Abbiamo parlato più e più volte della situazione attuale dell'industria motociclistica, alle prese con la crisi dei semiconduttori. Un problema dovuto alla Pandemia Mondiale che ha interessato praticamente tutti i settori, incluso quello delle moto e scooter, senza valutare quello dell'abbigliamento. Servono mesi per avere una moto, ed altrettanto per avere dei ricambi, dei caschi, delle giacche. E' anche e soprattutto per questo che la Commissione Europea ha pubblicato l'European Chips Act con l'intento di mobilitare oltre 45 miliardi di euro di investimenti pubblici e privati per la produzione di semiconduttori nel territorio europeo.
Il piano anticrisi
Il piano della Commissione Europa mira chiaramente a ridurre la dipendenza delle varie aziende nell'Unione Europea dalla fornitura di chip dall'estero. Parliamo naturalmente delle "potenze" (inteso a livello commerciale) come l'Asia, formata da Taiwan, dalla Cina e dalla Corea del Sud, ma sono inclusi anche gli Stati Uniti d'America. L'idea è di quelle giuste, e si punta, entro il 2030, a "spostare" di un 20% la produzione mondiale come Made in Europe. Diciamo che era anche ora che si muovesse qualcosa, visto che la stessa misura deriva ed è "diretta conseguenza" dalla crisi dell'offerta che ha colpito di recente l'intero settore dell'automotive. E' infatti noto a tutti che la Pandemia abbia gravemente danneggiato il mercato, bloccando la produzione e di conseguenza aumentando il prezzo delle materie prime.
Nello specifico, il Presidente della Commissione Euopea, Ursula von der Leyen, ha messo in atto l'European Chips Act, che prevede uno stanziamento di 15 miliardi di euro in investimenti pubblici e privati per promuovere la ricerca e lo sviluppo delle tecnologie più avanzate nel territorio comunitario. A questo investimento si aggiungono i 30 miliardi di euro, provenienti dai fondi NextGenerationEU, Horizon Europe e bilanci nazionali. Altra notizia importante, è che la Commissione propone la creazione di un fondo di 2 miliardi di euro per aiutare le imprese emergenti del settore.