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MotoGP: non si smorza la polemica sulle ali. E Ducati insorge!

In un'intervista esclusiva, la posizione netta di Gigi Dall'Igna: "Le ali Ducati pericolose? Vogliono toglierci un vantaggio!"

Moto - News: MotoGP: non si smorza la polemica sulle ali. E Ducati insorge!

Senza ombra di dubbio, uno degli argomenti più dibattuti di questo inizio stagione. Le ali sulla carena della Ducati non mancano di scatenare discussioni che riverberano di box in box nel circus del motomondiale. Fino a raggiungere i piani alti, quelli dove si prendono decisioni importanti che possono finire per condizionare i risultati di una stagione intera. E alla luce di tutto questo, il management della Casa di Borgo Panigale non ci sta ed esce allo scoperto. Il direttore generale di Ducati Corse, Gigi Dall'Igna, dice la sua in un'interessantissima intervista rilasciata ai nostri colleghi di Motorsport.com, dove racconta come il dossier sulla sicurezza delle ali, che è stato presentato di recente alla riunione MSMA, non sia stato nemmeno discusso: "Si prende un pretesto per togliere un vantaggio".
Ma anche Paolo Ciabatti, responsabile del programma MotoGP, non nasconde il suo disappunto: “Ci urta il fatto che si utilizzino argomenti poco oggettivi per demonizzare le ali. A mio parere la Honda ha dato precise istruzioni ai suoi piloti per criticarle sempre: Pedrosa di solito ne evidenzia la pericolosità, mentre Marquez si lamenta delle turbolenze. La Ducati, invece, ha portato una proposta seria per cercare di migliorarne la sicurezza, ma qualcuno non ha voluto nemmeno discutere sull’argomento. Segno che dall’altra parte hanno un solo obiettivo: vietarle!”.


Le "rosse" le hanno più grandi


La Ducati ha una carena più grande che permette di avere ali più efficienti, che funzionano, mentre la Honda ha una moto più sfilata e non può massimizzare il vantaggio delle Rosse. È possibile che una questione tecnica venga fatta passare per una questione di sicurezza? Da questo assunto prende le mosse l'intervista a Gigi Dall'Igna di cui vi riportiamo alcuni passaggi e che potete leggere integralmente qui, su Motorport.con Italia.


E’ un anno e mezzo che la Ducati usa le ali," dice l'ingegner Dall'Igna, "lo sviluppo era nato tempo fa, ma prima erano utilizzate solo saltuariamente. Ne abbiamo studiate di tipi diversi, a seconda delle piste su cui andavamo a correre. Non ci è mai stato chiesto niente riguardo agli incidenti in cui sono stati coinvolti i nostri piloti in questo lasso di tempo e nessuno si è mai fatto male in questi contatti. A cominciare da quello che ha scatenato questa polemica, quello alla prima curva del GP d'Argentina tra Iannone e Marquez”.


Marc non ha lamentato danni…

Sicuramente c'è stato un contatto tra la schiena di Marc e una delle nostre ali. Non aveva segni evidenti sulla tuta, oltre a non aver avuto nessun problema fisico, perché nessuno ne ha mai parlato. Inoltre l'aletta si è staccata proprio com’era previsto. È vero che è venuta via anche la telecamera dalla moto di Marquez: molto onestamente credo che si sarebbe staccata anche senza la presenza dell'aletta, perché si è trattato di un contatto abbastanza importante, ma su questo non ho dati certi. È solo un mio parere”.
(...)

Come può affermare che le ali non sono pericolose?
Sono assolutamente certo che una moto con le ali sia più sicura di quella senza, perché le appendici hanno lo scopo di mantenere il contatto tra la ruota anteriore, che è quella che dà la direzionalità alla moto, e l'asfalto. Se il pilota controlla meglio la moto è più sicuro. Ovviamente ci sono aspetti a favore e altri a sfavore, come in tutte le cose, ma se si ragiona in modo scientifico si possono trovare soluzioni utili a rendere le ali ancora più sicure in caso di contatto tra i piloti. Basta semplicemente volerlo fare”.


Vogliono togliere un vantaggio della Ducati?

Ritengo che tutte queste polemiche siano il frutto del fatto che gli altri Costruttori hanno visto la Ducati in vantaggio su questo fronte, essendo partita prima degli altri. Cercano delle scuse per eliminare questo vantaggio che ci siamo portati a casa in maniera assolutamente legittima”.

Si teme l’aumento dei costi…

La Ducati non ha speso un euro in più di studi aerodinamici rispetto a quello che avrebbe messo a budget se l'ala non fosse entrata nella nostra vita tecnica. Lo sviluppo al CFD o in galleria del vento della carena lo faremmo in ogni caso. Il numero di ore che abbiamo speso in simulazione o nel wind tunnel è identico a quello che avremmo dedicato per studiare una carena deportante. Avremmo avuto una soluzione meno tecnica e meno interessante dal punto di vista giornalistico e dell'appassionato”.

Sta smontando tutte le critiche…

C'è un altro aspetto a favore delle ali. Le ali ci permettono di differenziare le MotoGP dalle Superbike. Oggi vediamo che le derivate di serie adottano degli sticker con la forma dei fari. Mi sembra una cosa poco sensata. Le ali, invece, differenziano la MotoGP dalla SBK in maniera tecnica, anzi qualificano la MotoGP. Questo è un altro motivo per cui trovo poco ragionevole l'idea di toglierle”.

Presegue su Motorsport.com

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