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MotoGP, Quartararo sulla Sprint: “Non serve ci sia in ogni Round, è una vergogna”

“Non possiamo continuare su questa strada perché non è quella giusta. In alcune Sprint ci si stanca più che in un GP e non è una coincidenza che non ci sia stata neanche una gara con la griglia al completo, è un grosso problema”

MotoGP: Quartararo sulla Sprint: “Non serve ci sia in ogni Round, è una vergogna”

Come di consueto la MotoGP si appresta a chiudere l’anno sul tracciato di Valencia. Una pista piena di ricordi per Fabio Quartararo, che nel 2022 è arrivato al Ricardo Tormo in piena lotta per il titolo, lottando fino all’ultimo per riconfermarsi Campione del Mondo della MotoGP. Un traguardo ben diverso da quello per qui combatterà il nizzardo in questo ultimo appuntamento di una stagione molto più complessa e deludente del previsto, per l’intero box Yamaha.

Sono felice di finire e spero di chiudere l’anno in maniera positiva, anche perché è sempre meglio concludere con un buon feeling e un bel risultato, piuttosto che con brutte sensazioni - ha affermato Fabio - Vorrei piangere pensando agli ultimi anni. È dura a essere onesti, perché ogni volta che arrivi su un tracciato ti ricordi cosa hai fatto gli anni precedenti. Valencia per me è stata completamente diversa negli ultimi due anni, ma dobbiamo guardare le cose da un’altra prospettiva e pensare che abbiamo accumulato tanta esperienza quest’anno”.

Proprio come lo scorso anno, sarà il Round della Comuità Valenciana a decidere le sorti del Mondiale, ma questa volta ci sarà Jorge Martin, anziché Quartararo, nei panni dell’inseguitore di Francesco Bagnaia.

“Non ho nessun consiglio per lui. Ha disputato un’annata fantastica, così come Pecco. Sono piloti esperti, che sanno cosa fare, quindi non saprei davvero cosa dire loro. L’unico consiglio che posso dare a Jorge e di provare a fare del suo meglio, ha commentato il pilota Yamaha.

Tra gli aspetti che hanno reso questo campionato diverso dai precedenti c’è poi l’introduzione della gara Sprint in tutti gli appuntamenti, che ha reso la stagione ben più lunga e stressante rispetto a un tempo.

“Se devo essere sincero, l’anno scorso, il 2021 e il 2020 sono stati molto più stressanti per me, per via dei miei risultati in campionato: il livello di stress è molto più elevato quando sei primo o secondo in classifica, piuttosto che adesso che non ci stiamo giocando nulla - ha osservato El Diablo - Faccio del mio meglio, cercando di ottenere il miglior risultato possibile, e avverto comunque un po’ di stress prima del via, ma so anche che un brutto risultato non mi cambia la vita. È stata comunque una stagione molto lunga e tosta”.

Un’annata tanto dura che nessuna gara si è corsa con tutta la griglia al completo.

Non è una coincidenza, è un grosso problema. È uno sport pericoloso di per sé e da pilota posso garantirvi che in alcune Sprint ci si stanca anche di più che in un Gran Premio. Le nostre moto sono sempre più fisiche e non credo ci sia bisogno di disputare una gara Sprint in ogni singolo appuntamento. Voglio dire: siamo a Valencia, è l’ultimo Round della stagione, e si sa che è già tutto pieno, quindi perché aggiungere un’altra gara al sabato? Anche in F1 fanno qualche Sprint, ma noi non possiamo continuare su questa strada. Non so cosa ne pensino gli altri piloti, ma per me non è quella giusta ha commentato Fabio, che in merito alle due gare in più sul calendario del prossimo anno ha aggiunto: “Quarantadue o quarantaquattro non fa differenza, ma è un peccato che facciamo tutte queste gare e non ne abbiamo vista una con tutta la griglia al completo. È una vergogna”.

L’associazione dei piloti potrebbe servire per cambiare le cose in futuro?

“Sinceramente non saprei. Penso sia impossibile che tutti i piloti siano d’accordo, anche perché questo è il mio quinto anno qui e non è mai successo che fossimo concordi su qualcosa che non fosse un muro, o una buca in pista. Non so come possa funzionare, ma credo che fino a che non ci sia qualcosa di scritto, o una maggioranza che vince, sarà molto difficile - ha risposto il transalpino - Anche perché è normale che su 22 piloti non tutti siano d’accordo, 15 magari vogliono una cosa e gli altri no, o viceversa. Sono sicuro che a qualche pilota piacciano le Sprint, mentre a me no. Quindi, cosa vogliamo fare con le Sprint? È una situazione molto complicata”.

Complessa come la situazione contrattuale che si sta vivendo in MotoGP, visto che a quattro giorni dal termine della stagione il team HRC non ha ancora annunciato il sostituto di Marc Marquez.

“Ricordo che ho firmato il mio primo contratto da pilota ufficiale con la Yamaha nel 2019 per il 2021, quindi parecchio tempo prima, mentre adesso, a quattro giorni dalla fine, non si sa chi correrà in VR46 e HRC - ha sottolineato Quartararo - È abbastanza logico quello che succederà, ma non si può mai sapere fino a che non c’è la firma. Penso lo sapremo tra oggi e domani, ma è comunque molto tardi. Io ho sempre rispettato i contratti e lo farò sempre”.

Prima di pensare al weekend di gara, il pilota nizzardo ha speso un’ultima battuta sulle polemiche innescate dal titolo vinto da Jaume Masia nel GP del Qatar di Moto3, dopo un duello al limite con Ayumu Sasaki.

“Entrambi meritavano di lottare e vincere il titolo, ma la gara non si è svolta in maniera corretta. Il team Leopard non si è comportato nel modo giusto con Ayumu, ma alla fine è andata così - ha detto Fabio - Lo stesso compagno di squadra di Ayumu non l’ha aiutato in Malesia, anche se posso capire il suo punto di vista visto che voleva la sua prima vittoria, ma il modo in cui è stato attaccato in gara non è stato corretto. Sono stati in tanti a giocare sporco, soprattutto il compagno di squadra di Masia. È stato davvero brutto da vedere il modo in cui continuava a spingere Ayumu e ha reso la gara meno interessante”.
 

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