top management di Yamaha e gli ingegneri per parlare dei loro piani per il futuro dello sviluppo, non solo per quest'anno ma anche per quelli a venire. Ci sono dei progetti, ancora confidenziali, davvero interessanti nel futuro di Yamaha, oltre a molte nuove persone entrate nel progetto. Sarà un progetto incredibile, e quindi a Portimao la decisione è stata presa".

Una decisione per alcuni forse inaspettata, in passato non hai nascosto anche diverse critiche a Yamaha.
"Più che di critiche quest'anno ho espresso dei dati di fatto sullo stato attuale. Credo che l'attuale progetto sia più un qualcosa in divenire verso il futuro che radicato nel presente. E' da gennaio che Yamaha ci sta lavorando, anche grazie all'arrivo di alcuni ingegneri provenienti da Ducati. E' vero, in passato mi sono anche lamentato, ma quest'anno il cambiamento c'è stato sopratutto in termini di mentalità e di approccio alla risoluzione dei problemi. Allo stato attuale siamo ancora molto lontani dai piloti più competitivi ma ci serve ancora del tempo per avvicinarci ad essi".

Il cambio dei regolamenti nel 2027, nell'ottica di progettare una nuova M1, ti ha convinto ulteriormente della bontà del progetto Yamaha?
"Penso che sicuramente Yamaha abbia i mezzi per portare a termine un progetto di questa portata. L'arrivo di Massimo Bartolini ha portato delle ottime idee che potranno essere realizzare in tempi brevi, ma non brevissimi di certo. Credo che già dal prossimo anno vedrete una Yamaha molto diversa".

I cambiamenti sulla Yamaha già visti sin qui in questo inizio di stagione hanno contribuito alla tua decisione di rimanere con la casa giapponese?
"Penso che in Portogallo abbiamo ottenuto diverse informazioni, di cui alcune confidenziali, che mi hanno convinto a rimanere. E' un progetto quello di Yamaha improntato al futuro è chiaro, ma ciò che mi ha convinto è stato anche e sopratutto il grosso cambiamento che ho visto da Yamaha a inizio stagione. In Malesia abbiamo avuto dei problemi e sono stati risolti velocemente, è chiaro che Yamaha sta investendo molto in questo progetto, ed il fatto che abbiano voluto a tutti i costi rinnovare il contratto con me è anche una grande dimostrazione di fedeltà da parte loro".

Pensi che, anche grazie a questo progetto, avrai modo di tornare a poter lottare coi piloti più competitivi?
"Si - risponde poi Fabio senza esitazione - non so quando, forse quest'anno non sarà facile perchè abbiamo iniziato in ritardo rispetto ai nostri avversari, anche se vedremo già dei passi avanti a metà stagione. Dal prossimo anno spero di poter lottare maggiormente in testa".

Venire qui al COTA è anche l'occasione per avvicinarsi a una leggenda del motorsport come Kevin Schwantz.
"Ho avuto modo di vedere alcune sue gare in passato, ricordo Suzuka, ed il modo in cui frenava era unico e mi ha colpito. Anche di persona, ha un grande carattere oltre al talento in moto".

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