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Moto Guzzi Stelvio 1200, guida all'acquisto usato

In attesa del nuovo modello, l'endurona di Mandello si difende ancora bene

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A riaccendere l'entusiasmo dei Guzzisti amanti delle endurone ci ha pensato, ad Eicma, la concept V85. Ma è indubbio che, nel cuore dei fan del Marchio di Mandello ci sia ancora lei, la Moto Guzzi Stelvio 1200. Benché fuori produzione da qualche tempo, potete ancora sognare lunghi viaggi sulla sua comoda sella, cercando il vostro esemplare preferito nel mercato dell'usato. Ecco quindi i consigli per mettersi in garage una Moto Guzzi Stelvio di seconda mano come si deve.


Una moto, due... occhi


Presentata all'Eicma 2007, la Moto Guzzi Stelvio mostra subito di avere gran personalità: l'imponente muso a due occhi, con indicatori di direzione integrati, combina protezione aerodinamica – il cupolino è regolabile – e praticità, grazie al vano nascosto da uno sportellino sul fianco destro, ottimo per il biglietto dell'autostrada. Ma lo sguardo cade inevitabilmente più in basso, sul bicilindrico a V di 90° da 1.151 cc ripreso da quello della Griso: ha 4 valvole per cilindro ed esprime 105 CV a 7.500 giri e 114 Nm a 6.400 giri. Oltre ad avere una funzione portante, ancorato a 6 punti al telaio a traliccio, trasferisce il moto alla ruota posteriore grazie ad una trasmissione a cardano. Nell'estate 2009 compare la Stelvio NTX, con pneumatico posteriore da 150/70 anziché 180/55, ABS disinseribile, borse lateriali in alluminio, protezioni motore, paramani e fari di profondità. Dopo le critiche mosse al primo modello il motore conquista un'erogazione più fluida e un maggior tiro ai bassi, mentre la frizione è più leggera.


Un sostanzioso restyling


Al Salone di Milano del 2010 ecco un corposo restyling: la Moto Guzzi Stelvio conquista un serbatoio più grande (da 18 a 32 litri, a scapito del vano portaoggetti nel fianchetto, sparito), un cupolino più protettivo, sospensioni riviste con mono più morbido, cannotto di sterzo più chiuso, elettronica motore rivista e controllo di trazione di serie (ma sempre disinseribile, come l'ABS). La Stelvio NTX aggiunge protezioni qua e là, cerchi come sempre a raggi – in luogo di quelli in lega – deflettori laterali al parabrezza, fari di profondità. Il peso è importante, con 257 kg per la base e 272 kg per la NTX, sempre con serbatoio vuoto. Poi, poche modifiche fino al pensionamento avvenuto l'anno scorso, causa impossibilità dell'omologazione Euro 4.


Cosa controllare


Generalmente, le Stelvio 1200 sono moto robuste e, quindi, affidabili. Fra i primi esemplari poteva capitare la scementazione degli alberi a camme, che portava ad una rumorosità esagerata delle valvole: un difetto che, solitamente, veniva risolto ben presto in garanzia. Dal 2011 sono arrivati i rulli al posto dei bicchierini, che erano da sostituire piuttosto spesso. Sui primi 200 esemplari del 2008 il blocchetto destro faceva rimanere incastrato il pulsante di avviamento, con il motorino che poteva rimanere inserito. Guardate anche la flangia dell'albero motore lato frizione: da qui poteva uscire – sempre sulle prime unità prodotte – un po' d'olio, causa guarnizione in carta che si usurava. Noie possono arrivare anche dall'indicatore carburante: scompaiono con l'arrivo del serbatoio più grande. Infine, molto importante verificare che siano state fatte tutte le campagne richiamo (specie per una Stelvio della prima serie) e i tagliandi, in officine autorizzate Guzzi.


Quanto pagarle


Le prime Moto Guzzi Stelvio 4V vanno dai 4.000 ai 6.500 euro circa. Per le versioni prodotte dal 2009 al 2010, sia 8V sia NTX, dovrete sborsare fra i 6.000 e i 7.500 euro circa. I modelli più recenti, fino al 2016, possono arrivare a sfiorare i 10.000 euro. Capitolo tagliandi: la sosta in officina è prevista ogni 10.000 km o una volta l'anno (250 euro circa). Si cambiano olio e filtro, si controlla il gioco valvole e si fa un check-up dell'elettronica. Ogni 20.000 km si aggiunge la sostituzione del filtro benzina.


Quale scegliere


La prima versione è per cultori del modello, da comprare già in ottica collezionistica. Per avere più sicurezza (con ABS) e affidabilità, meglio scegliere le Stelvio prodotte dall'estate del 2009, che vantano anche una migliore erogazione. Se siete globetrotter instancabili, prediligete le NTX con serbatoio più grande (dal 2011 in avanti). E ricordate che la Stelvio, causa peso importante, è ben più contenta di viaggiare su asfalto che su sabbia, fango o sterrato. Un po' impacciata a bassa velocità, si risveglia nel misto facendovi godere di uno dei più bei telai italiani degli ultimi anni. Provare per credere.

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