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Green pass: dal Parlamento UE il via libero per gli spostamenti in Europa

In Italia ci sono già le prime regioni bianche dove sono permessi liberi spostamenti, ma dall'Europarlamento arriva l'ok definitivo al certificato digitale Covid per viaggiare all'interno dell'Unione Europea

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Passo dopo passo si sta tornado a vivere quell'atmosfera che mancava da un anno e mezzo: il Parlamento europeo infatti ha dato il suo via libera al green pass, quel certificato che permette a chi lo possiede di spostarsi all'interno dei Paesi dell'Unione Europea.

COSA CAMBIA IN EUROPA DA LUGLIO

Questa mattina il Parlamento europeo in seduta plenaria ha approvato definitivamente il green pass, grazie a 546 voti favorevoli contro 93 contrari e 51 astenuti tra i cittadini dell'UE e 553 favorevoli, 91 contrari e 46 astensioni dei cittadini di paesi terzi residenti nell'UE. Come avevamo già scritto i precedenza, il certificato avrà formato sia cartaceo con codice QR che digitale e sarà rilasciato gratuitamente dalle autorità nazionali per entrare in vigore dall'1 luglio 2021, permettendo al possessore di circolare liberamente all'interno dell'Unione Europea senza dover rispettare periodi di quarantena.

In poche parole, il green pass – o passaporto vaccinale – agevola gli spostamenti intracomunitari, proprio nei primi giorni dell'estate per la gioia dei mototuristi che non vedevano l'ora di rimettersi in sella per un viaggio internazionale. Per entrare in vigore però è necessaria l'adozione formale da parte del Consiglio e la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale.

COSA CAMBIA IN ITALIA

Da quando alcune regioni italiane sono passate in zona bianca, cambia relativamente poco, perché il green pass permette gli spostamenti da e tra le regioni arancioni e rosse e ormai l'Italia si sta via via sbiancando, facendo decadere le limitazioni degli spostamenti e di orario in vigore al momento. Abruzzo, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Molise, Sardegna, Umbria e Veneto sono regioni bianche da lunedì 7 giugno, dal 14 invece lo saranno anche Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Piemonte, Puglia e provincia di Trento. Quindi all'interno dei confini nazionali dobbiamo tenere d'occhio il colore delle regioni (e di qualche micro zona rossa o arancione) e rispettare il coprifuoco che ora si è spostato dalle 23 alle 24 ma sempre fino alle 5.

L'intenzione dei paesi dell'UE è di adeguare la propria normativa a quella comunitaria e allora anche il nostro governo è chiamato a uniformare le sue regole a quelle del passaporto europeo e, conoscendo le meccaniche tipiche della nostra burocrazia, non è così banale aspettarsi che i tempi italiani siano in linea con quelli europei e che quindi il green pass europeo entri in vigore anche in Italia dal primo luglio, ma la speranza è quella e arrivano le parole di Francesco Paolo Figliuolo, i1 commissario straordinario per l'attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti per il contenimento e contrasto dell'emergenza epidemiologica COVID-19, affermando che è una questione di pochissimi giorni e anche l'Italia sarà pronta per il green pass, grazie anche alla campagna vaccinale che prosegue sostenuta: con 39 milioni e 320mila somministrazioni l'Italia è tra le prime nazioni europee e gli italiani che hanno ricevuto almeno la prima dose sono circa 26 milioni. 

COSA CERTIFICA E QUANTO DURA IL GREEN PASS

Pass, autocertificazione o lasciapassare, chiamatelo come vi va, quel che è certo è che è un documento necessario per spostarsi. Lo strumento dichiara che il possessore:

- ha svolto l'intero ciclo vaccinale (quindi entrambe le dosi);

- ha eseguito un tampone (molecolare o rapido) nelle ultime 48 ore;

- è guarito dal coronavirus.

A seconda della condizione, la certificazione ha una diversa validità:

- 6 mesi per la certificazione di avvenuta vaccinazione, rilasciata su richiesta dell'interessato dalla struttura che ha effettuato la vaccinazione. Può avere formato cartaceo o digitale e sarà disponibile nel fascicolo sanitario elettronico.

- 6 mesi per la certificazione di avvenuta guarigione dal Covid 19, rilasciata su richiesta dell'interessato a seconda del caso: dalla struttura presso la quale il possessore è stato ricoverato in formato cartaceo o digitale, altrimenti dal proprio medico di base e dal pediatra e sarà disponibile sul fascicolo sanitario elettronico. Bisogna però fare attenzione a non contrarre il virus: infatti se il possessore della certificazione dovesse nuovamente risultare positivo al Covid durante i sei mesi di validità, la certificazione di guarigione perde la sua validità.

- 48 ore per il tampone negativo (molecolare o rapido): la certificazione è emessa dalla struttura che effettua il tampone oppure dal proprio medico di base e dal pediatra.

Non fate i furbi con false certificazioni e dichiarazioni perché le sanzioni vanno sul penale e sono pesanti: della reclusione fino a un anno o quella pecuniaria da 51 a 516 euro saranno aumentate di un terzo e si applicheranno congiuntamente se il fatto è commesso a scopo di lucro. Se i reati vengono commessi da privati, la riduzione di un terzo delle pene, prevista dall'articolo 482 del codice penale, è sterilizzata dall'aumento di un terzo previsto dal DL Riaperture n. 52 e quindi l'applicazione della sanzione sarà piena e la stessa conseguenza è prevista chi, senza essere concorso nella falsità, fa uso di un certificato falso.

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