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Una moto per girare su Marte? Ecco come potrebbe essere...

Non è facile ipotizzare un mezzo ricreazionale in grado di marciare sul pianeta rosso. Abbiamo provato a immaginarlo

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In questi giorni si sta parlando tantissimo di Marte e di colonizzazione spaziale. Quel genio di Elon Musk - già inventore di PayPal e di Tesla Motors - ha annunciato al mondo che riuscirà a portare le persone su Marte in soli 80 giorni e con soli 100.000 dollari a testa, un'impresa che in teoria sarebbe alla portata di molti e che sta calamitando tantissimo interesse. La colonizzazione del pianeta rosso è giudicata fattibile da tantissimi scienziati e lo stesso Musk sta lavorando al progetto dell'uomo su Marte già dal 2002, quando ha lanciato il programma SpaceX.


Si potrà usare una moto su Marte?


Benché la cosa sia molto affascinante, vi lasciamo ad altre fonti per approfondire l'argomento, noi ci occupiamo di moto e ci siamo chiesti se mai l'uomo avrà il piacere - in futuro - di divertirsi stringendo un manubrio sul suolo di Marte, sia in fase di esplorazione iniziale del pianeta che per puro spirito d'avventura in raid turistici organizzati, uno scenario degno di un capitolo di Cronache Marziane di Ray Bradbury. Ma andiamo per gradi.
Per immaginare una moto su marte bisogna ragionare su cosa può essere fattibile, cercando di dare una credibilità al progetto e un'idea fedele alla fisica e alle possibilità umane. Non è affatto facile, gli stessi studiosi sono spesso in disaccordo su quale approccio tecnico e scientifico sarebbe ideale in caso di colonizzazione, per questo ci aiutiamo con gli strumenti che la scienza ci ha dato finora. 


Avrà due ruote?


Per capire se una moto può essere guidata o meno su Marte, bisogna prendere confidenza con l'atmosfera del pianeta rosso, che a causa della bassa gravità (3,711 m/s², contro i 9,807 m/s² della terra) è estremamente rarefatta e completamente priva dei gas più leggeri.
La moto è un mezzo che si tiene in equilibrio grazie all'effetto giroscopico profondamente legato alla gravità terrestre, quindi con metà forza esercitata dal pianeta, una due ruote risulterebbe parzialmente o completamente ingovernabile. Dei ricercatori hanno testato il comportamento di una bicicletta a gravità zero (qui il video, in modo da farvi un'idea) e il risultato è stato più che chiaro: inguidabile. 
Viene logico pensare che in un mezzo con sella e manubrio dovrà avere per forza più di due ruote e queste non devono piegarsi per stabilizzare la marcia e garantire direzionalità all'anteriore, con uno stile di guida simile a quello di un trike o di un quad. Le "gomme" potrebbero essere senza aria, con una struttura elastica a nido d'ape come si sta già sviluppando in USA per applicazioni militari.


Come sarà alimentata?


Non può esserci possibilità di condurre una moto con motore a combustione interna nell'atmosfera rarefatta di Marte, dove le polveri e la quasi totale assenza di ossigeno impedirebbero a qualsiasi motore di accendersi e mantere la marcia. Sarebbe più plausibile avere una propulsione che sfrutti i pannelli solari per generare energia, quindi potrebbe nascere una versione adattata e tecnologicamente avanzata del generatore termoelettrico a radioisotopi che Curiosity e gli altri rover marziani hanno utilizzato. Si tratta di un generatore di energia elettrica basato sul decadimento di isotopi radioattivi, opportunamente schermato per evitare di trasmettere radiazioni a chi guida. Ovviamente il mezzo dovrà essere di generose dimensioni per ospitare i pannelli solari necessari all'approviggionamento di energia nelle celle del combustibile, soluzione che sarebbe necessaria anche in caso di utilizzo di un motore elettrico tradizionale con batterie, come accaduto già con il rover lunare del primo sbarco dell'Apollo 11 nel 1969.


Come sarà vestito il pilota?


Le radiazioni sono un altro argomento importante. L'estrema scarsità di ozono permette alle radiazioni ultraviolette solari, letali per ogni forma di vita conosciuta, di raggiungere la superficie del pianeta e un essere umano sprovvisto di adeguata protezione non potrebbe vivere a lungo. La soluzione logica sarebbe di dotare i "motociclisti spaziali" di tute interamente schermate dai raggi ultravioletti, senza lasciare nemmeno un centimetro di pelle esposta. A questo ci potrebbe pensare Dainese che da diversi anni sta studiando assieme al MIT le tute che porteranno l'uomo su Marte nel programma previsti per il 2030.


Come si guiderà?


Ricordate le immagini della missione Apollo che ha portato l'uomo sulla Luna, con Buzz Aldrin e Neil Armstrong che saltellano sulla superficie grigia del satellite? Sulla luna la gravità è 1/6 di quella terrestre, su Marte più o meno la metà, quindi anche nel pianeta rosso sarà difficile condurre un mezzo con le dinamiche che conosciamo qui. Come capitato nelle missioni lunari chi guida potrebbe essere necessario avere delle cinture di sicurezza, con un sobbalzo troppo forte ci si potrebbe trovare prima in aria e poi per terra in un batter d'occhio. Poi c'è da considerare che quello che qui pesa 200 kg, lì ne peserebbe quasi 100, il che richiede un diverso approccio sia per cambiare direzione che per affrontare ostacoli lungo il cammino. Insomma, non sembra poi così confortevole un giro in moto sul nuovo pianeta!

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