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Sakura, la nuova arrivata di Yamaha Yard Built

Un po’ endurance e un po’ dragster, la moto creata dall’officina belga Workhorse è nata per l’ottavo di miglio

Moto - News: Sakura, la nuova arrivata di Yamaha Yard Built

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Non è una novità che Yamaha, attraverso il progetto Yard Built, segua e coccoli i migliori customizer del mondo nella creazione di special uniche, con l’obiettivo di ispirare i clienti nel rendere le moto di Iwata inconfondibili. Dopo i tre concept di Auto Fabrica, presentati il mese scorso, in molti avranno pensato che il tasso di fantasia e stile non potesse raggiungere livelli più alti, ma il compito di smentirli è affidato a Sakura, una XSR700 con l’attitudine e la sostanza dragster ma con la forma che guarda a una delle protagoniste del Bol d’Or: la Yamaha FZR 750 “Gauloises”. Carena e livrea sono infatti identiche a quella della moto endurance che corse la celebre gara nel 1985, una moto che ha colpito nel profondo Brice Hennebert di Workhorse, tanto da spingerlo a ricrearla: le foto trovate sul web però non aiutavano a capire le particolarità della moto, gli angoli netti del faro e i dettagli più importanti, per cui Brice ha deciso di comprare un modello in scala della FZR750 Gauloises e di studiarlo da tutte le angolazioni. Un dettaglio non da poco: la moto è stata preparata per correre nella Factory Class del campionato Sultans of Sprint, insieme a Bmw, Indian, Triumph e altre special create sotto l’occhio vigile delle case motociclistiche ufficiali.


Profilo vintage


Cercare carene che potessero anche solo somigliare a una moto così distintiva del suo periodo sarebbe stata una perdita di tempo secondo Brice, così il belga ha riprodotto l’alloggio del faro e il resto della carenatura in alluminio lavorato a mano. Non avendo bisogno di illuminazione, Brice ha deciso di posizionare al posto del faro l’impianto di raffreddamento. Dei braccetti artigianali hanno reso possibile il montaggio sulla XSR700, che nel frattempo era già stata dotata di una forcella derivata da una vecchia Yamaha R1 e scaricata a terra, da buona dragster. La seduta è spartana e le pedaline sono state spostate indietro, per assecondare la posizione “da sparo”. Il serbatoio originale è stato rimosso e al suo posto sono stati montati due pannelli d’alluminio. Dove va la benzina? Facile, in un piccolo serbatoio da 2 litri posizionato nella parte inferiore della carena, capiente il necessario per correre su e già lungo i rettilinei durante una sprint race.


Cuore drag


Per partecipare ad una competizione ci sono delle regole, e quelle imposte alle moto della Factory Class del Sultans of Sprint prevedono che la moto non si possa allungare più del 20% rispetto al modello originale, per evitare di avere delle vere e proprie drag bikes. Detto, fatto: Brice ha costruito un nuovo forcellone posteriore lungo esattamente il 20% in più, per rimanere nei limiti del regolamento. Su di esso è montato un monoshock Nitron R3, sospensione pensata proprio per il drag racing. Le modifiche più radicali però le ha subite il motore: con l’aiuto di Fabian Lamy di Flybike, Brice ha spremuto il bicilindrico parallelo da 689cc per ottenere performance incredibili. L’albero motore è stato bilanciato, il circuito dell’olio e il sistema di iniezione sono stati migliorati e una batteria racing ha trovato il posto tra il finto serbatoio e la sella, con possibilità di monitoring via app. La leva del cambio è stata sostituita con una pratica coppia di pulsanti sulla manopola sinistra e l’impianto freni è stato rivisto con componenti specifiche e create appositamente da USV Racing. La vera chicca però è l’impianto di protossito di azoto che spunta da sotto la sella, il celebre NOS conosciuto ai più dopo i vari capitoli cinematografici di Fast&Furious. Sakura avrà un pilota diverso per ogni tappa della Sultans of Sprint: all’esordio, avvenuto durante The Reunion di Monza, a guidarla è stata Niccolò Canepa, primo italiano a vincere un mondiale Endurance. La Yamaha non ha vinto, ma ha dato filo da torcere alle concorrenti e strappato più di uno sguardo tra gli amanti delle special.


(Foto: Yamaha Yard Built)

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