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MotoGP, La 'singolarità' del mercato piloti: nel 2024 Marquez giocherà a tutto campo

Il mercato piloti 2024 promette scintille con un Marc Marquez in grado di influenzare l'intero paddock. Mai come ora le regole d'ingaggio sembrano evolversi ad un ritmo frenetico

MotoGP: La 'singolarità' del mercato piloti: nel 2024 Marquez giocherà a tutto campo

Chiuso il sipario sul 2023, inizia il countdown sulla stagione MotoGP 2024 che muoverà i suoi primi passi ai test di Sepang agli inizi di febbraio, a poco più di un mese di distanza. Diverse le novità e gli avvicendamenti di piloti nei team quest'anno, in primis quello di Marc Marquez sulla Ducati del team Gresini.

La notizia della rottura del suo connubio storico con la Honda in Indonesia, da alcuni sospettata e attesa, da molti solo pochi mesi fa era taciuta come un allineamento stellare impossibile. La gravità dello spostamento dell' "astro" Marquez ha così influenzato anche altre galassie, come quella della VR46 con un Marini che nonostante avesse annunciato a Misano il suo rinnovo, non ha  poi resistito alla tentazione di un biennale sulla sella dell'ala dorata Honda lasciata ora libera dallo spagnolo.

Tutto concluso quindi? Non proprio. Perchè se è vero che la stagione 2024 deve ancora iniziare, il 2023 appena concluso ha creato un precedente singolare, con manager obbligati a proteggere i propri piloti gara per gara dalle insidie di un mercato piloti che ora più che mai non sembra più conoscere limiti.

Se è pur vero che in passato vi sono stati altri precedenti, pensiamo a Vinales che nel 2021 passò dalla Yamaha all'Aprilia a stagione in corso, mai come ora le regole d'ingaggio sembrano evolversi ad un ritmo frenetico. Il rischio ora più che mai potrebbe essere quello di vedere sempre più spesso team abbandonati da piloti scontenti o piloti lasciati a piedi, come se lo stress aggiunto dal raddoppio delle gare (grazie alle sprint ndr) non fosse già sufficiente.

Nel 2024 scadranno infatti molti dei contratti dei piloti attualmente in griglia, e potete star certi che le scintille del mercato piloti in questa stagione faranno impallidire quelle che avete potuto ammirare in cielo durante i festeggiamenti di capodanno.

Scintille che si accenderanno con ogni probabilità molto prima di metà stagione, forse persino dopo le prime gare, con i team a contendersi i grandi nomi in griglia, primo tra tutti un Marc Marquez che già ai test di Valencia ha dimostrato di sapersi adattare velocemente alla Ducati cogliendo un quarto crono.

I primi test ,si sa, lasciano il tempo che trovano, e nonostante lo spagnolo non potesse parlare con la stampa, il suo sorriso immortalato dalle telecamere nel box Gresini lascia adito a pochi dubbi sul fatto che il suo ardore agonistico si sia tutt'altro che spento in questi anni.

Il clima di aspettative e le prospettive di risultati attorno allo spagnolo, contribuiranno così a creare il buffet ideale per Marc che potrà vantare diverse opzioni al termine del suo contratto col team Gresini. E' presto per parlarne certo, e molto dipenderà anche da ciò che accadrà in pista a campionato iniziato, ma proviamo ad esaminarne alcune.


Il prestigio della Ducati ufficiale con il dubbio Red Bull/Monster

All'amore non si comanda, si dice spesso, che per un pilota si traduce nel feeling con la sua moto. Quando quel feeling viene a mancare, la magia svanisce e si comincia a guardare "le altre", parliamo di moto. Galeotta potrebbe essere stata anche la presenza del fratello Alex in Gresini, sta di fatto che per Marc il suo arrivo su una Ducati ha avuto tutta la connotazione di una love story. La Honda ha creduto in lui nei momenti di difficoltà ma lui ha scelto la rossa più veloce, parliamo sempre di moto.

