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Gli scooter della nostra adolescenza, un tuffo nel passato

Dal Ciao ai 'tuboni' passando per il mitico Booster, gli anni '70 videro fiorire numerosi mezzi a due ruote, precursori degli attuali e tecnologici scooter. Erano il sogno degli adolescenti che con loro guadagnavano l'agognata mobilità

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Per chi è nato negli anni '70, '80 e primi anni '90, nei nostri “anni ruggenti” non vedevamo l’ora di salire a bordo di una moto (oggi i ragazzi forse desiderano con maggiore foga di avere il miglior smartphone sul mercato).

Alcuni di noi avevano ereditato la moto da un fratello maggiore e altri si impegnarono per ottenere buoni voti in modo che il padre comprasse loro quel motorino da 50 cc che avevano sognato così tanto durante tutto l’anno. Molte persone fortunate hanno potuto condividere questa passione con i loro amici e le piccole città balneari erano piene di giovani vacanzieri rumorosi che circolavano per le strade e le autostrade con quei piccoli veicoli.

Certo, pochi hanno resistito a truccarlo, smontandolo e rimontandolo decine di volte per modificare carburatore o tubo di scarico o magari cercando di capire che cosa si fosse guastato.

Oggi vi portiamo a fare un tuffo nel passato a ricordare quelle moto che ci hanno portato da un posto all’altro durante la nostra giovinezza, quando l’unica preoccupazione era sentirsi parte del gruppo di amici e non farsi bocciare a scuola. In quegli anni, non esistevano tutte le risorse che gli studenti hanno a disposizione oggi, come accessori tecnologici, internet su cui trovare nuovi materiali e tutorial o persino le ripetizioni di GoStudent, un portale per mettersi in contatto con il migliore insegnante per le proprie esigenze e farsi aiutare a superare esami e verifiche.

Piaggio Si

Viene prodotto nel 1978 e per svariati decenni rappresenta il motorino per antonomasia. Aveva lo stesso motore del suo predecessore, il “Ciao”, ma una forcella anteriore telescopica, la sella più allungata e con un piccolo portaoggetti sotto, i fanali dal design leggermente diverso. Se il Ciao era una tavoletta sugli asfalti cittadini (anche se c'era chi metteva addirittura un piccolo cuscino sul portapacchi posteriore per alleviare la pseduta), il Sì si presentava come la Mercedes dei ciclomotori.

Aprilia SR 50 Europe

Classe 1992, l'Aprilia SR 50 è uno dei modelli più longevi della casa di Noale. Per quasi 30 anni, è stato uno dei ciclomotori RACER più vivaci di tutti i tempi, con il permesso dell'illustre Yamaha Aerox. Sì, il motore a due tempi di questa Aprilia era piccolissimo e non ha marce, ma era davvero agile e veloce, tenendo sempre presente il segmento in cui si collocava.

Yamaha MBK Booster

Prodotto dall’azienda giapponese nel 1988, era uno scooter da 50 cc, i primi modelli furono presentati al Motor Show di Tokyo quello stesso anno e poi al Salone del Motociclo di Parigi, nel 1989. La scommessa fu audace e ripagò: fin dai primi mesi di commercializzazione, fu un successo e molti adolescenti francesi lo acquistarono.

Con le sue forme particolari questo scooter Yamaha era amata soprattutto da chi voleva distinguersi.

Atala Califfone

L'Atala Califfone arrivò nel 1972, rimanendo in produzione fino al 1990. È uno dei ciclomotori conosciuti in Italia come "Tuboni", cioè integrano il serbatoio del carburante all'interno del telaio. Questo, insieme alla semplicità meccanica, ha permesso loro di essere veicoli molto economici e resistenti. Come molti ciclomotori dell'epoca, era proposto in due versioni: una con motore Rizzato per la versione automatica, e un'altra con motore Minarelli per la quale prevedeva un cambio manuale a quattro marce. In tutti i casi si trattava di un semplice monocilindrico meccanico a due tempi a miscela.

 

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