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Suzuki Burgman 125 200 ABS 2014 – TEST

Il nuovo Burgman si conferma perfetto per la città. Ha l’ABS di serie e costa 4.190 euro il 125 e 4.390 euro il 200

Moto - Test: Suzuki Burgman 125 200 ABS 2014 – TEST

Quella del Burgman è una storia di grande successo, iniziata nell’ormai lontano 1998 con la versione 400 che inaugurò il segmento dei maxi scooter e che, nell’arco di quasi sedici anni, ha portato ad annoverare tra le fila dei suoi adepti ben 198.277 "Burgmanisti", solo in Italia. Nel processo di rinnovamento della famiglia Burgman, avviato nel 2013 con il 650 Executive, il testimone passa oggi ai modelli d’accesso alla gamma, quelli con cilindrata di 125 e 200 cc.
I concetti principali che hanno fatto la fortuna del Burgman restano invariati anche su questa versione che si conferma un commuter urbano che guarda principalmente al comfort di guida e alla praticità d’uso. Anche l’equipaggiamento completissimo rimane un punto di forza del Burgman, che potrebbe essere identificato in uno scooter granturismo dedicato all’uso cittadino.
I colori disponibili sono tre, Grigio, Bianco e Nero opaco e i prezzi di listino sono di 4.190 euro per il 125 e 4.390 euro per il 200 entrambi con ABS di serie.

COSA CAMBIA: DESIGN ED EQUIPAGGIAMENTO PREMIUM
Il nuovo Burgman 120 e 200 si presenta sul mercato con un’estetica tutta nuova che segue un po’ l’imprinting stilistico inaugurato con la versione 650 del 2013. Le forme sono state rese più snelle e affusolate in modo che sia la vista frontale che quella laterale risultino più leggere e moderne. Protagonisti del design sono certamente i fanali che abbandonano le forme abbondanti di quelli precedenti e diventano sdoppiati sia per l’anteriore che per il posteriore. Cambiano anche le frecce anteriori, non più integrate nel faro, ma prominenti ai lati dello scudo. Tra gli elementi di valenza estetica ma funzionale del nuovo Burgman ci sono sicuramente il parabrezza più alto di 11 cm rispetto al precedente e la sella rivista nelle forme, che ha perso lo schienalino ma guadagna cuciture doppie più raffinate.

Nell’ottica di rendere lo scooter un vero veicolo di alta gamma ecco arrivare la nuova strumentazione di stampo automobilistico che abbandona il singolo tachimetro centrale per accogliere un cruscotto con due grandi indicatori a lancette con il contagiri sul lato destro e un pannello Lcd al centro con i contachilometri, il livello carburante, l’orologio, il consumo istantaneo di carburante (calcolato sugli ultimi 10 secondi di guida) e l’indicazione della necessità di cambiare l’olio.
Sparisce il termometro del refrigerante, sostituito da una spia, ma compare una nuova funzionalità definita Eco Drive: una spia verde che si accende quando le condizioni di guida sono le migliori per risparmiare carburante.

COSA RESTA: CAPACITA’ DI CARICO
Tra i punti di forza del Burgman 120 e 200 fin dal lancio della prima versione bisogna annoverare la notevole capacità di carico, specie in relazione alle dimensioni contenute del mezzo. Il vano sottosella ha una capienza di ben 41 litri, è illuminato, ed è sagomato in modo da contenere due caschi integrali. Oltre a questo, nello scudo ci sono altri due vani: uno piccolo sul lato destro che torna utile per l’uso quotidiano (senza chiusura a chiave) e un ampio cassetto da 5,5 litri con presa elettrica e serratura a chiave.

TECNICA: ABS DI SERIE
La parte tecnica del Burgman rimane pressoché invariata: ritroviamo quindi lo stesso telaio in acciaio con forcella telescopica e doppi ammortizzatori posteriori regolabili nel precarico molle. Invariata anche la scelta di pneumatici con anteriore da 110/90-13" e 130/70-12".
I motori sono pressoché invariati, fatti salvi i tradizionali aggiornamenti tecnici per migliorare i consumi riducendo gli attriti. Il 125 cc ha una potenza di 12,37 cavalli e 10,8 Nm di Coppia massima, mentre il 200 cc ha una potenza di 18,36 cavalli e una coppia massima di 17 Nm. I consumi dichiarati sono di 34,4 km/l per il 125 e 30,1 km/l per il 200 cc. La novità più importante dei nuovi Burgman riguarda l’impianto frenante: la coppia di dischi da 240 mm viene ora coadiuvata di serie da un impianto ABS a due canali fornito dalla Nissin.

IL TEST

Abbiamo provato i nuovi Burgman 120 e 200 a Torino, usando come base logistica nientemeno che lo stadio olimpico, grazie alla sponsorizzazione in atto tra la Suzuki e la squadra del Torino. Appena in sella si apprezza molto la posizione di guida ben integrata nel corpo del veicolo. La sella è ampia e ha imbottitura che è un buon compromesso tra rigidezza e comfort; la sua altezza da terra è ridotta in modo da strizzare l’occhio anche al pubblico femminile e lo spazio in sella non manca. La pedana è un po’ alta ma lo spazio longitudinale è sufficiente per distendere le gambe e sedere comodamente. Ben disegnati gli incavi nella pedana che permettono di raggiungere il suolo con facilità, anche a chi è ben al di sotto della statura media. Ottima la protezione offerta dal cupolino che ripara il pilota senza intralciare la visuale.

Partiamo con il 125 cc: il motore è molto silenzioso e docile e l’attacco della frizione è delicatissimo. In accelerazione l’ottavo di litro non è un fulmine, ma in Suzuki hanno tarato la frizione in modo da farla inserire attorno ai 4.000 giri e dare allo scooter un certo brio. Alle andature urbane il 125 cc si difende bene, mostrando una certa propensione a girare in alto che gli consente di non rimanere indietro rispetto al traffico. La versione 200 cc, però, convince molto di più grazie al motore decisamente più vivace. In accelerazione lo scatto è degno di un 250 cc e solo l’allungo è leggermente meno disteso rispetto a uno scooter di maggior cilindrata. La coppia superiore permette al Burgman 200 di effettuare sorpassi con più facilità e quindi di dominare il traffico urbano con più tranquillità.

La guida dei due scooter è sovrapponibile: la maneggevolezza è buona grazie alla gommatura stretta, ma anche la stabilità in curva non espone il fianco a critiche. Il rendimento delle sospensioni è globalmente buono: sia all’avantreno che al retrotreno il Burgman incassa bene buche e sconnessioni, con gli ammortizzatori che a volte sono un po’ bruschi nella risposta alle sollecitazioni impulsive, ma non in maniera fastidiosa.
I freni sono adeguati alle prestazioni e al peso dei Burgman (161 kg il 125 e 163 kg il 200), ma è bene usarli sempre in coppia poiché sono stati tarati in moto da privilegiare la potenza al retrotreno e la modulabilità all’avantreno. La taratura dell’ABS merita la lode, visto che il suo intervento arriva solo nel momento in cui le ruote iniziano a slittare e difficilmente la centralina viene ingannata da buche e sconnessioni come spesso accade su impianti del genere.
A fine test il Burgman ci è piaciuto perché offre esattamente ciò che serve a chi usa lo scooter tutti i giorni in città: praticità, comfort, tanto spazio per i caschi o una messenger bag e prestazioni adeguate.

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