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SBK, Barnabò: “Il taglio dei giri? La Ducati del CIV va più forte”

“Sono d’accordo sull’aumentare lo spettacolo, ma non su come lo stanno facendo. Non abbiamo voce in capitolo, le regole vengono decise con i costruttori, ma investiamo soldi anche noi”

SBK: Barnabò: “Il taglio dei giri? La Ducati del CIV va più forte”

La decisione di Dorna e FIM di togliere altri 250 giri motore alle Ducati, a partire dal Round di Imola, è stata una vera e propria doccia gelata per il team Barni Racing, che di punto in bianco rischia di vedere compromessi i passi avanti compiuti a Donington Park. Dopo un difficile avvio di stagione, Danilo Petrucci e il formazione di Marco Barnabò erano riusciti a vedere i primi grandi frutti del loro lavoro, conquistando il primo podio dell’anno sul tracciato britannico. Una prestazione che sembra essere solo un lontano ricordo, alla luce del nuovo depotenziamento del propulsore della Panigale V4.

“Io sono d’accordissimo sulla questione dello spettacolo in TV, è quello che vogliono vedere anche i miei sponsor, ma poi a loro passala voglia di darmi dei soldi quando si sentono dire che ho speso un tot di soldi per il pilota, la moto e tutto il resto, e poi ci hanno tolto 500 giri e la moto va di meno. Quelli poi mi chiedono: ‘Cosa lo facciamo a fare?’. Io parlo da team privato e noi dobbiamo stare attenti a tutte queste cose” ha chiosato Marco Barnabò, commentando il provvedimento.

Il team principal del team Barni non discute il tentativo degli organizzatori del campionato di aumentare lo spettacolo, ma le modalità con cui sta cercando di perseguire il suo obiettivo. 

“Parlando da un punto di vista sportivo, per me è giusto che Bautista vinca, perché è forte. Sono d’accordo anche con Dorna, che vuole vendere lo spettacolo, ne ha bisogno, ma deve anche ragionare su come fare questo bilanciamento, perché questo algoritmo che loro applicano tiene conto di tutte le moto di tutti i team. Se la Ducati è la migliore perché fa in modo che tutte le moto siano competitive, e tu tieni conto dei giri veloci di tutte le moto, allora Ducati, un domani, potrebbe decide di darci delle moto non competitive e tenere competitive solo le loro, per non incappare in altre penalità - ha spiegato - È per questo che delle Honda vanno forte solo quelle ufficiali. Secondo me dovrebbero prendere in considerazione più fattori, perché se no, anziché aumentare lo spettacolo, lo vanno probabilmente a peggiorare”.

La delusione è palpabile nelle parole di Barnabò, che si sente escluso da ogni processo decisionale.

“Onestamente, non so cosa dovremo cambiare adesso, perché avevamo una moto che andava bene a Donington ed eravamo venuti qui pensando di partire proprio da quella moto, ma adesso non è più la stessa. In più, hanno scelto una pista dove non si viene mai e ce l’hanno detto di giovedì - ha chiosato - Queste regole le fanno con i costruttori, però ci sono 24 moto in griglia. Una volta vuoi chiedere l’opinione di tutti? Altrimenti fai un campionato con loro cinque e dieci moto ufficiali. Ma siccome ci siamo anche noi e investiamo soldi anche noi, una volta sarebbe bello partecipare a una riunione tra tutti i team, per capire cosa si può fare per migliorare le condizioni. Noi non abbiamo mai voce in capitolo, perché se parli con Ducati ti dice che decidono loro, e se parli con loro ti dicono di parlare con Ducati, che è il loro interlocutore”.

A lasciare un retrogusto ancora più amaro al boss del team Barni è poi la consapevolezza che la decisione degli organizzatori del Mondiale SBK stia danneggiando più le squadre indipendenti, che non i mattatori del campionato.

Per vedere lo spettacolo bisogna che tutte le moto, anche quelle dei team privati, possano competere tra di loro. Poi vincerà sempre Bautista, perché secondo me è il pilota più forte in questo momento - ha constatato Barnabò - Come detto, sono d’accordo se vogliono che il campionato sia il più tirato possibile, ma non sono d’accordo su come lo stanno facendo, perché si è visto a Barcellona che gli hanno tolto 250 giri e lui ha vinto comunque tre gare. Adesso gli toglieranno altri 250 giri e mi chiedo se la capiranno che quello che stanno facendo non serve a raggiungere l’obiettivo che hanno in mente, qualora dovesse stare ancora davanti. Noi avremo anche accettato il regolamento così com’è, ma mi chiedo fino a quando pensano di andare avanti a toglierci giri? Ogni tre gare fino a quando arriviamo a 12 mila giri? La moto del CIV va più forte”.
 

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