SBK, Zanetti: “La caduta di Pirro? Non ho neanche avvertito il contatto”

Se il fine settimana della Racing Night doveva rappresentare un importante crocevia per delineare i valori in campo in ottica titolo tricolore, i fatti hanno dimostrato tutt’altro. Al Misano World Circuito Marco Simoncelli è successo l’imponderabile. Da una parte Michele Pirro che passa in un attimo dalle stelle alle stalle, trionfando dapprima sotto i riflettori e finendo successivamente al tappeto in Gara 2. Dall’altra un sempre più solido e diligente Luca Bernardi che domina la sfida domenicale. Nel mezzo Lorenzo Zanetti che, seppur ancora a secco di vittoria dallo scorso aprile, infila l’ottavo piazzamento sul podio di fila.

“Ero motivato, sapevo che con le alte temperature i distacchi si sarebbero ridotti - ha dichiarato il numero 87 - per la prima volta siamo riusciti a compiere lo step che ci mancava. Da fuori non sembra, ma in realtà ho mantenuto un ritmo simile a quello di Bernardi e Pirro. Purtroppo, non sono riuscito a dimostrarlo in gara, soprattutto nella notturna a causa di un problema tecnico. Oggi (ieri; ndr) alla prima curva alcune scaramucce tra altri piloti mi hanno fatto perdere del tempo. Dopo mi sono riportato sul gruppetto in lotta per il podio, senza tuttavia riuscire a sorpassare. Stando in scia l’anteriore mi si è surriscaldato molto e con Pirro dietro non volevo sbagliare”.

Terzo in Gara 2 traendo giovamento dalla penalizzazione inflitta a Samuele Cavalieri, il susseguirsi di colpi di scena ci consegna nuovamente “Zorro” quale leader del CIV Superbike con nove lunghezze di margine su Pirro e 28 nei confronti di Bernardi. Un campionato apertissimo con ancora cento punti in palio: “Sono contento dei risultati, significa che con la squadra stiamo lavorando nella giusta direzione per inseguire la tabella tricolore. Noi ci crediamo!”.

Lo stesso Zanetti è stato protagonista incolpevole della carambola che ha riguardato Pirro (QUI il video). Il diretto interessato ha motivato il personale punto di vista di quel che si presenta come un semplice contatto di gara in una fase concitata della corsa: “Ho staccato verso l’interno, lasciandogli lo spazio per entrare. Poi è andato largo e, inconsciamente, ho proseguito con la mia traiettoria. Non ho neanche avvertito il contatto e non immaginavo che fosse finito a terra...”.

Photo credit: Salvatore Annarumma