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MotoGP, Marquez: "Nel 2023 non sono 22 gare, ma 44 ed i rischi sono davvero alti"

"Le Sprint Race magari non sono Gran Premi, ma si tratta pur sempre di gare. Con il nuovo format un pilota si stanca di più e se sei stanco commetti errori, causi incidenti e ci sono tanti infortuni"

MotoGP: Marquez:

Nelle ultime settimane ogni volta che Marc Marquez si trova davanti ad un microfono, la domanda più attesa e quella cui tutti sperano che il pilota dia una risposta definitiva riguarda il suo futuro. Non è cambiato nulla quando Marc si è presentato alla conferenza stampa che precede il Gran Premio del Giappone, in casa della sua Honda, la moto con cui ha costruito la psua leggenda sportiva in MotoGP. 

Ma come accaduto sempre nelle ultime settimane, anche in Giappone è continuato il gioco di Marc del gatto con il topo e non ci pare necessario chi in questo momento sia il felino e chi il roditore, preda designata. Le voci che lo vedono in sella ad una Ducati Gresini in coppia con suo fratello Alex continuano ad inseguirsi in un paddock estenuato dall'attesa, ma quest'attesa dovrà essere protratta perché lo spagnolo non ha ancora sciolto i nodi, almeno pubblicamente. C'è infatti chi giura che Marc abbia già più di un piede in Gresini e meno di uno in Honda HRC per il 2024. Ma per ora restano chiacchiere, in attesa che il fumo si diradi lasciando un po' di carne ben visibile sulla brace e non solo cenere. Ma in conferenza stampa Marc oltre a non rispondere su questo argomento ha risposto in maniera molto chiara riguardo il nuovo calendario per il 2024, presentato pochi giorni fa. 

"Ventidue gare sono tante e come dice Binder è vero che siamo pagati per questo - ha detto Marquez - Ma non sono in realtà 22 gare, ma 44. Ci sono 44 partenze e per quanto la Sprint Race non sia un Gran Premio, si tratta pur sempre di una gara. Se controlli, ci sono tantissimi incidenti e infortuni in più perché ci prendiamo più rischi soprattutto nei primi giri delle Sprint. Sono tante. Con questo nuovo format sono davvero troppe. Ci dobbiamo abituare magari, ma è davvero impegnativo dal punto di vista fisico e se sei stanco hai più possibilità di cadere e causare incidenti, che possono portare a infortuni ed errori. Avremo bisogno di gestire al meglio tutto. Sugli stipendi, è un punto critico e non voglio parlarne".

Hai visto il management Honda qui, è cambiato qualcosa riguardo il tuo futuro?
"Molte persone dicono quello che serve per convincerti, ma magari già lo sono. E’ vero che non ho mai detto sinistra o destra (Marc si riferisce alla decisione di andare via o restare- ndr), ho solo detto che voglio trovare la migliore soluzione per il progetto. Ed è quello su cui stiamo lavorando, anche perché il mio rapporto con Honda non è semplicemente quello che c’è tra un pilota ed un Costruttore. C’è un rapporto speciale dopo tanti anni assieme, loro mi hanno dato tanto ed io l’ho fatto con loro. Il nostro legame è speciale".

Quindi non ci sono novità.
"Nella mia mente ho tutto chiaro, non ho dubbi riguardo me o cosa sia meglio per la situazione. Stiamo lavorando non solo qui, l’abbiamo fatto nelle ultime gare per trovare il meglio per tutti e avere un futuro migliore per il progetto, con i migliori risultati possibile. L’obiettivo migliore è sempre lo stesso, trovare la strada giusta per migliorare il progetto per il futuro".

Arrivi a Motegi dopo un ottimo Gran Premio in India. 
"Quello in India è stato un weekend davvero positivo per i piloti HRC e questa è una cosa molto importante soprattutto per la squadra. Da parte mia, sto lavorando bene. Quello è stato un ottimo fine settimana, tranne che per la caduta in curva 1 in gara. Stavo cercando di seguire i piloti Ducati perché volevo trovare il modo per lottare per il podio, era questo il mio obiettivo.  Dopo la caduta sono tornato in gara ed avevo un ottimo passo, simile a quello di Quartararo. Qui a Motegi ci sono alcune curve lente, magari non proprio come in India, ma penso che potremo fare un buon fine settimana. Magari non buono come in India, ma di certo migliore di altri come quello di Silverstone o Barcellona. Non ho particolari aspettative, vediamo quello che succede in FP1".

Ti mancava il podio?
"Mi è piaciuto salire sul podio nella Sprint in India, quando lotti al top guidi in modo diverso, hai una mentalità diversa. Ma alla fine non ho mai mollato, il mio impegno è sempre stato lo stesso sia quando ho lottato per la 15a posizione che quando l’ho fatto per la top five. Vediamo se qui posso trovarmi bene, stare su un buon livello".

Userai il telaio 2024 provato a Misano?
"So che Joan correrà con il telaio prototipo del 2024. Io non lo farò, perché a Misano non ho sentito grandi vantaggi. Magari qui potrebbe andare bene, ma credo che quel prototipo non sia adatto a correre una stagione. Non voglio fare una gara con un telaio e poi la successiva con un altro, quindi resterò su quello che conosco. Proverò qualcosa che mi ha chiesto Honda, ma continuo a fare quello che penso".
 

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