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MotoGP, Marini vede del potenziale in Honda, Zarco ringrazia: “Per me è importante”

“Luca ragiona piuttosto bene, non è stupido, e mi fa piacere pensi che Honda abbia margine di progresso” ammette l’alfiere del team Pramac, commentando le affermazioni del marchigiano a Sepang

MotoGP: Marini vede del potenziale in Honda, Zarco ringrazia: “Per me è importante”

C’è ancora un grosso rebus da risolvere a tre settimane dal termine della stagione 2023, vale a dire il nome dell’erede di Marc Marquez in Honda. Tra conferme e smentite, tanti sono sono i piloti accostati nelle ultime settimane alla RC213V lasciata libera dal catalano. Una sella che non fa gola a molti, ma che ha attirato l’attenzione di tanti. A cominciare da Johann Zarco, impaziente di conoscere il nome del temerario che completerà il quartetto di piloti della Casa dell’Ala, a cui andrà lui stesso ad aggiungersi nel 2024, vestendo i colori del team LCR Castrol.

Depennato Fermin Aldeguer dalla lista dei papabili, una delle piste più calde nelle ultime ore è quella che porta a Luca Marini. Un cambio di squadra poco pronosticabile quello del’alfiere del team Mooney VR46, già sotto contratto per il prossimo anno, ma lo stesso pilota marchigiano non ha voluto chiudere completamente la porta a una mossa intrigante come quella compiuta dal transalpino, pronto a lasciare la moto più competitiva del lotto per montare su una delle meno performanti.

“La Ducati è una moto completa e va forte in ogni situazione, ma sviluppare una moto come piace a te è una cosa molto bella e secondo me ti può portare a ottenere risultati ancora migliori”, ha osservato Marini a Sepang. 

Musica per le orecchie di Zarco, piacevolmente colpito dalle parole del suo collega. “Forse Luca è il pilota che ragiona più di tutti e penso ragioni anche abbastanza bene, perché non è stupido. Mi fa piacere che lui pensi ci sia un bel potenziale di progresso in Honda, perché per me sarà importante ha detto il due volte campione della Moto2, intenzionato ad aiutare il colosso giapponese a risollevare le sue sorti il prima possibile.

Un’operazione simile a quella che dovrà compiere anche la Yamaha, tornata a vedere un po’ di luce in queste ultime gare dell’anno e mostratasi abbastanza competitiva anche in questo venerdì in Malesia. 

“Non so come mai stiano andando bene qui. Abbiamo una carcassa differente al posteriore, quella normale direi, e in tanti si lamentano del fatto che c’è poco grip, ma forse loro riescono a sfruttarlo bene. È una pista che conosciamo benissimo, anche loro hanno fatto tanti test qua, e forse arrivano un po’ più preparati del solito - ha commentato l’alfiere del team Pramac - L’unico settore in cui perdono tempo è l’ultimo, ma nel resto riescono a fare la differenza, anche perché per girare sul 1‘58” basso il secondo e terzo settore sono molto importanti”. 

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