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Motociclista ferito? Obbligo di attendere i soccorsi

La Cassazione: un automobilista deve aspettare l'ambulanza

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Questa riguarda noi motociclisti molto da vicino, giacché siamo molto esposti alle lesioni fisiche in caso di incidente. È riconducibile alla fattispecie delittuosa di omissione di soccorso (articolo 189 del Codice della Strada, commi 1 e 7) il comportamento di un automobilista che, dopo essersi scontrato con un motociclista, si ferma per accertarsi delle condizioni di salute della persona investita; ma poi minimizza le ferite del centauro e si allontana prima dell’arrivo dei soccorsi (oltretutto senza fornire le proprie generalità).

In due parole, l’automobilista deve fermarsi, chiamare e attendere l’ambulanza, dichiarare nome e cognome; dopodiché (se le Forze dell’ordine danno l’ok) può andarsene: Cassazione, recente sentenza 25668/2011.

Vediamo: "Il reato di cui al combinato disposto dal Codice della Strada, che punisce la violazione dell’obbligo di fermarsi e di ‘prestare assistenza alle persone ferite" da parte dell’utente della strada, in caso di incidente con danno alle persone comunque ricollegabile al suo comportamento, è punibile a titolo di dolo’. Per la punibilità è cioè necessario che ogni componente del fatto
tipico (segnatamente, oltre l’evento dell’incidente, il danno alle persone e l’esservi persone ferite, necessitanti di assistenza) sia conosciuto e voluto dall’agente". Ancora la Cassazione: "E correttamente è stata ritenuta la sussistenza del dolo eventuale traendone elementi dal peculiare l’attendibile versione della persona offesa che dopo essersi alzata dopo esser caduta dal motorino a seguito del sinistro cagionato dalla (omissis) per non aver dato la precedenza, aveva avvicinato la (omissis) alla quale aveva chiesto come stava e, nonostante la ragazza le avesse risposto che le faceva male una spalla, aveva minimizzato, dicendo che se stava in piedi la cosa non dovevaesser grave e, sollecitata dalla cognata, si era allontanata senza dare aiuto e senza nemmeno fornire i propri dati".

OmniMoto.it non può che plaudere alla decisione degli ermellini: resta deludente, tuttavia, che si debba arrivare in Cassazione per concetti di sicurezza stradale e civiltà che paiono così scontati.

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