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MotoGP, Quartararo: "Il futuro? non sono preoccupato, lo sarei se non sapessi dove andare"

"E' la miglior Yamaha di sempre, la mentalità nel box è cambiata, ma non siamo ancora pronti, e non mi aspetto di passare da 0 a 100 in tre mesi. Il problema è che se io sono migliorato di 7 decimi, i miei avversari sono migliorati di un secondo. Proveremo a Portimao lunedì"      

MotoGP: Quartararo:

L'inizio di stagione non è stato tra i più facili per Fabio Quartararo, su di una Yamaha che nell'inseguire le case rivali sul piano dello sviluppo fatica a tenere il passo nonostante abbia messo in gioco molto più che in passato. Fuori dalla top ten in entrambe le gare dell'appuntamento del Qatar, il francese ben sa che ci vorrà del tempo per vedere i primi risultati dei vari test e delle concessioni. E' anche un Fabio Quartararo che si guarda intorno, lo ammette, con un mercato piloti che ha già battuto i primi colpi (come ha dimostrato Ducati con l'acquisto di Aldeguer per la prossima stagione) ma  il francese al momento rimane concentrato sullo sviluppo dando fiducia, e sopratutto tempo, alla casa giapponese in questo inizio di campionato.

In passato hai ottenuto due vittorie qui a Portimao, quali sono le tue aspettative?
"A essere sinceri sono basse - risponde prontamente Fabio - ma dobbiamo essere positivi e cercare di dare il massimo delle nostre potenzialità come sempre. Non penso troppo alla vittoria, per me già entrare direttamente in Q2 è molto importante, poi ottenere una buona qualifica e nelle gare si vedrà. Intanto abbiamo in programma di fare un test qui lunedì", conferma Quartararo. "Il piano è di introdurre gradualmente nuovi componenti e accumulare ulteriori dati. Tuttavia, i dettagli precisi di questo test devono ancora essere definiti. "Ne discuteremo domenica",.

Le prospettive però sembrano migliori che in Qatar.
"Per me lo sono, perchè qui non abbiamo fatto test ed è un circuito molto diverso. In passato ho fatto due ottime gare qui e penso che possiamo essere veloci. Quanto alla moto, passo dopo passo stiamo accumulando informazioni e stiamo cambiando molte cose rispetto ai primi test a Valencia. Il modo in cui affrontiamo il time attack è completamente diverso ora quindi penso che stiamo lavorando bene, ma da qui a tre mesi non mi aspetto un cambiamento da 0 a 100 è chiaro. Passo dopo passo anche se i risultati non arrivano almeno stiamo ottenendo dei dati preziosi".

In che modo avete cambiato il modo in cui affrontate il giro veloce?
"Abbiamo cambiato l'ingresso in curva, ed anche la potenza che abbiamo a disposizione ora è diversa che in passato, sono cambiate le marce. A volte chiedi troppo ed ora, il più delle volte, usiamo meno potenza di quella che abbiamo nell'affrontare le curve. E' un processo che richiederà tempo, passo dopo passo impareremo a capire come tirare fuori il massimo da questa moto e quanto essa riesca ad accettare".

Stai cercando di adattare il tuo stile di guida?
"Più che cercare di imparare, stiamo imparando, io ed il team, per migliorare sopratutto l'elettronica su cui eravamo davvero distanti dai nostri rivali. Abbiamo imparato delle lezioni davvero importanti di recente in pista".

La gara in Qatar ha visto un primo assaggio dei valori in campo, e la distanza tra la Yamaha e le sue rivali sembra aumentata. C'è preoccupazione?
"Si il distacco è aumentato - ammette il francese - ma ad essere onesti in Qatar stavamo ancora provando diverse cose, non siamo ancora pronti. Rispetto allo scorso anno eravamo comunque in difficoltà ma non avevamo nulla da sperimentare. Questo è ciò che abbiamo al momento, ma la mentalità nel box è cambiata, ora durante un weekend di gara possiamo pensare a cosa cambiare. Cambiamo molte cose durante il weekend e questo è sicuramente un aspetto positivo. Se posso aiutare il team a migliorare le prestazioni preferisco farlo ora mettendo mano a molte cose piuttosto che lottare per una posizione in più".

Nel 2021 uno dei tuoi punti di forza fu la confidenza sull'anteriore. In che condizioni lotteresti nella MotoGP odierna con quella moto?
"Saremmo ancora più lontani. Sono onesto quando dico che questa è la miglior moto che abbiamo avuto e lo si vede anche dai tempi sul giro, sono più veloce che nel 2021. Il problema è che i nostri rivali hanno fatto ulteriori passi avanti, se io sono migliorato di 7 decimi, loro sono migliorati di un secondo e oltre. Dobbiamo trovare il modo di fare dei passi in avanti maggiori".

Non hai più un manager ma questa stagione vedrà un mercato piloti infuocato. Come ti stai organizzando?
"E' vero, tecnicamente non ho un manager. Con me però c'è Tom Maubant (l'Uccio di Fabio N.d.R.) , che mi aiuta ed in un certo senso mi fa da agente. Mi fido di lui al 100%, gli ho affidato questo incarico lo scorso anno ed ora è lui che si occupa delle negoziazioni".

I pensieri legati al tuo futuro possono essere una distrazione durante un fine settimana di gara?
"Niente affatto - prosegue Fabio - quando sono impegnato sul circuito non penso ad altro. Ovviamente è una buona cosa avere le informazioni e come sapete stiamo parlando con diverse case. Posso dire di non essere in una cattiva situazione al momento. Una cattiva situazione fu quella in Moto2 quando non sai dove andare, lì allora inizi a preoccuparti ma nella mia situazione attuale non sono preoccupato".

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