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SBK, Difficoltà Honda nel CIV Superbike: interviene il regolamento

Bonus di 500 giri-motore per le Honda CBR 1000 RR-R al via del CIV Superbike 2023: occasione buona per il rilancio?

SBK: Difficoltà Honda nel CIV Superbike: interviene il regolamento

Con i test pre-season al Misano World Circuit Marco Simoncelli riservati agli iscritti al Campionato Italiano Velocità, in programma la settimana prossima in data 27-28 marzo, il CIV Superbike inizia ad avvicinarsi a grandi falcate alla stagione 2023 delle molteplici tematiche d’interesse e, non da meno, da alcune novità tecnico-regolamentari. Quest’ultima voce attinente prettamente alle Honda CBR 1000 RR-R, le quali godranno di un “aiutino” vagliato dalla Federazione Motociclistica Italiana in materia di regolamento tecnico.

Honda in difficoltà nel CIV Superbike

Inutile negare l’evidenza, ultimamente la Honda sta soffrendo eccome nel CIV Superbike. Dopo un apprezzabile debutto nel 2020 ed essersi rivelata la seconda forza in campo (con Alessandro Delbianco) alle spalle di Michele Pirro nel 2021, lo scorso anno la CBR 1000 RR-R ha vissuto una stagione quasi da comprimaria. Certo, la ritrovata vittoria (attesa da 14 anni!) per mano di Luca Vitali (nella foto d’apertura) ha dato un sapore meno amaro, ma nel complesso il piatto piange. Lo stesso alfiere della Scuderia Improve ci ha messo una pezza con altri 4 podi, piazzandosi poi terzo in campionato. Notte fonda invece per The Blacksheep Team e soprattutto DMR Racing, squadra abituata a competere per le posizioni di vertice. Entrambi, di fatto, mai stati della partita.

Qualcosa si muove

A che cosa è riconducile un calo così drastico delle prestazioni? Il passaggio di fornitura degli pneumatici da Pirelli a Dunlop, previsto per il biennio 2022-23, ha comportato non pochi grattacapi: chi più, chi meno, gli Hondisti hanno fatto i conti con gravi problemi di messa a punto e la continua mancanza di aderenza al posteriore. Non il massimo della vita considerati i pochi controlli elettronici della centralina unica MoTec. Cercando di non guardare al futuro con allarmismo, nell’imminente stagione 2023 potrebbe giovare alla causa Honda l’introduzione di una nuova tipologia di specifiche (apparentemente) dal minor degrado. Come riportato nella nostra intervista esclusiva dello scorso 17 marzo, uno dei primi a saggiarle è stato proprio Vitali, rimasto sorpreso dalla loro tenuta sulla distanza di gara.

Interviene il regolamento

Prematuro constatare se ciò basterà a far uscire dal tunnel la Honda che, paradossalmente, grazie a costi di gestione più sostenibili resterà la casa più rappresentata in griglia. Con ben 6 CBR attese al via contro le 4 del 2022. Le principali novità, tuttavia, non sono certo queste. Per la prima volta dal 2020, la FMI e il regolamento sono venuti infatti in suo soccorso. A partire dal round inaugurale del 29-30 aprile prossimi in quel di Misano, le Fireblade potranno spingersi sino a 15.600 giri-motore, in controtendenza ai 15.100 della passata stagione. Tradotto: un consistente abbuono di 500 giri-motore per (tentare di) agevolarle la scalata della classifica, 

Giri motore

A tal proposito, la FMI ha provveduto a “parametrare” anche le altre moto, rispettando a pieno il regolamento del recente passato: il massimo livello fonometrico ammesso è di 105 dB/A (decibel) e il regime di rotazione del motore al quale viene effettuata la misura è di 5.500 giri-motore. Per questo la Panigale V4-R viaggerà fino al limite dei 16.000 giri come il modello di serie, la Yamaha R1 e Suzuki GSX-R 1000 a 15.200 giri, l’Aprilia RSV4 1100 a 14.200 giri, la BMW M 1000 RR a 15.500 giri e la Kawasaki Ninja ZX-10RR a 15.100 giri. Nota a margine: il promoter si riserva il diritto, in caso di necessità, di procedere con accorgimenti in qualunque momento, anche durante la stagione...

Photo credit: daniguazzetti.com

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