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Fermo amministrativo: la questione prima rata

È caos sulle ganasce fiscali dei veicoli. Equitalia fa un passo indietro?

Moto - News: Fermo amministrativo: la questione prima rata

Tutto nasce con un decreto di ottobre 2015 di cui solo ora vengono alla luce i particolari. Prima di quel decreto, chi subiva un fermo amministrativo per non aver pagato una tassa, poteva ottenere da Equitalia lo sblocco della ganasce fiscali pagando la prima rata del debito. Dal decreto in poi, lo sblocco avviene solo pagando tutto il debito.


Marcia indietro


Una norma così “esplosiva”, tale da bloccare tantissimi veicoli, che c’è stata una parziale marcia indietro: l’accesso alla rateazione del debito con Equitalia potrà consentire di sospendere il fermo amministrativo già iscritto sul veicolo del contribuente e di continuare a circolare. È l’apertura di Equitalia che consentirà di mitigare uno degli effetti negativi per il contribuente conseguenti al decreto attuativo.


Ora è confusione


Adesso però le cose si complicano. La vecchia legge era perfetta e non andava toccata, specie a protezione delle fasce di cittadini più povere. La nuova legge fa testo, non è sindacabile: se paghi la prima rata non sblocchi il mezzo. La “direttiva” di Equitalia non è assolutamente legge: se e quando, a certe condizioni, purché Equitalia dia l’ok, si potrà derogare dalla legge. Oltretutto, c’è una complicazione in più: il contribuente deve fare espressa richiesta di sblocco del veicolo dopo il pagamento della prima rata. E deve attendere l’eventuale benestare di Equitalia, che comunque potrà dire di no, visto che la legge piazza le ganasce fiscali per i 72 mesi di rateizzazione.

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