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MotoGP: l'asso nella manica di Valentino Rossi per il 2016

Il pilota di Tavullia ha un'arma speciale, la capacità di adattarsi alle situazioni e di girarle a suo favore

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Valentino Rossi è senza dubbio il pilota più amato di tutti i tempi, sia per il suo enorme numero di vittorie e titoli mondiali che per il suo modo di conquistare i fan e di essere capace di gestire se stesso come un'azienda che può guadagnare tanti soldi e farne guadagnare altrettanti a chi lavora con lui. it.motorsport.com fa un'analisi di come Vale sia riuscito a farsi riaccettare in Yamaha come seconda guida nel 2013 e di come in breve sia tornato ad essere pilota di punta alla pari del "golden boy" Jorge Lorenzo, benchè quest'ultimo abbia vinto l'ultimo titolo mondiale.


Il ritorno in Yamaha di Vale è stato uno dei suoi "capolavori"


Tornando indietro negli anni, troviamo il periodo buio di Vale, dopo l'infortunio del Mugello, il rientro faticoso fra i top rider e il matrimonio avaro di soddisfazioni con Ducati. Considerando anni bui il 2011 e 2012, Vale si è dovuto reinventare completamente, tornando alla Yamaha e accettando il ruolo di seconda guida imposto da Lin Jarvis, che ha voluto affidare comunque tutto lo sviluppo a Jorge Lorenzo.
È qui che Rossi ha compiuto uno dei più grandi capolavori della sua carriera, sfruttando al meglio la moto sviluppata da un altro pilota e riportandosi in cima alla squadra, a un'età in cui molti suoi colleghi hanno preferito ritirarsi. Dopo il 2013 di nuovo apprendistato (quarto posto nel mondiale), nel 2014 Vale ha asfatato la concorrenza interna di Jorge, chiudendo il mondiale con 32 punti di vantaggio dal compagno e un secondo posto finale. Il 2015 è stato, come sappiamo, un anno ricco di colpi di scena ma Vale è rimasto primo in classifica fino all'ultima gara, quando un capolavoro di Lorenzo ha ribaltato il risultato finale a suo favore.


Nuova elettronica e nuove gomme a chi daranno vantaggio?


La stagione che verrà, porta in seno un grande punto di domanda. Rossi sarà di nuovo la prima guida della squadra o Jorge Lorenzo prenderà definitivamente le distanze mandando Valentino in pensione anticipata? La risposta è più difficile di quel che sembri, perchè quest'anno ci sono due incognite importanti a mescolare le carte in tavola: l'elettronica unica e le nuove gomme Michelin.
Non è garantito che le moto, con queste novità, abbiano le stesse prestazioni dello scorso anno e non è garantito che i singoli piloti si adattino allo stesso modo ai cambiamenti. Potrebbe esserci un ritorno della Honda come un totale oblio del fenomeno Marquez, ma anche Yamaha potrebbe trovare la stessa sorte. 
Nella grande confusione che regna (i primi test di Sepang non sono riusciti a dare indicazioni definitive) la capacità di Valentino di adattarsi alle situazioni e voltarle a suo favore può essere un'arma fondamentale. Potremmo anche trovarci davanti alla stagione in cui tutto può essere confermato o completamente ribaltato... noi non vediamo l'ora che cominci!


 

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