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MotoGP, una domenica (quasi) da incorniciare per l'Italia

Tre italiani sul gradino più alto del podio delle rispettive categorie. Marquez c'è, Rossi no. Mentre Fenati perde il controllo e la fa davvero grossa

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Una domenica meravigliosa per lo sport italiano su due ruote, dove su un circuito italiano tre italiani – scusate il giro di parole – si sono posizionati rispettivamente sul gradino più alto delle rispettive categorie del motomondiale. Prima Dalla Porta, poi Bagnaia.


È iniziata alla grande la giornata a Misano, culminata con una straordinaria vittoria di Dovizioso: un'altra prova di forza, un ulteriore tassello da aggiungere al puzzle della sua carriera ma anche e soprattutto una performance che rappresenta un altro step di crescita professionale sul piano strettamente tecnico.


Dopo la terza vittoria stagionale (dopo Qatar e Repubblica Ceca) il Dovi è secondo in classifica generale. Lorenzo pure è andato forte e ha rischiato di finire secondo, o magari di giocarsi il primo o il terzo posto: non possiamo saperlo perché ha spinto troppo e ha chiuso con uno zero.


Marquez è sempre lì e anche quando sa che la sua moto è un filo inferiore a quella degli avversari raccoglie il massimo e continua a volare verso il suo settimo mondiale. È la Yamaha che invece manca clamorosamente all'appello. Valentino ha confermato che le difficoltà esistono e permangono, ma soprattutto che non riescono a capire perché molto spesso da un giorno all'altro, a parità di condizioni, la moto cambia rendimento.


Vedere lui e Vinales fare un mondiale così anonimo è davvero triste. Così come è triste, anzi tremendo, il gesto di Fenati nei confronti del suo futuro compagno di squadra che macchia clamorosamente una domenica da incorniciare. Lo fermano per due gare.


Personalmente non credo ci sia proporzione tra la gravità della sua azione – non solo anti-sportiva ma estremamente pericolosa per l'incolumità del suo avversario (che diventerà tra non molto il suo compagno di squadra) – e la sanzione. Forse c'era bisogno di un messaggio più forte: per lui e per chi osserva...

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