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MotoGP, Zarco: “Aiutare Martin? Non ho ricevuto ordini dal team, ma potrei pensarci”

“Mi piacerebbe aiutare la squadra a realizzare questo sogno di vincere il titolo con Jorge, ma devo trovarmi nelle condizioni per poterlo fare e se avessi la possibilità di vincere, comunque, ci penserei due volte”

MotoGP: Zarco: “Aiutare Martin? Non ho ricevuto ordini dal team, ma potrei pensarci”

A Lusail entra nel vivo la lotta per il Mondiale di MotoGP, con Francesco Bagnaia che avrà la prima occasione per estromettere dalla lotta al titolo Joge Martin e confermarsi campione della categoria. Se nel box ufficiale Ducati Enea Bastianini ha già ammesso che aiuterà il piemontese ad andare a caccia della riconferma, tutto ancora tace dalle parti del team Pramac. Per questo Johann Zarco è stato interrogato sulla questione alla vigilia del Round in Qatar.

Non ho ricevuto alcun ordine dalla squadra. Ovviamente per il team Pramac, e per tutto il gruppo, sarebbe bello se riuscissi ad aiutare Jorge, ma lui e Pecco sono stati molto più veloci di me nelle ultime gare, quindi non ho avuto modo nemmeno di pensarci - ha detto il transalpino, parlando della possibilità aiutare Martin - Chiaramente, se avesi l’opportunità di vincere ci penserei su due volte, perché non mi capita tutti i fine settimana di avere l’occasione di lottare per la vittoria. Alcuni weekend sono molto difficili. quindi non ho ricevuto alcuni ordine e anche Gino Borsoi, parlando, non ha cercato di dirmi nulla a riguardo. Se dovessi fargli un favore, proverò a farlo per Pramac, per tutto quello che stiamo facendo in questi anni. Il titolo che potrebbe conquistare Jorge sarebbe qualcosa di unico per la squadra e, se riuscissi, mi piacerebbe fare parte della realizzazione di questo sogno di tutto il team, ma come ho detto bisogna trovarsi nella situazione per poterlo fare alla domenica, che è la gara in cui si conquistano più punti”.

Potrebbe giocare un ruolo decisivo nella lotta al Mondiale anche la questione relativa alla pressione delle gomme, visto che entrambi i contendenti titolo sono a rischio penalità per aver commesso un’infrazione a testa. 
 
“Capisco che la norma sia stata stabilita per ragioni di sicurezza, ma penso che il limite sia troppo elevato. Secondo me 1.6 o 1,7 bar potrebbero andare bene, per avere un margine di sicurezza all’anteriore - ha commentato Zarco - Io non ho ancora ricevuto nessun warning al momento, ma la gomma si scalda stando spesso dietro agli altri piloti e a volte è veramente difficile da gestire. Perché ci siano davvero delle possibilità di pericolo bisognerebbe scendere a una pressione di 1,1 e credo che nessuno lo farebbe, per questo capisco come si sentono i piloti che si lamentano della norma. Io sono uno dei pochi piloti davanti a non aver ricevuto nessun avvertimento, quindi, se fossi davanti, potrei anche giocare con questa regola per cercare di ottenere un podio o una vittoria, visto che gli altri dovranno andare sul sicuro”. 

Uno scenario che permetterebbe al francese di tornare su quel livello di competitività mostrato in Australia, che non è riuscito a confermare negli appuntamenti successivi. Ma una tale altalena di risultati può essere un bene per i tifosi, o un elemento di confusione?

È un bene, perché dimostra che la categoria è migliorata tanto e possiamo avere dei vincitori differenti - ha risposto il 33enne - Gli appassionati sono molto critici a volte e sui social sembra che sia stato fortunato ad avere un’occasione, ma non è così che funziona. In Malesia in Thailandia erano tutti veloci e competitivi e a volte è molto difficile ripetersi. Penso sia normale e mi piacerebbe essere più rilassato e ottenere risultati migliori, ma in Malesia sono stato anche un po’ sfortunato per via di un highside”.

Ormai veterano della MotoGP, Johann ha poi dato un parere su come è cambiato il campionato rispetto al suo esordio con la Yamaha nel 2017.

“Ho un approccio diverso adesso che sono parte di questa categoria: ho meno lucciconi agli occhi visto che ci sono abituato - ha raccontato - Adesso è più difficile dal punto di vista sportivo, perché devi essere pronto per dei fine settimana intensi, per via della gara Sprint e Gran Premio. In più le gomme sono più costanti rispetto a sei anni fa, quindi non si riesce più a fare quella differenza con le gomme usate che si faceva in passato. Tutto si è sviluppato tanto e sono molto felice di essere uno dei piloti che riesce ancora a performare con tutto questo nuovo materiale, ma, con tutte gare che disputiamo adesso, la cosa che è cambiata più di tutte è il ritmo che bisogna trovare nel weekend di gara, per riuscire a essere performanti nell’arco di tutto il fine settimana”.

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