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Tutte le cadute del 2023: MotoGP da record, Marc Marquez il primatista

L'ANALISI - I piloti delle 3 classi sono andati a terra ben 1.009 volte lo scorso anno. Sul podio dei cascatori ci sono anche Aron Canet e Joan Mir

MotoGP: Tutte le cadute del 2023: MotoGP da record, Marc Marquez il primatista

Il nemico principale di ogni motociclista è la forza di gravità, è - per così dire - colpa sua quando cade. Vale per chi usa la moto tutti i giorni e soprattutto con i piloti, abituati a giocare con il limite e qualche volta… a perdere. Così, come ogni anno viene pubblicata la classifica dei cascatori, l’unica in cui essere in fondo è un positivo.

Anche nel 2023 si è arrivati alla quadrupla cifra, toccando nell’arco della stagione e dei 20 Gran Premi il numero di 1.009 ruzzoloni, non un record perché si era fatto meglio (o peggio) nel 2022 con 1.106, mentre il record è del 2017, con 1.126 cadute in 18 GP. Lo scorso anno, comunque, ha fatto segnare un record per la MotoGP con 358 cadute (pari a 17,9 per Gran Premio), una cifra mai toccata prima. C’era comunque da aspettarselo perché con l’introduzione della Sprint rischi sono aumentati e anche le probabilità di un errore. Anzi, tutto sommato, la gara corta non ha influito più di tanto, se pensiamo che le cadute della classe regina sono state solo 23 in più che nel 2022, quando la Sprint non c’era. I giovani della Moto2 invece si sono fatti più ‘coscienziosi’ diminuendo il numero dei loro ruzzoloni (dai 428 del 2022 ai 344 del 2023), come anche quelli della Moto3 (da 343 a 307).

Naturalmente, il turno in cui si cade di più è la gara e questo vale per tutte le classi: in totale si sono registrate 303 cadute la domenica, quasi un terzo del totale. Anche il venerdì è una giornata insidiosa, soprattutto le FP2: in MotoGP sono andati a terra 65 volte nella sessione che decide l’ingresso diretto in Q2. Per quanto riguardo la Sprint, le 49 cadute dimostra che la corta distanza favorisce gli errori.

Marquez e Mir: dream team... per i carrozzieri

Per quanto riguarda la classifica piloti, Marquez e Mir si sono dimostrati un dream team… per i carrozzieri. Marc è riuscito a collezionare ben 29 cadute, come mai in tutta la sua carriera, pur saltando 3 Gran Premi per infortuni e non partecipando alle gare della domenica al Sachsenring e ad Assen. Joan, invece, ha salta 4 GP ed è riuscito comunque a salire sul podio con 24 cadute, 5 in meno del compagno di squadra e lo stesso numero di Aron Canet, che tiene alta la bandiera dei piloti Moto2. In Moto3, invece, è stato il debuttante David Alonso a primeggiare, toccano terra 23 volte, come Aleix Esparagarò e Augusto Fernandez.

Si è parlato tanto degli errori di Bagnaia nel 2023, il campione del mondo in verità è caduto poco, ma sempre nel momento sbagliato (cioè nelle sprint e nelle gare). Pecco infatti condivide con Franco Morbidelli e  Maverick Vinales l’ultimo posto in classifica con 7 cadute (escludendo i piloti che hanno fatto solo wild card o sostituzioni) che in questo caso vale una medaglia. Jorge Martin, 2° in campionato, è invece caduto 16 volte, Marco Bezzecchi addirittura 20.

Di Canet in Moto2 abbiamo già detto, ma ora aggiungiamo gli altri piloti sul podio: Alonso Lopez è 2° con 21 cadute, Jake Dixon 3° con 18. Marcos Ramirez, all’opposto, è il pilota che è andato a terra meno volte, appena 3, un applauso anche a Fermin Aldeguer, nella ghiaia solo 4 volte, come Bo Bendsneyder.

In Moto3 dietro ad Alonso ci sono Diogo Moreira con 18 cadute e Filippo Farioli e Kaito Toba con 16, mentre è Stefano Nepa il più prudente con appena 3 cadute.

Le Mans e Buddh Circuit: attenti a quei due

Nella categoria dei circuiti più infidi, invece, troviamo una vecchia conoscenza e una new entry: Le Mans e il Buddh Circuit. La pista francese è abituata a collezionare cadute e nel 2023 sono ben state 79, lo stesso numero che può vantare anche il circuito indiano, che però si prende la rivincita quando si parla della curva con più errori. La prima del Buddh ha visto infatti andare a terra ben 23 piloti, uno in meno alla quarta di Phillip Island. Il circuito con meno ruzzoloni è stato invece Termas de Rio Hondo: in Argentina solo 23 cadute.

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