L'esito di questo nuovo sodalizio lo conosceremo solo più avanti, anche se le aspettative nei confronti dello spagnolo ci sono e sono belle alte. Se tutto andasse a gonfie vele con la GP23, è difficile immaginare che lo spagnolo non possa aspirare al team ufficiale, lui otterrebbe il top di gamma della competitività, la Ducati ne guadagnerebbe in prestigio ed in sponsor, anche se qualche malumore potrebbe crearlo, specie tra gli altri piloti ducati. Rischierebbe però di vedere andar via il suo sponsor storico Redbull, avendo Ducati già il marchio Monster sulle proprie carene a meno di avvicendamenti anche tra gli sponsor. Ma ce lo vedete Marquez al fianco di Bagnaia?

La KTM a caccia del Fenomeno, con l'intesa di Dani Pedrosa

Ducati non è l'unica forza in campo però: la casa di Mattighofen ha da tempo schierato tutta la propria potenza di fuoco in termini di sviluppo, e dopo un inizio modesto alcuni anni fa, si sta inesorabilmente avvicinando ai livelli massimi in termini di prestazioni.

Dopo aver ingaggiato svariati nomi di talento strappandoli dai box dei team rivali, alla casa austriaca manca ancora la punta di diamante, il centravanti, il pilota di riferimento. Se Binder si è dimostrato il loro pilota più prestazionale nel 2023, quarto a fine campionato dietro alla tripletta Ducati, con un Miller che non ha brillato quest'anno e due talenti in crescita in cassaforte come Acosta e Fernandez, un Marc Marquez che tra l'altro già veste Redbull sarebbe una mossa di mercato eclatante.

Le voci che lo spagnolo adocchiasse la KTM e ne ammirasse il fervente sviluppo che invece latitava in Honda non si sono mai spente, e l'amicizia con l'ex rivale Pedrosa, ora loro collaudatore di punta, sarebbe un ottimo ponte per una transizione veloce per lo spagnolo.

La nostalgia per la Honda: il primo amore non si scorda mai

Lo sport è fatto di prestazioni, si, ma non sempre i risultati sono gli unici elementi decisivi. Non ci è dato entrare nella testa di un pilota, men che meno in quella di un pluri iridato come Marc Marquez, possiamo solo cercare di immaginare. Perchè a monte di una rottura ancora fresca, lo spagnolo dovrebbe voler tornare a correre per la casa nipponica?

Potrebbero esserci vari motivi. Uno di questi è sicuramente l'aspetto umano, quello emozionale, che esula dalla logica. E' quella che potremmo definire una opzione "romantica" se vogliamo, per Marquez. Lui stesso definì il suo ultimo tango sulla RC213V un "arrivederci", e non sono mancate le lacrime per quella che, di fatto, è la moto che ha rappresentato una parte fondamentale della carriera motociclistica dello spagnolo.

Dai primi titoli vinti nel 2013 e 2014, agli anni difficili a seguito dell'infortunio al braccio nel 2020, la Honda non lo ha mai tradito. E' anche prevedibile poi che lo stallo in cui latita la casa del sol levante in questo momento non durerà per sempre, e che l'ala dorata saprà e vorrà reagire allo smacco finale, dato proprio dal saluto dello spagnolo. Questione di tempistiche quindi, brevi o lunghe che siano non ci è ancora dato saperlo, ma tornare a vincere sulla Honda avrebbe indubbiamente dei risvolti mediatici enormi, per il pilota, per il team e per tutto lo sport in generale.

Infine, anche un rimpasto a livello dirigenziale potrebbe convincere il fenomeno di Cervera a tornare sui propri passi, non è infatti un segreto che la gestione di Puig abbia fatto sollevare negli anni più di un sopracciglio.

In definitiva questo 2024 si prospetta quindi ad alto tasso adrenalinico, dentro e fuori dai circuiti. Con le decisioni di Marquez che saranno in grado di influenzare l'intero paddock e tanti nomi di talento, pensiamo anche ad un Quartararo, presto liberi dai contratti, il fermento sarà palpabile sin dalle prime gare.

Fondamentali saranno quindi le prestazioni dei piloti sin dalle prime gare, con una Ducati ormai diventata il "nemico da battere" per le case rivali, e che anche grazie al nuovo sistema di concessioni smaccatamente anti-Ducati non staranno di certo a guardare la casa di Borgo Panigale vincere un terzo titolo consecutivo senza provare a strappare via le "ali" ai propri avversari sul piano dei contratti dei piloti.

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