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MotoGP, Stoner: "I giochetti mentali? Mostrano la debolezza di chi li fa"

"Io ho sempre imparato da chi ci ha provato con me, ho capito che cercavano di compensare certi aspetti. Oggi c'è grande rispetto tra i piloti, sanno tutti cosa si stanno giocando"

MotoGP: Stoner:

Casey Stoner non è di certo famoso per avere idee omologate alla maggioranza. L'australiano è sempre stato personaggio a modo suo, schivo per certi versi, ma capace di lasciarsi andare spesso in critiche anche feroci nei confronti di un sistema che non ha mai gradito fino in fondo e che l'ha portato al ritiro decisamente prematuro a fine 2012, quando avrebbe senza dubbio potuto vincere ancora a lungo. 

L'ultima delle sue dichiarazioni è stata rilasciata a TNT Sport e riguarda un aspetto della rivalità tra piloti in pista che Casey ha da un certo punto di vista subito con Valentino Rossi, che quando ha compreso di non poter battere Stoner sul piano del talento puro ha deciso di portare il campo di battaglia anche fuori dalla pista. L'argomento è infatti quello dei giochetti mentali che alcuni piloti utilizzano più per intimidire l'avversario che per batterlo sul piano della velocità. Un aspetto in cui Stoner non ha mai brillato, puntando invece tutto sulla sfida in pista. 

"La rivalità forte tra piloti c'è. È solo sotto un velo. Bisogna cercarla. Ma c'è! Capisco che tutti a casa vogliano vedere i dettagli, le cose nascoste. Ad alcuni piloti piace, pensano che sia così che si entra nella testa delle persone. Ma secondo me, sapete tutto ciò che si ottiene cercando di entrare nella testa di qualcuno e facendolo nel modo sbagliato? Li rendi solo più forti".

Stoner ha anche parlato di quando è capitato proprio a lui di doversi guardare le spalle da giochetti mentali simili. 
"Tutti quelli che lo hanno fatto con me? Impari da tutto quello che fanno. Il motivo per cui lo fanno poi... Si scoprono molte delle loro debolezze. Puoi capire quando cercano di compensare certe cose quando cercano di intimidirti. Se si impara da tutto questo, ci si rafforza fino al punto in cui non si può essere intimiditi. Se sei là fuori, a correre con un rivale, e gli sei amico, non andrà così forte. Non ti attaccheranno all'interno. Se mostri rispetto ai tuoi rivali, loro non andranno oltre".

Anche quando ci si gioca un titolo è importante poter contare sulla correttezza in pista. 
"Quando si tratta di un campionato, vuoi davvero vedere un rivale che cerchi di far fuori chi se la sta giocando? Oppure vuoi che venga vinto il titolo per merito? In questo momento c'è molto rispetto tra i piloti, perché tutti sanno che stanno lottando con certe cose. Perché rischiare tutto questo facendosi dei nemici che potrebbero eliminarti in qualsiasi momento?".

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