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Yamaha TT 600: la "off-road" nuda e cruda

Presentata ufficialmente nel 1983, è rimasta in listino per più di 20 anni. Le armi erano robustezza, praticità e... gasante propensione ai monoruota

Moto - News: Yamaha TT 600: la "off-road" nuda e cruda

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Nomi come quello della Yamaha TT sono entrati a pieno diritto nella storia delle due ruote. La pepata monocilindrica di Iwata sin dalla sua uscita ha raccolto frotte di estimatori in tutto il mondo e, soprattutto nelle prime versioni, è ancora oggi oggetto di desiderio per tutti coloro i quali cercano una moto economica semplice ed affidabile con la quale divertirsi sui percorsi sterrati.


All'inizio era la 500


la prima Yamaha TT presentata era nient'altro che una versione specialistica della XT 500, la moto da regolarità che la casa di Iwata propone, con pieno successo, nella seconda metà degli anni '70. Dotata di un motore monocilindrico quattro tempi raffreddato ad aria di 499 cc da 30 CV non aveva neanche l'impianto luci ed era destinata essenzialmente alle competizioni contro le allora imperanti mezzi con motore a 2 Tempi.


Nel 1983 la vera TT 600


Agli inizi degli anni '80 Yamaha decise di presentare la versione da 600 cc per fronteggiare l'offensiva sul fronte delle off-road stradali dal piglio sportivo, lanciata dalla Honda con la XR 600. Siglata 36A (TT 600 K) uscì insieme alla versione "marathon", la TT 600 Tenerè che si distingue principalmente per il grosso serbatoio che ricalcava i dettami delle moto impegnate alla Parigi-Dakar. Per entrambe il motore era un mono da 595 cc con distribuzione monoalbero in testa a 4 valvole. La potenza dichiarata era di 45 CV a 6.500 giri e la coppia massima di 50 Nm a 5.500. Il peso era di 124 kg, la capacità del serbatoio per la versione "Standard" era di 11 litri. Un motore ricco di coppia ed un peso contenuto ne fecero una moto molto apprezzata per l'utilizzo nei percorsi in fuoristrada, oltre che ammirata per le elettrizzante facilità con la quale riusciva ad esibirsi in gloriosi monoruota.
Nel 1985 arrivò la serie 59X (TT 600 N) dotata di freno a disco anteriore da 267 mm. Nel 1987 un ulteriore restyling con nuove grafiche, strumentazione ridisegnata e divenne omologata per due. Nel 1989 alcune modifiche riguardano il telaio non più rosso ma bianco, il paramotore in alluminio, ed una forcella maggiormente regolabile, un nuovo ammortizzatore posteriore, ma anche modifiche al motore, soprattutto alla testata.


Gemelle diverse


Prodotta in Giappone fino al 1991, dall’anno seguente la produzione venne spostata negli stabilimenti italiani Yamaha Belgarda. La TT in quel periodo perse un po' della sua carica sportiva, in favore di un design più amichevole, ma comunque più ricercato.
Nel 1998, quasi a voler tornare sui propri passi, in Yamaha decidono per la rivoluzione TT600R, che affianca la versione del 1998 (in commercio fino al 2003).Le due sorelle erano completamente differenti per dotazione ed estetica. Di questa versione, la R, venne approntato da Yamaha anche un prototipo 2WD a due ruote motrici nato da una collaborazione con Ohlins.
La TT600 è ad oggi molto appetibile, sia per chi desidera una prima moto senza spendere cifre da capogiro, sia per chi,  magari stufo ogni tanto dell'asfalto, vuole provare nuove emozioni in fuoristrada, con un utilizzo da seconda moto . 

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