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Victory raddoppia alla Pikes Peak 2016: Project 156 e Empulse RR [VIDEO]

La cronoscalata più dura del mondo è un ottimo terreno per Victory, che punta molto sulla nuova immagine racing

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Victory rinnova il suo impegno alla Pikes Peak International Hill Climb, anzi, lo raddoppia! Il brand americano ha recentemente avviato un profondo rinnovamento d'immagine che passa anche per le competizioni e per l'elettrico, avendo acquistato il marchio Brammo. Nella cronoscalata più famosa del mondo parteciperà con la Project 156, già vista lo scorso anno, e con l'elettrizzante Empulse RR.


Doppio impegno


La Project 156 è maturata rispetto alla moto che ha debuttato nella gara lo scorso anno. Il motore è sempre un bicilindrico a V DOHC da 1200cc, lo stesso montato sulla nuovissima Victory Octane, ma logicamente rivisto in tutti i particolari per poter competere contro gli avversari in gara. 
La Empulse RR riprende la stessa piattaforma stradale della Brammo, ma utilizza batterie e altre specifiche sviluppate nelle competizioni, come il TTZero in cui - lo scorso anno - ha agguantato il podio. Come piloti abbiamo Don Canet sulla moto elettrica e l'espertissimo Jeremy Toye su quella a combustione.


Victory punta molto sull'immagine della PPIHC


La nuova sfida nel mondo delle roadster e in quello dell'elettrico, è una priorità per il nuovo assetto dell'azienda. Alex Hultgren, direttore del Marketing di Victory Motorcycles: "Victory Racing funge da reparto ricerca e sviluppo per i modelli futuri, per questo abbiamo scelto una delle gare più dure d'America, è esattamente la strada che vogliamo percorrere. 
Siamo orgogliosi di portare il nostro team in gara anche quest'anno e partecipare alla centesima edizione della "Race to the Clouds", provando a ridare la corona di vincitore a un'azienda americana. Non vediamo l'ora di scoprire chi vincerà la sfida fra moto a batterie e moto a benzina".
L'edizione 2016 della corsa verso le nuvole andrà in scena il 26 giugno e cambierà qualcosa di importante: potranno correre soltanto le moto che in configurazione di serie hanno il manubrio intero, quindi sono bannati i semimanubri, con l'unica eccezione data ai sidecar. Questo significa che le supersportive non potranno più competere e l'era appena iniziata di dominio superbike è già finita.


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