Tu sei qui

Aprilia RSV4 Factory: alla scoperta del motore V4

I tecnici Aprilia ci illustrano le caratteristiche del Race Machine

Moto - News: Aprilia RSV4 Factory: alla scoperta del motore V4

Share


La passione di Aprilia per le competizioni ha radici profonde. Sin dagli esordi del marchio, la Casa veneta ha sempre ritenuto le gare e il confronto diretto una palestra indispensabile non solo per il blasone, ma anche e soprattutto per far progredire la produzione di serie. E proprio le gare riservate alle moto derivate dalla serie sono le più importanti per dare esempio di tecnologia applicata alla moto. Le competizioni sono il motore che muove la passione di tutti i tecnici Aprilia, un mondo in cui Aprilia è da sempre protagonista. È con queste premesse che nasce il motore più rivoluzionario e potente mai costruito da Aprilia: un quattro cilindri da 210 CV in versione SBK e 180 CV nella versione stradale.

SVILUPPATO A NOALE
Il progetto è interamente sviluppato all’interno del reparto Ricerca e Sviluppo Aprilia, il nuovo motore è ricca di soluzioni innovative, materiali pregiati e tecnologia di derivazione racing, in particolar modo nell'architettura, che lo rende unico tra tutti i motori di grande serie del mondo. La conoscenza Aprilia sulle ciclistiche accoppiate ai motori a V stretto non poteva e non doveva andare sprecata: per questo motivo la scelta è caduta su una architettura a V di 65°, molto vicina a quella utilizzata fino ad oggi da Aprilia per i suoi motori bicilindrici di grossa cilindrata, che ha consentito di sfruttare il know how ciclistico accumulato fino ad oggi.

L’architettura a V stretto consente, infatti, la realizzazione di un motore con ingombro longitudinale incredibilmente ridotto favorendo la centralizzazione delle masse e la realizzazione di una ciclistica estremamente performante (interasse compatto, forcellone lungo). Inoltre, un quattro cilindri con questa configurazione risulta stretto come un bicilindrico e permette ai progettisti di utilizzare alesaggi maggiori a tutto vantaggio di una maggiore respirazione e del raggiungimento di regimi più elevati (15.000 giri nella versione SBK e 13.500 nella versione stradale), senza penalizzare l’ingombro trasversale, fondamentale per l’aerodinamica.

DISTRIBUZIONE SOFISTICATA
Grazie ad un angolo della V leggermente superiore ai 60° del V2 Rotax di RSV 1000 R i progettisti hanno avuto a disposizione uno spazio maggiore per l’ottimizzazione dei condotti di aspirazione, dotati di cornetti ad altezza variabile, massimizzando così il rendimento del motore. La distribuzione adotta un sistema del tutto particolare che consente di avere teste estremamente compatte: la catena di distribuzione laterale muove, infatti, solo l’albero a camme d’aspirazione, secondo un giro catena ottimale per la precisione della fasatura e per la durata della catena stessa. Una coppia di ingranaggi piazzata al centro della bancata dei cilindri trasporta il moto anche all’albero a camme di scarico. Questa soluzione ha consentito ai progettisti di realizzare una testa estremamente compatta nella zona di scarico (solamente 240 mm).

Tra le peculiarità si fanno segnalare il contralbero antivibrazioni, studiato per smorzarle le vibrazioni di primo ordine portandole addirittura ad un livello inferiore ad un V90, ed il basamento è monoblocco con canne cilindro integrali.

RIDE BY WIRE
La tecnologia meccanica più raffinata è ovviamente accoppiata all’elettronica del futuro. Il motore Aprilia utilizza una tecnologia Ride by Wire con uno schema mai utilizzato prima d’ora su una moto. Nessun collegamento meccanico tra acceleratore e le farfalle la cui apertura è integralmente gestita da una centralina Marelli di ultima generazione. Ogni bancata ha un servomotore dedicato che opera esclusivamente sui due rispettivi corpi farfallati. In questo modo l’apertura delle quattro farfalle e conseguentemente la quantità di carburante iniettato può essere gestita in modo indipendente. Una soluzione che apre nuove frontiere nella gestione di un motore così potente, con possibilità pressoché infinite di gestire l’erogazione del motore per le situazioni di guida più disparate fino ad avere un vero e proprio controllo di trazione. L’alimentazione sfrutta due iniettori per cilindro, uno posto a valle della farfalla e uno "a doccia" piazzato nell’airbox che entra in funzione a carichi e regimi elevati.

Anche la trasmissione è stata studiata secondo i criteri più avanzati per offrire le migliori prestazioni possibili. A sottolineare l’indole racing di questo propulsore il cambio è estraibile e la lubrificazione è a carter umido, la frizione lavora in bagno d’olio ed è dotata di sistema antisaltellamento.

APRILIA V4 IN SINTESI
Cilindrata: 999 cc; alesaggio x corsa 78 mm x 52.3 mm
Architettura: V4 di 65°;
Potenza: SBK oltre 210 CV, Factory 180 CV a 12.500
Carter: monoblocco con canne integrate nel basamento;
Distribuzione: 4 valvole per cilindro (Titanio e Nymonic) comandate direttamente da albero a camme azionato da un sistema misto catena/ingranaggi, catena laterale ingranaggi centrali;
Alimentazione: iniezione elettronica con doppio iniettore e sistema Ride by Wire indipendente per ogni bancata; cornetti d'aspirazione ad altezza variabile
Contralbero antivibrazioni
Regime massimo giri: oltre 15.000 giri/min SBK, 12.500 Factory
Cambio: a sei marce estraibile;
Frizione: multidisco in bagno d’olio con sistema antisaltellamento;
Gestione elettronica: Centralina Magneti Marelli per gestione accensione, iniezione e Ride by Wire.

Articoli che potrebbero interessarti