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MotoGP, Uccio: "Ducati? l'opzione è a nostro favore, ma parlo anche con Yamaha e KTM"

"Voglio decidere dopo le prime gare. Ho avuto paura di perdere Bezzecchi, mi spiace non abbia una moto ufficiale. Marini è stata la scelta migliore per Honda. Di Giannantonio? Non era un piano B"  

MotoGP: Uccio:

Il team VR46 quest’anno è salito sul podio del campionato piloti con Marco Bezzecchi e lo stesso ha fatto in quello squadre, per una struttura al suo secondo anno in MotoGP non sono risultati scontati e Alessio ‘Uccio’ Salucci ne va logicamente orgoglioso. Il 2023 è però ormai alle spalle ed è già il momento di pensare al futuro, con l’arrivo in squadra di Di Giannantonio e con i progetti a più lungo termine.

È stata una stagione divertente, molto positiva, fino a tre quarti dell’anno siamo stati molto competitivi, poi purtroppo sono capitate una serie di cose, tra cui gli infortuni. Se devo fare un bilancio, sono veramente contento sicuramente dei risultati, ma anche di come abbiamo lavorato - dice Uccio - Perché lo abbiamo fatto sempre con il sorriso, mi è piaciuto anche come hanno reagito tutti i ragazzi nei momenti difficili e abbiamo dimostrato di essere un gran gruppo, di avere più esperienza di quella che in realtà abbiamo in MotoGP. Questo mi fa ben sperare anche per il futuro, non siamo lì per caso e l’anno prossimo sarà tosto”.

Hai sperato di vincere il titolo con Bezzecchi?
Sì, l’ho fatto: eravamo lì, Marco era molto in forma e fra Pecco e Martin c’era un po’ di faida, sportiva intendo, quindi perché no? Prima del GP dell’India aveva trovato qualcosa a livello di setup che a Bez era piaciuto molto, infatti aveva dominato la gara, non vedevo l’ora di andare in Indonesia e in tutte le altre gare perché eravamo nel nostro momento Top. Nelle riunioni di solito dicevo a tutti di rimanere concentrati, di vivere gara per gara, ma in quel momento era un po’ diverso. Dicevo che dovevamo provarci, anche per trasmettere al pilota fiducia. Insomma, ci credevamo, ma poi è andata come è andata”.

Resta una stagione ottima per Bezzecchi al suo secondo anno in MotoGP, così buona che hai rischiato te lo portassero via. Hai avuto paura di perderlo?
Sono sincero, sì e mi sarebbe dispiaciuto, anche se sarei stato contento per lui perché Pramac ha vinto il campionato team e avrebbe avuto la moto ufficiale. Però, dopo avere parlato con Marco, la paura mi è passata, perché lo conosco fin da piccolo e ho visto nei suoi occhi la voglia di rimanere con noi. Allora ho pensato come fare a dargli il massimo, sia economicamente che tecnicamente. Secondo me ha fatto una scelta giusta, di cuore, e secondo me è più quello che gli può dare il nostro gruppo che quello che gli potrebbe dare una moto ufficiale”.

Non c’è stata la possibilità di averla?
Ci ho provato in tutti i modi con Gigi, ma mi ha detto sempre che era una questione di tempi. Ci sono rimasto un po’ male, perché ce la meritavamo, sia Marco sia noi come team, però non ce l’avremo e dovremmo fare il massimo comunque. Bez ha provato la moto 2023 a Valencia e gli è piaciuta molto”.

"Marini è il pilota giusto per Honda e rimarrà nell'Academy"

Non hai perso Bezzecchi, ma se ne è andato Marini.
Da quando è nato il progetto MotoGP, io e Valentino ci siamo sempre detti che siamo qui per portare i piloti dell’Academy nei team ufficiali. Quindi sono contento per Luca perché siamo stai coerenti con il nostro progetto. Abbiamo spinto per tenere Bezzecchi con noi perché si trattava di un’altra squadra satellite, invece per Luca, a parte il problema che sia accaduto a novembre, sono solo felice. Sarà in HRC, non posso non essere contento.

Quando hai saputo che sarebbe andato via?
Me ne aveva parlato la prima volta personalmente a Phillip Island, prima sapevo qualcosa, ma era tutto un pò fumoso. In Australia eravamo in ufficio io e Luca, mi aveva detto che con un contratto di 2 anni sarebbe andato in Honda e io ero contento. Secondo me HRC ha fatto la scelta giusta perché è un pilota che non rompe, un gran lavoratore, molto sensibile: nel momento in cui sono non potevano fare scelta migliore”.

Marini rimarrà nella Riders Academy?
“Il suo management non cambierà. Luca vuole rimanere con l’Academy”.

"Con Aldeguer non siamo arrivati a una trattativa, Di Giannantonio mi piace"

Il nuovo ingresso è quello di Di Giannantonio: il primo pilota non dell’Academy per voi in MotoGP. Rappresenta uno spartiacque nella storia del team?
Sapevamo da quanto abbiamo iniziato che sarebbe arrivato questo giorno. Sono molto contento per Diggia, mi è piaciuto molto il suo atteggiamento, sia quando gli avevo parlato e sia nel test di Valencia. È arrivato in punta di piedi, il team ha avuto una bellissima impressione e poi è andato fortissimo. Per me è una sfida nuova e mi piace, è la prima volta che lavoro che un pilota che non fa parte dell’Academy".

Cosa ti ha convinto di Di Giannantonio? Si parlava molto anche di Aldeguer…
In generale, io avrei preferito prendere un debuttante, perché siamo nati per questo e Fermin mi piaceva molto. Ci ho provato, ma Boscoscuro naturalmente non ha voluto ed è finita lì. Non c’è mai stata una vera trattativa, non abbiamo mai parlato di penali da pagare o altro, non siamo nemmeno arrivati a quel punto. Diggia, però, non era un piano B. Andava fortissimo in quel momento, gli avevo parlato un paio di volte e l’ho visto con una voglia devastante di venire da noi. Tra l’altro gli si stava aprendo anche un’altra porta in MotoGP in quei giorni, quindi non era a piedi”.

"Con Ducati abbiamo un'opzione di 2 anni a nostro favore"

Fin qui abbiamo parlato di piloti, ma il prossimo anno scade il vostro contratto con Ducati…
La cosa più importante è che noi abbiamo un’opzione di 2 anni a nostro favore, quindi se, per assurdo, domani decidessimo saremmo anche nel 2025 e nel 2026 con Ducati. Ho parlato con tutti, non mi vergogno a dirlo, con Ducati, con KTM, con Yamaha, adesso è un po’ presto per capire cosa faremo, anche se io sono dell’idea di non portare troppo avanti questa decisione. È un discorso importante che condiziona l’anno stesso e a me piacerebbe capire cosa vogliamo fare dopo le prime gare, in modo da dare una risposta”.

Qual è la tua priorità? In Ducati non siete il team di riferimento satellite, in Yamaha potreste invece diventarlo.
Forse in Yamaha e in KTM saremmo parte del progetto più di quello che siamo ora in Ducati, però vado d’accordissimo sia con Gigi che con Claudio. Dall’esterno, noi e Gresini siamo in secondo piano rispetto a Pramac, ma tutto quello che ho chiesto mi è stato dato, conosco i miei limiti ma a volte ho avuto anche di più. In questi giorni ho parlato con Dall’Igna, vogliamo continuare a migliorare insieme, ma non voglio dire cose false, non si sa mai cosa succederà e in questo momento sto trattando con tutti.

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