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Vespa Sprint 125 3V ie 2014 - TEST

Tra le vie della Capitale con la nuova icona di Pontedera, più maneggevole e capace di percorrere 47 km/litro. Per la 125 servono 3.900 euro

Moto - Test: Vespa Sprint 125 3V ie 2014 - TEST

L’Oscar a "La Grande Bellezza" di Sorrentino ha riportato l’attenzione mondiale verso il Bel Paese, famoso in tutto il mondo per molte icone di stile ed esclusività, tra le quali la Vespa senza ombra di dubbio occupa un posto di rilievo. Non è un caso quindi se la presentazione di una nuova icona del "Made in Italy" sia stata ambientata a Roma, una città che rappresenta il palcoscenico adeguato per un modello a cui piace davvero tanto stare sotto i riflettori.

Stiamo naturalmente parlando della nuova Vespa Sprint che, nelle cilindrate 50 (2 e 4 tempi) e 125 (quella provata da noi), rappresenta il nuovo riferimento di "stile sportivo" tanto caro a Pontedera, strizzando però l’occhio all’efficienza e ai consumi ridotti, senza naturalmente dimenticarsi della possibilità di personalizzazione, offerta per rendere ancora più unico questo modello. Seguire le mode ha però il suo prezzo: il listino della Vespa Sprint parte dai 2.890 euro per la 50 cc 2t, passando per i 2.990 della 50 cc 4t, per arrivare ai ben 3.900 euro della 125 ie 3V, mentre per tutte le colorazioni sono Montebianco, Rosso Dragon, Nero Lucido, Blu Gaiola e Giallo Positano. La versione con ABS sarà invece disponibile dalla seconda metà del 2014 a prezzi ancora da definire.

ANTENATE ECCELLENTI

"Disegnare una nuova Vespa è una grande responsabilità per noi" afferma Marco Lambri - Responsabile Centro Stile Gruppo Piaggio - e, guardando al glorioso passato (qui la storia della Primavera) del Costruttore di Pontedera, non possiamo dargli torto. Innovarsi, ma nel rispetto della tradizione non è infatti banale, ma se la "responsabilità" si trasforma in motivazione allora tutto cambia.
Alcune soluzioni stilistiche che la Sprint oggi sfoggia derivano appunto da modelli celebri e apprezzati degli anni che furono. Il carattere sportiveggiante è stato ereditato niente meno che dalla Super Sprint 90 del 1966, dal manubrio stretto e basso (che rivela le sue velleità "corsaiole"), mentre la marmitta, lunga e cromata, influenzò la forma dello scarico nelle generazioni a venire. Vennero poi modelli quali la Primavera ET3 nel 1976 e la PK 125 nel 1983, fino all’ultima splendida Vespa 946, modelli che hanno consolidato il mito della Vespa sportiva che oggi la nuova Sprint vuole far rivivere sostituendo, sulla base della nuova Primavera, la Vespa S a sua volta la versione più sportiva di Vespa LX.

DESIGN: NULLA AL CASO
Meno plastica e più metallo. La qualità sulla Sprint non è solo percepita, ma si sente così come ogni dettaglio ha un suo perché. Partiamo dalla vista laterale: lo stile è assolutamente "Vespa", filante, e quelle nuove ruote maggiorate da 12 pollici in alluminio (come sulla GTS, le più grandi su una Vespa "small body") la rendono ancora più aggressiva; gli pneumatici misurano 110/70-12" all’anteriore e 120/70-12" al posteriore. La sella ha un rivestimento nero sul quale compare una rifinitura a filo bianca, mentre nella parte anteriore troviamo il gancio portaborse estraibile. La capienza del sottosella è di tutto rispetto e, grazie ad una modificata disposizione della batteria (ora nel tunnel centrale della pedana), la capacità è di 16,6 litri, circa 2 litri in più rispetto alla S. Nuovo è anche il maniglione d’appiglio del passeggero dalla forma squadrata. Altri riferimenti dal gusto retrò li troviamo anche sul manubrio: i blocchetti della Sprint infatti sono molto simili a quelli della PX, il classico modello a marce di Vespa.
Passando alla strumentazione, sulla Sprint è protetta da uno spoiler molto piccolo, mentre le informazioni sono offerte da un quadro che comprende sia una parte analogica (tachimetro) che digitale (computer multifunzione).
La tecnologia con luci a LED è infine utilizzata sia al posteriore (luce stop) che davanti, per le luci diurne inglobate negli indicatori di direzione.

