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Droga? Perdi i requisiti morali per la patente

Lo ha stabilito il Consiglio di Stato e secondo noi è un provvedimento più che giusto

Moto - News: Droga? Perdi i requisiti morali per la patente

Esaminiamo il caso di chi viene condannato per questioni legate alla droga (reato di cui all’articolo 73 della legge 390 del 1990): chiunque, senza l'autorizzazione, coltiva, produce, fabbrica, estrae, raffina, vende, offre o mette in vendita, cede, distribuisce, commercia, trasporta, procura ad altri, invia, passa o spedisce in transito, consegna per qualunque scopo sostanze stupefacenti o psicotrope, è punito con la reclusione. Ecco, chi subisce questa condanna perde i requisiti morali per la patente.


Conferma autorevole


A ribadire che il condannato per droga non ha i requisiti morali per la patente è il Consiglio di Stato: sentenza del 4 giugno 2015, depositata il 3 agosto, numero 3791. Che conferma quanto stabilito dal Tribunale amministrativo regionale in primo grado. L’ex conducente non potrà più guidare nessun veicolo.


Nessun diritto calpestato


Il patentato aveva fatto appello al Consiglio di Stato citando gli indirizzi della Corte europea dei diritti dell’uomo. Secondo il ricorrente, la sanzione della revoca della patente per il carattere punitivo, retributivo, repressivo/afflittivo vìola il principio sancito dall’articolo 50 della Carta dei diritti fondamentali: ci sarebbe una duplicazione della condanna per un fatto già sanzionato penalmente. Ma né il Tar né il Consiglio di Stato gli hanno dato ragione: chi subisce una condanna per un reato così grave legato alla droga, perde i requisiti morali per la patente. Una sentenza che OmniMoto.it condivide.

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