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Case cantoniere Anas: da valorizzare! Anche per moto e bici

L’Anas vuol valorizzare le Case cantoniere. Potrebbe essere di utilità per moto e bici

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La buona notizia la dà l’Anas: è stato sottoscritto un accordo per la riqualificazione e il riuso di beni pubblici, a partire dalle Case Cantoniere dell’Anas, a supporto di nuovi piani di valorizzazione turistico-culturali del territorio italiano, al servizio della clientela stradale. La firma l’hanno messa il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Graziano Delrio; il ministro dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo, Dario Franceschini; il presidente di Anas, Gianni Vittorio Armani; e il direttore dell’Agenzia del Demanio, Roberto Reggi.


Quale obiettivo


L’idea è di aumentare i servizi al cliente stradale, sviluppare un brand associabile a concetti di autenticità, genuinità, legame con il territorio. Inoltre, questo progetto vuole essere un impulso all'imprenditoria, soprattutto giovanile, e all'occupazione sociale, nel rispetto dei profili di sostenibilità ambientale, efficienza energetica, di sicurezza e di innovazione delle infrastrutture e rientra nell’importante riassetto e nella ridefinizione delle competenze e delle responsabilità sociali di Anas. Il progetto nasce dalla considerazione che le Case cantoniere rappresentano delle icone: sono il simbolo tangibile dell’impegno e della presenza costante di Anas sul territorio. Una presenza che la nuova Anas vuole rilanciare ampliando i servizi dedicati all’utenza stradale, che sono e restano la loro finalità, con l’offerta di nuovi funzionalità in grado anche di sviluppare delle sinergie con il territorio in cui si trovano.


Per ciclisti e centauri


Si tratta di immobili di particolare interesse presenti in prossimità di specifiche reti e circuiti culturali, turistici e di mobilità: la via Francigena ed il tracciato dell’Appia antica. Successivamente saranno poi compresi il Cammino di Francesco (La Verna-Assisi), il Cammino di San Domenico, il Circuito del barocco in Sicilia, la Ciclovia del Sole (Verona-Firenze), la Ciclovia Ven.To (Venezia Torino). Il progetto pilota sarà pronto entro il 30 giugno 2016 e subito dopo partiranno i relativi bandi. Come si vede, sarebbero utilissime per chi va in bici e moto: centri di ristoro, piccole aree di servizio affascinanti. “Grazie alla voglia di fare di chi saprà cogliere questa opportunità, luoghi oggi abbandonati diverranno ostelli, ciclofficine, punti di ristoro per tutti quei viaggiatori che vogliono scoprire l’Italia al giusto ritmo”: Franceschini è stato chiaro.

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