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Piaggio Vespa PX 125/150 - TEST

Fascino retrò e motori Euro3 per il mito con la sigla "PX"

Moto - Test: Piaggio Vespa PX 125/150 - TEST

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Roma, la Capitale, scoperta marcia dopo marcia, passando per i Fori Imperiali, il Colosseo e il Circo Massimo. No, non è la sceneggiatura di "Vacanze Romane", ma semplicemente il modo scelto dal Gruppo Piaggio per rendere omaggio ai 65 anni della sua Vespa che, in questo anniversario, ha voluto presentarsi al pubblico con una gamma 2011 ampia e rinnovata, partendo proprio dal suo modello più rappresentativo e nostalgico, la "PX" che, a 34 anni dal lancio della prima versione venduta in oltre 3 milioni di esemplari, torna in listino nelle due cilindrate, 125 e 150cc, rigorosamente a due tempi.

STILE INCONFONDIBILE

Sentire le buche del centro storico della Capitale in sella alla PX ha un gusto tutto particolare. Questa Vespa è un'icona di italianità, un mezzo che ha segnato un’epoca, ed è per questo che con lei si può andare a lavoro, all’appuntamento in centro o all’aperitivo nel locale alla moda e, anche se la si dovrà parcheggiare a fianco di bolidi a due ruote da 200 CV da 20 mila euro, uno sguardo di stima arriverà sempre. Lo stile, per fortuna, è rimasto quasi inalterato, semplice e funzionale. Anche sulla nuova PX troviamo infatti la robusta scocca in acciaio, la ruota di scorta e il proiettore frontale rotondo, dotato ora di una lampada alogena. Il faro posteriore invece, da sempre uno degli elementi distintivi di ogni modello di Vespa, ha forme più tondeggianti (ma vanta ora un classico bordo cromato). Pensando poi al comfort e alle disastrate strade cittadine, anche la sella di Vespa PX si rinnova: è nuova la forma e la copertura, e promette maggior comfort sia al guidatore che al passeggero.
Il disegno del cruscotto si completa rispetto al passato: tachimetro con doppia scala (chilometri e miglia) e indicatore del livello carburante, sono illuminati da una luce neutra, mentre la serie di spie luminose comprende l'indicatore luci, quello dell'abbagliante, delle frecce e quella di riserva carburante.

MECCANICA SEMPLICE ED EFFICACE

Anche la PX 2011, come le sue illustri progenitrici, vanta una carrozzeria che funge da scocca portante, una soluzione che ottimizza gli spazi e garantisce comunque il giusto grado di rigidità. La sospensione anteriore a braccetto oscillante accoglie, come di consueto, una molla elicoidale e ammortizzatore idraulico a doppio effetto. Il sistema di sospensione posteriore è invece affidato al carter motore che funziona come parte oscillante. I cerchi ruota da 10" accolgono pneumatici da 3.50", mentre l'impianto frenante adotta all'anteriore un freno a disco in acciaio inox con diametro di 200 mm che si completa con tamburo posteriore da 150mm di diametro.

I motori mantengono la struttura dei celebri monocilindrici due tempi da 125 cc e 150 cc, raffreddati a circolazione forzata d'aria, anche se ora adottano l'accensione elettronica CDI e si avviano con starter elettrico pur mantenendo l'avviamento kick starter. Immancabile il cambio a quattro rapporti, un vero must della categoria. Grazie all’adozione di una nuova marmitta catalitica progettata per abbattere le emissioni inquinanti, entrambe le motorizzazioni di Vespa PX rispettano le più severe e moderne normative Euro3, nonostante la PX continui a gradire la miscela gestita dl miscelatore automatico.

VESPA PX150: LA PROVA
I tempi della Dolce Vita sono decisamente cambiati e muoversi nella Capitale con la PX non è più come una volta. Non per colpa della Vespa, ovviamente, ma per tutto quello che di caotico (il traffico) e sconnesso (le strade) è avvenuto intorno a lei. La Vespa infatti è cambiata ben poco e, chi l’amava prima continuerà a farlo: leggerissima, semplice, agilissima, con quel cambio a 4 rapporti più morbido e usabile, nonostante la frizione che stacca molto tardi e che nel traffico aiuta poco. Il motore da 150 cc è certamente il più indicato, non tanto per la lieve potenza in più, piuttosto per l’erogazione, appuntita ma comunque più godibile del 125 cc. Tra buche e sampietrini la PX non è a suo agio: la nuova sella aiuta tanto e la differenza si sente, ma l’assetto è decisamente rigido e ogni imperfezione dell’asfalto si sente, nonostante la stabilità e il controllo siano sempre in linea con le attese. Anche la frenata è adeguata, ma non aggressiva e modulabile come quella di alcuni scooter 150 della concorrenza o, per rimanere in Casa, con le moderne cugine della gamma Vespa 2011. Il tamburo a pedale però rimane una chicca insostituibile!

IL PREZZO DEL FASCINO RETRO’
Vespa PX è disponibile nelle colorazioni azzurro Meditarraneo (quello della nostra prova, bellissimo), bianco Montebianco, Rosso Dragon e Neroc Lucido. Le nuove PX 125 e 150 cc costano invece, rispettivamente 3.350 euro e 3.550 euro franco concessionario, una cifra non proprio a buon mercato se paragonata agli scooter oggi in commercio, ma se si considera che la Vespa per molti è "un mondo a parte", allora tutto è permesso. Per la 150 cc inoltre, senza variazioni di prezzo, è possibile avere l’allestimento PX 150° Anniversario Unità d’Italia, con colorazione bianca decorata da fregi tricolori e logo del 150° anniversario d’Italia, 1861-2011.

In questo test abbiamo utilizzato:
Casco Nolan
Giacca, guanti e stivali Alpinestars

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