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MotoGP, Cecchinelli: "pressione gomme: si discute sulla penalità della squalifica"

"Potrebbe essere ridotta. Si sta discutendo anche la percentuale di gara in cui bisogna rimanere al di sopra della pressione minima, perché potrebbe diventare superiore al 50% nelle gare lunghe, dato che potrebbe essere adottata una pressione minima più bassa"

MotoGP: Cecchinelli:

La pressione delle gomme è stato uno dei grandi temi a tenere banco sul finale della passata stagione della MotoGP, ma si prepara ad essere soggetta a grossi cambiamenti nella stagione che scatterà dal Qatar nel fine settimana dell’08-10 marzo

Sin dalla sua introduzione nel GP di Silverstone, il monitoraggio della pressione degli pneumatici ha infatti comportato più di un problema per i piloti e le squadre, che hanno faticato a stabilire con esattezza una pressione di partenza tale da evitare di incappare in sanzioni ed evitare al contempo di salire sopra ai 2 bar di pressione, stando in scia agli avversari, che avrebbero reso la moto più pericolosa e difficile da guidare a causa di un anteriore facilmente soggetto al bloccaggio.

Una problematica “ammortizzata” da un sistema di sanzioni per il 2023 basato su una scala progressiva, tale per cui la prima infrazione avrebbe comportato un’ammonizione, anziché la squalifica, mentre le violazioni successive sarebbero costate ciascuna una penalità post-gara di 3, 6 e 9 secondi da aggiungere al risultato finale del pilota. 

Una soluzione pensata per consentire ai piloti e alle squadre di abituarsi alla norma che impone che impone un valore minimo di pressione per gli pneumatici fissato dalla Michelin a 1,88 bar per l’anteriore e 1,7 bar per il posteriore, da mantenere per almeno il 50% dei giri di un Gran Premio o il 30% di una gara Sprint, ma che si prepara a venire meno nel 2024, quando il warning sarà sostituito da una penalità diretta, ancora in via di discussione.

Cecchinelli spiega cosa potrebbe cambiare nel 2024

Lo ha confermato ai microfoni di Crash.net Corrado Cecchinelli, direttore della tecnologia della MotoGP, il quale ha spiegato che l’ammonizione sarà abolita nel 2024, per essere sostituita da una sanzione che potrebbe non essere la squalifica.

“Il warning non ci sarà più. Si sta discutendo sulla penalità, che al momento è la squalifica ma che potrebbe essere ridotta. Si sta discutendo anche la percentuale di gara in cui bisogna rimanere al di sopra della pressione minima, perché potrebbe diventare superiore al 50% nelle gare lunghe, dato che potrebbe essere adottata una pressione minima più bassa - ha affermato Cecchinelli - Le squadre si lamentano che la pressione sale troppo con quel valore minimo, quindi l’idea sarebbe quella di ridurre il margine di sicurezza sulla pressione, impostando un valore minimo più basso, ma completando più giri al di sopra quella soglia. Si tratterebbe di un compromesso”.

Quanto alla penalità da adottare qualora si decidesse di non ricorrere alla squalifica, direttore della tecnologia ha aggiunto: “Non sono coinvolto, ma da quanto mi risulta sembra che stiano valutando una grossa penalità in termini di tempo".

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