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MotoGP, Acosta sorride dopo lo Shakedown: “Abbiamo fatto un passo avanti consistente”

“Non mi interessa essere arrivato a poca distanza dal record del tracciato, quello che conta per me è essere migliorati rispetto a Valencia e aver girato con un buon passo nel long run”

MotoGP: Acosta sorride dopo lo Shakedown: “Abbiamo fatto un passo avanti consistente”

Sta andando a gonfie vele il processo di adattamento di Pedro Acosta alla MotoGP. Nello Shakedown a Sepang, il 19enne non si è limitato a confermare gli ottimi riscontri avuti a Valencia, in quella stata la sua prima presa di contatto con la RC16 schierata dal team Red Bull GasGas Factory Racing. Ma è arrivato addirittura a firmare il miglior tempo della terza e ultima giornata della sessione dedicata ai collaudatori e agli esordienti, fermandosi a soli sette decimi dal record ufficiale del tracciato malese. 

“Lo Shakedownon è andato male - ha affermato Pedro, tracciando il bilancio della tre giorni - Il lato positivo è che siamo riusciti a completare molti giri e a farci un’idea chiara delle aree in cui migliorare rispetto al test a Valencia, che è stato molto breve. Ci siamo divertiti tanto e abbiamo fatto un passo avanti consistente. In ogni giornata, siamo sempre riusciti a ottenere lo stesso tempo nel primo giro al mattino e di solito non è facile per me riuscire a essere veloce al mattino, quindi in generale direi che è andata bene”.

La performance ottenuta a Sepang non ha stupito il due volte iridato, giunto in Malesia senza alcuna aspettativa.

A essere onesti, non mi aspettavo nulla. È vero che tutti in KTM e GasGas erano abbastanza concentrati nell’aiutarmi a capire la moto, l’elettronica e tutto quanto, ma penso sia una normale linea di apprendimento” ha commentato Pedro, non molto interessato al fatto di essersi fermato a poca distanza dal record della pista: “Per me non significa niente. Per me aveva poca importanza essere primo, quinto o decimo. Quello che conta per me è il fatto di essere migliorati rispetto a Valencia ed essere riusciti a tenere un buon passo con gomme usate, perché nella seconda giornata ci siamo concentrati sulla lunga distanza e il passo è stato nella media. Siamo anche riusciti a migliorare nel finale, passando da un passo dello 00” medio-alto, al 59” medio-alto. La cosa più importante è che tutti i progressi che abbiamo fatto sono stati abbastanza consistenti”.

Sebbene la moto fosse pressoché identica a quella usata al Ricardo Tormo, le sensazioni sono state ben diverse su un tracciato più tecnico come quello di Sepang.

La velocità qui non era tanto diversa da quella a Valencia, ma si sentiva che la moto andava molto veloce e ricordo che nei primi giri ho sentito la mia testa che veniva spinta indietro quando arrivavo in Curva 1. In ogni caso, è stato molto bello - ha raccontato l’alfiere GasGas - Ci sono frenate più profonde e curve di ogni tipo e siamo anche riusciti a guidare sul bagnato, che era piuttosto importante per me perché, pur essendo migliorati alla fine, avevamo fatto molta fatica sul bagnato all’inizio della passata stagione. Qui invece è andata abbastanza bene sin dal primo momento e siamo sulla strada per migliorare ancora” . 

Positiva è stata anche la risposta di Pedro dal punto di vista fisico

“Penso si andata meglio di quanto si aspettassero tutti (sorride) - ha commentato - Abbiamo lavorato tanto durante l’inverno, ma d’altra parte è stato quasi più semplice che guidare una Moto2 e non ho sofferto molto, anche perché ho potuto giocare con la posizione delle gambe. È vero che ho sentito il collo più affaticato tra la prima e la seconda giornata, ma tutto è andato avanti nella stessa maniera tra il secondo e il terzo giorno ed è andata bene”.

Numerose sono le differenze riscontrate da Acosta tra la RC16 e la Kalex guidata in Moto2, a cominciare dall’elettronica.

Parlando dell’elettronica, ci sono centinaia di cose sulle quali possiamo lavorare, ma è lo stesso anche a livello di assetto e di motore. Per questo si è trattato di concentrarsi più che altro sulla guida e sul cercare di capire come lavora l’elettronica durante la sessione e sulla distanza di gara” ha osservato il 19enne, che parlando dell’aerodinamica ha aggiunto: “Ho sentito che cambia molto tra una carena e l’altra, ma io al momento ho guidato la moto soltanto con questa aerodinamica, anche perché non abbiamo cambiato nulla tra Valencia e qui”. 

Il lavoro sta procedendo per il meglio per il due volte iridato, che cercherà di affinare ulteriormente il suo feeling e la sua conoscenza della KTM nelle prossime tre giornate di collaudi. Nelle quali proverà anche a migliorare la sua performance in alcune aree specifiche del tracciato, come le curve 5 e 6.

“Si tratta più che altro di migliorare le linee, perché con questa aerodinamica si possono seguire traiettorie abbastanza diverse quando si guida - ha spiegato - Ho cercato di imparare a guidare la moto da solo, senza seguire nessuno, quindi non ho visto nessun pilota affrontare quelle curve durante lo Shakedown, anche se è pur vero che ho capito un po' d più nel run che svolto con Dani, anche su come affrontare le curve 3 e 4. L’approccio era piuttosto diverso, per questo credo di poter guidare in modo più confortevole in quest’area durante i test”. 

Avere la possibilità di condividere la pista con due piloti di livello come i collaudatori della Csa austriaca, Dani Pedrosa e Pol Espargaró è stato certamente d’aiuto per l’apprendimento di Acosta, anche se non tutto è andato secondo i piani.

“È stato bello avere un pilota con tanta esperienza in questa classe e che ha guidato la KTM dall’inizio del progetto, come ha fatto Pol. Dani poi è un pilota molto esperto ed è stato importante per me poter confrontare i dati con i loro. Ho svolto un run con Dani e non è andato come previsto perché abbiamo avuto alcuni problemi con la moto, ma è comunque andato abbastanza bene ha concluso il giovane spagnolo, che tornerà in pista nella giornata di domani per il primo dei tre giorni di test ufficiali a Sepang.

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