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MotoGP, Marini: “Avevo il passo per vincere, la partenza di Pecco ha rovinato i piani”

“Ho montato la soft all’anteriore per essere in testa al primo giro e prendere margine, ma Bagnaia ha fatto una partenza fantastica e poi ho perso tempo dietro a Marquez e Binder”

MotoGP: Marini: “Avevo il passo per vincere, la partenza di Pecco ha rovinato i piani”

Luca Marini è tornato a calcare il podio in Qatar, in quello che può essere considerato senza dubbi il suo miglior fine settimana in stagione. Conquistata la pole position al sabato, con il nuovo record del tracciato di Lusail, il pilota del team Mooney VR46 Racing Team si è preso il terzo posto nella Sprint, per poi ripetersi nella gara lunga in notturna, grazie a una gestione ottimale della soft all’anteriore. Una scelta controcorrente rispetto a quella compiuta degli altri piloti di vertice, ma che non ha impedito al marchigiano di battagliare con Fabio Di Giannantonio, Alex Marquez e Brad Binder, per ritagliarsi uno spazio sul podio domenicale che gli mancava ormai da Austin.

“Sono molto soddisfatto di questo fine settimana. Abbiamo lavorato in maniera molto solida e avevo un buon feeling con la moto. Sapevo di non essere il più veloce in pista, dato che Fabio ha mostrato di avere un ottimo passo sin dal venerdì, ma è stato un peccato che Pecco abbia fatto una gran partenza, perché il mio piano era quello di fare una buona partenza ed essere in testa alla fine del primo giro. Volevo provare ad aprire un gap con gli altri, perché sapevo di avere qualcosa in più nei primi due giri grazie alla gomma morbida all’anteriore”, ha commentato Marini.

L’ottimo spunto di Francesco Bagnaia ha scombinato la strategia del 26enne, costringendolo a una gara in difesa anziché all’attacco.

“Quando ho visto che Pecco era davanti ho deciso di gestire un po’ gli pneumatici, ma Fabio e Alex stavano spingendo parecchio alle mie spalle e mi hanno superato. Poi ho perso molto tempo con Alex e Brad, mandando in fumo le mie opportunità di vincere. Ho provato a gestire gli pneumatici al meglio, perché è molto difficile riuscire a guidare quando la temperatura della soft sale troppo, ma quella era la gomma giusta da usare dato che partivo in pole - ha spiegato Luca - Avrei potuto anche correre con la hard, ma come ho detto il mio piano era un altro. In ogni caso, sono molto soddisfatto della mia performance e mia della gestione delle gomme. Penso che avrei avuto il passo per vincere se non avessi perso tutto quel tempo in gara, ma il podio era il massimo che potessi portare a casa in questa determinata situazione”.

Lottando contro un amico che si sta giocando il Mondiale, il ducatista ha riconosciuto di aver avuto un certo riguardo nei confronti di Bagnaia, in questo delicato momento dell’anno.

“Ovviamente non tratto Pecco come gli altri piloti in questo momento della stagione, anche se in tutte le altre occasioni è uno come gli altri - ha ammesso - Voglio batterlo e se dovessi avere l’opportunità e la possibilità di sconfiggerlo e conquistare una vittoria, un secondo posto, un quarto o un ottavo certamente lo farei, però oggi ha fatto una partenza fantastica e ha spinto tanto nei primi giri. È stato forte e veloce proprio come mi sarei aspettato da lui”.

Anche la versione più evoluta del dispositivo per le partenze adottata dalle Ducati factory ha contibuito a dare più smalto a Bagnaia al via, ma per il marchigiano non è stato quello a fare la differenza.

“Il dispositivo ha sicuramente aiutato i piloti ufficiali, ma bisogna anche fare una buona partenza e non è così semplice. Soprattutto nel caso di Pecco, che ha molta pressione in queste ultime gare. È facile fare qualcosa di sbagliato, come ha fatto Jorge alla partenza” ha affermato l’alfiere del team Mooney VR46, dando poi la sua opinione sulla performance degli pneumatici, che ha condizionato le gare in Qatar.

“Io ieri ero terribilmente in difficoltà e non riuscivo a stare in piedi, mentre oggi avevo un grip fantastico. Purtroppo sono cose che succedono e che non si posso controllare. Anche la Michelin fa fatica - ha commentato Marini - Loro stanno facendo un ottimo lavoro, la qualità e la performance delle gomme sono migliorate tantissimo in questi ultimi anni, solo che se c’è una gomma che per qualsivoglia ragione perde due decimi di passo al giro sei finito e sei fuori. Io ieri ho faticato e ho chiuso terzo quando magari avrei potuto vincere e anche Pecco ha faticato e ha fatto 5°. Sono cose che succedono a tutti. Quello che dobbiamo fare come piloti è dare il massimo in ogni situazione e cercare di non farci scoraggiare da una gomma che non sta performando al meglio”.

Con vincitori diversi quasi a ogni gara e grandi sorprese come l’exploit di Di Giannantonio, la MotoGP sta dimostrando sempre più spesso che tutto può succedere e cambiare da un momento all’altro. 

“In passato eravamo abituati a vedere i Fantastici 4 sempre lì davanti, o due o tre piloti factory lì a lottare per le posizioni al top, mentre adesso anche i team satellite hanno dei pacchetti competitivi che permettono ai piloti di crescere e di crederci, perché adesso cambia anche l’approccio del pilota rispetto al passato. Prima i piloti satellite sapevano quali erano le loro possibilità, mentre adesso tutti lavorano puntando al podio o alla vittoria e questo alza il livello dei piloti”, ha osservato Marini.

Ora che anche Luca sta cominciando a delinearsi sempre di più come uno dei protagonisti del campionato sembra però essere arrivato per lui il momento di salutare una moto competitiva come la Ducati, per salire, dopo la gara a Valencia, su un mezzo tutto da sviluppare come la Honda. Come ci si prepara mentalmente a quella che si prospetta una stagione di sofferenza?

“Quando lotti per le posizioni indietro soffri molto di più che a lottare per la vittoria o per il secondo o terzo posto - ha concluso il 26enne - Non lo so. Vedremo”.

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