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Marc Marquez ci è ricascato. Dopo un avvio stagionale cauto, nel fine settimana del Portogallo è stato nuovamente protagonista di scivolate e collisioni, come quella decisiva con Bagnaia che di fatto ha messo fuori il campione in carica e ha relegato lui in 16esima piazza.
"Ho preso una botta alla spalla, ma nulla di importante - ha raccontato - Cosa rimarrà di questo weekend? Le buone sensazioni. Abbiamo migliorato in velocità. E' vero che sono caduto tre volte, ma ciò è dovuto ai pochi chilometri fatti con questa moto. In qualifica ho attivato troppo presto l'abbassatore, nel warm up mi è scivolato il piede dalla pedana senza che stessi spingendo. E lo stesso è successo venerdì. In corsa non avevo il feeling migliore con l'anteriore, però ero rilassato. Diciamo che ho cominciato a sentirmi più a mio agio sul finale con le gomme consumate, poi però c'è stato il contatto alla curva 5. Ne ho parlato con Pecco? Sicuro, ma a caldo è normale che due piloti la vedano diversamente. Come ho comunicato ai commissari, è stato un episodio al limite, ma ho rimesso nelle loro mani la decisione, mantenendomi neutro. Io comunque resto convinto che abbia sbagliato lui. Stavamo lottando per la quinta/sesta posizione a tre tornate dal termine e lui stava soffrendo con la gomma posteriore. Si è rivelato un po' troppo ottimista nel recupero ed aggressivo. Comportarsi così è inutile se non si sta battagliando per la vittoria. Alla fine ad avere la peggio è la Ducati che così ha guadagnato zero punti. L'aspetto che rincuora è che entrambi non ci siamo fatti male".
All'interrogativo se ora che gareggia per la scuderia di Borgo Panigale l'approccio degli avversari sia cambiato nei suoi confronti, l'otto volte iridato ha dichiarato: "No, non lo voglio pensare. Oggi Bagnaia mi ha detto che stava pensando a guadagnare due punti in più. Credo che oggi non fosse il momento giusto per comportarsi così. Non ne ho ancora parlato con Dall'Igna, o con i ragazzi della squadra, solo con Tardozzi. Il positivo è che dispongono della telemetria, per cui possono capire immediatamente com'è andata. Io l'ho vista, ma essendo privata non posso rivelare cosa è emerso".
Immancabile una considerazione su Acosta, oggi al suo primo podio nella classe regina. "Comincio col dire che è bello stargli in scia. Ha uno stile da debuttante, un po' incosciente. Sfrutta molto il cordolo e le gomme. Oggi ha fatto una gran corsa. E' stato velocissimo. Lo avevo già previsto in Qatar che avrebbe lottato per le prime tre posizioni e per il successo in diversi appuntamenti. Non è da escludere neppure che possa giocarsi il Mondiale già quest'anno. E' stato un grande talento nelle categorie minori e lo sarà anche nel presente e nel futuro della MotoGP".
Sempre a proposito di Pedro e dalla facilità con cui si è adattato ai nuovi comandi sulla moto, il 31enne ha replicato: "Quando si è giovani si impara più rapidamente. Inoltre se si proviene da un'altra categoria non si hanno abitudini da cambiare. E' tutta una novità. Personalmente a Lusail quando ho dovuto fare il time attack ho commesso molti più errori che in altre fasi, proprio perché sono andato d'istinto e senza riflettere come ad esempio si fa in gara".
Facendo un bilancio del suo fine settimana l'iberico ha quindi asserito: "Quando si parte dietro e si ha tutto il gruppo davanti ci vuole tempo per risalire. Ho dunque cercato di prendere confidenza con gli pneumatici e ci sono riuscito. Infatti i tempi si sono abbassati. Peccato quello che è successo perché avrei potuto portare a casa la top 5 che mi ero prefissato. In Texas la rivincita? Non ci voglio pensare. Adesso ho un atteggiamento più calmo. Punto solamente a migliorare. Bene che ci stiamo avvicinando ai più forti".