CICLISTICA PIU’ RIGIDA E MOTORE POCO ASSETATO
Le dimensioni globali rimangono simili alla LX e alla Vespa S, ma una nuova progettazione di molti componenti (ferma restando la carrozzeria in lamiera di acciaio) è stata totalmente rinnovata. Di diverso la Sprint, alla stessa stregua della Primavera, ha infatti la rigidità del canotto di sterzo (aumentata del 36%) e del telaio, cresciuta del 154 %, contribuendo quindi a un handling di guida migliore, soprattutto in stabilità e direzionalità.
Un’altra differenza rispetto al passato è la nuova sospensione anteriore. E’ vero, spicca per il rosso della molla che ben si abbina alle finiture dello stesso colore della Sprint, ma di fatto è il suo funzionamento ad essere inedito. L’ammortizzatore infatti è fissato al supporto in alluminio che lo collega alla ruota tramite un perno di incernieramento, diversamente dalle due viti che lo fissavano in passato.
Il motore della Sprint che abbiamo provato per le strade di Roma rimane il noto 125 cc, monocilindrico con distribuzione a 3 valvole e inizione elettronica, con 2 valvole di aspirazione e 1 di scarico. Per ottenere i suoi 12 CV, ma soprattutto un eccellente risultato in termini di consumi - dichiarata una percorrenza di 47 km/litro nel ciclo WMTC - troviamo un albero motore rivisto (con bottone di biella e portate di banco ridotte) e l’asse a camme infulcrato su cuscinetti e i bilancieri a rullo.

SPRINT 125 3V ie: TEST CAPITOLINO
Forse non avete idea dell’attenzione che suscitano una decina di Vespa, coloratissime, che sfrecciano per il centro della Capitale in una giornata di leggera pioggia, con un cielo grigio che illumina ancora di più le sgargianti colorazioni della nuova Sprint. Noi lo abbiamo capito, perchè al nostro passaggio i tantissimi turisti ai bordi della strada cercavano di farsi un bel selfie con smartphone o tablet... ma includendoci nella foto! La nostra Sprint 125 3V di colore Blu Gaiola certo non ha sfigurato e, selfie a parte, guidarla per Roma ha davvero un fascino tutto speciale.
Nel traffico, ne vogliamo parlare? Il nome "Sprint", oggi come oggi, calza tremendamente con l’agilità di questa Vespa in mezzo al caos urbano: i suoi 113 kg e la ridotta altezza della sella posta a 790 mm la rendono ideale per il traffico cittadino e per il tipico zig-zag tra le auto.

Anche le nuove ruote da 12 pollici giocano un ruolo fondamentale: la stabilità rispetto al modello che sostituisce è aumentata, così come la reattività del telaio nei rapidi cambi di direzione. Certo, l’assetto è un pochino duro, quindi le buche più accentuate si faranno sentire tutte, ma quando l’asfalto è liscio questa Sprint oltre che ad essere "bella" è anche "brava". Sui freni, in attesa dell’ABS (consigliato), bisogna andarci graduali, soprattutto sul bagnato, come nel nostro caso: il disco da 200 mm anteriore è potente ma non altrettanto modulabile; meglio aiutarsi col rassicurante tamburo posteriore, sempre utilissimo per decelerare moderatamente in rettilineo, o correggere in percorrenza di curva.
E il motore 3V? I consumi ridotti sono davvero tra i suoi cavalli di battaglia, anche perchè gli altri cavalli (12) non sono esattamente dei purosangue "brucia-semaforo". L’erogazione è piacevole così come la progressione del monocilindrico, e tanto basta: consumare poco e rilassare alla guida è quello che meglio sa fare la nuova Sprint, mentre per le prestazioni pure chiedete alla GTS se proprio cercate del brio in più.

Dopo una giornata con la Sprint, se ancora non fosse chiaro, vi confermiamo che la Vespa è letteralmente un mito, per come si presenta e per come vi presenterà: per alcuni una filosofia di vita, per altri ancora uno scooter del design fantastico. Ma il bello è che tutti, in tutto il mondo, sanno descriverla e giudicarla anche senza averla mai guidata (o vista dal vero), e questo la dice lunga su quanto in tutti questi anni la Casa di Pontedera abbia lavorato per mantenere viva questa icona.

In questo test abbiamo utilizzato:
Casco Tucano Urbano
Giacca Tucano Urbano
Guanti Kappa


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