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Indian Scout Bobber | Perché comprarla... E perché no

La grintosa cruiser americana si rifà il look, con una versione bobber che esalta le linee minimal delle custom Indian Motorcycle.

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Indian Scout Bobber è la dimostrazione che un nome classico possa rinnovarsi senza temere giudizi. Una lezione che la casa americana ha fatto sua evolvendo il modello che dal 1920 è il simbolo del marchio e che oggi vanta anche la versione bobber, protagonista del nostro #perchécomprarla.

Pregi e difetti

Bassa, muscolosa e dal fascino dark. La Scout Bobber nasce per soddisfare la voglia di customizzazione dei clienti Indian, che dopo aver comprato il cruiser del marchio iniziavano una minuziosa opera di personalizzazione. Così i designer hanno preso spunto dalla creatività dei loro clienti dando vita a questa versione: parafanghi tagliati, sella monoposto, assetto ribassato, e il nero opaco a coprire molte componenti.  Anche l’ergonomia rispetta in pieno i canoni da bobber duro e puro, con le pedane arretrate di 38 mm rispetto alla Scout e la sella in pelle bicolore che si alza rispetto alla versione base fino a raggiungere, si fa per dire, i 649 mm. Il manubrio tracker completa l’opera e dona a chi guida questa versione sensazioni abbastanza diverse dai cruiser duri e puri. Il vero protagonista però rimane il V-Twin da 1.133 cc raffreddato a liquido. I due cilindri inclinati di 60 gradi sviluppano una potenza di 94 CV e una coppia massima di 97 Nm a 5.600 giri. Numeri che si fanno apprezzare subito sulla Scout, grazie ad un’erogazione progressiva ed un’elasticità del motore che prende tutto il meglio dei propulsori ad aria aggiungendo i vantaggi in prestazioni e raffreddamento tipici dei “liquid-cooled”. Nonostante l’interasse da city car, con i suoi 1.562 mm, la Scout Bobber non teme le curve, anzi, le affronta di petto, con inserimenti veloci e una piacevole tendenza a condurre verso il punto di corda. Anche sul misto più stretto si può sfruttare tutta l’ampiezza del motore senza timore di far entrare in sofferenza il bicilindrico. Unico limite, naturale se si considera che stiamo parlando di una bobber, è la luce a terra: solo 123 mm.  In città è più pratica di quello che ci si potrebbe aspettare, e una volta prese le misure si può scorrere abbastanza agilmente nel traffico. Naturalmente lo zig-zag da scooter non è affar suo, e anche i lunghi tratti sui sampietrini ne evidenziano i limiti delle sospensioni posteriori, capaci di un’escursione di solo 50 mm. Nel misto è divertente, specialmente quando si trova davanti curve veloci e in sequenza, dove può far valere la grande elasticità per poi dare un piacevolissimo e repentino allungo a strada aperta. Inutile dire che la protezione aerodinamica non c’è quindi in autostrada chi la guida ha il proverbiale vento in faccia, ma il motore sul lungo si esalta e le vibrazioni anche a 130 km/h rimangono minime. Si lascia scoprire facilmente la Indian Scout Bobber, e se certamente non è un entry-level, è anche vero che non servono lustri di esperienza per godersi i piaceri che questa moto infonde. L’intervento dell’impianto frenante è tutto sommato puntuale, con due dischi da 298 mm morsi da una pinza a doppio pistoncino all’anteriore e una a pistoncino singolo sul posteriore. L’ABS aggiunge sicurezza e contiene gli spazi di frenata, ma specialmente quando si alzano i ritmi, è opportuno intervenire sulla leva destra con un pizzico di energia in più rispetto ad altre pari cilindrata perché il freno anteriore è modulabile ma non abbastanza potente.

Quanto costa?

Con i suoi 14.190 euro la Indian Scout Bobber si pone più in alto rispetto alla maggior parte delle sue dirette concorrenti, ma può offrire numeri e sostanza che giustificano questa differenza. Se si sceglie la Scout Bobber nei colori Bronze, Silver e Red il prezzo sale a 14.490 euro, mentre per la Scout tradizionale il prezzo scende a 13.990 euro. Rimanendo in casa Indian si risparmia con la Scout Sixty, versione entry-level della gamma da 999 cc e 12.190 euro di listino. Il prezzo della Bobber sale anche se si sceglie di equipaggiare la moto per due persone, visto che pedane e sella passeggero sono opzionali.

 

Abbigliamento

Casco Biltwell Gringo
Giacca OJ Garage
Pantaloni Alpinestars Rogue Denim jeans 
Guanti Alpinestars Crazy Eight 
Stivali Alpinestars Twin Drystar

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