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MotoGP, Pol Espargarò: Due gare a weekend sono pericolose, è statistica

"Tutti vogliono più tifosi sulle tribune, davanti alla tv ed anche piàù follower sui Social. Ma serve trovare un equilibrio tra impegno e stress per i piloti. Una coincidenza che quest'anno non ci siano stati altri incidenti gravi"

MotoGP: Pol Espargarò: Due gare a weekend sono pericolose, è statistica

Pol Espargarò ha chiuso la sua carriera da pilota titolare in MotoGP a Valencia. Pur avendo un contratto valido per il 2024, lo spagnolo ha deciso di deporre le armi trovando un compromesso con KTM, scegliendo di non impugnare l'ascia di guerra e preferendo restare nell'orbita di Pierer Group nel ruolo di collaudatore e pilota di riserva. A convincere Pol è stato anche probabilmente il grave infortunio subito a Portimao nel round di apertura della stagione, che l'ha costretto a restare lontano dalle piste per lunghi mesi e soprattutto a fare i conti con una riabilitazione lunga e dolorosa. 

Espargarò ha raccontato ai colleghi di Speedweek parte della sua Odissea personale, ed ha anche espresso un pensiero piuttosto critico sulle Sprint Race, definite si interessanti ma anche oggettivamente causa dell'impennata del numero di incidenti di questa stagione. 

"La mia mascella in quel momento si è rotta in due e le tre vertebre n. 3, 6 e 8 sono state divise a metà, mentre la n. 8 è stata ridotta alla metà delle sue dimensioni, motivo per cui ora sono un centimetro più basso rispetto a prima dell'incidente - ha svelato Pol - C'era anche una costola rotta, una piccola frattura in un osso metacarpale della mano destra e un polmone contuso. La cosa peggiore per me è stata che i nervi della parte destra del mio corpo sono stati molto colpiti, cioè l'infraspinato, il sovraspinato e il piccolo rotondo. Fondamentalmente, tutti i muscoli della mia spalla destra sono stati colpiti, quindi ho perso circa il 60% della mia forza muscolare in quella zona".

Un infortunio che ha richiesto tempo. 
"Quando hai 20 anni puoi riprenderti facilmente dagli infortuni. Quando hai circa 30 anni non è più così facile. Posso dirlo per esperienza personale".

La stagione ha visto il debutto del nuovo format di gara con la Sprint Race del sabato, ecco il pensiero di Pol al riguardo. 
"Si può certamente definire una coincidenza il fatto che quasi nessun pilota della MotoGP sia rimasto illeso quest’anno. Si può calcolare che sia più pericoloso disputare due gare a fine settimana piuttosto che una, e le statistiche lo hanno dimostrato. Ma tutti vogliamo più tifosi sulle piste e davanti agli schermi televisivi, tutti vogliamo più follower sui canali social. Ecco perché è difficile trovare il giusto equilibrio tra azione e stress ragionevole per i piloti. Non possiamo aspettarci di rendere questo sport attraente e ancora più emozionante senza che si verifichino infortuni. Questa è una situazione complicata, serve un atto di bilanciamento. È difficile trovare il compromesso perfetto. Abbiamo ormai vissuto la prima stagione con le Sprint Race. Dopo due o tre anni bisognerà fare il punto e magari apportare dei cambiamenti. Ma dobbiamo anche comprendere che possiamo raggiungere molte più persone con il nuovo format, e questo è un bene".

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