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Roland Sands “Art of the Machine”

Con questo video caleidoscopico Roland Sands ci mostra il suo modo di intendere l’arte dei mezzi meccanici

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Roland Sands è un personaggio molto famoso nel mondo dei customizer mondiali, ed è diventato tale grazie alle sue special, a volte estreme, a volte visionarie, ma sempre tutte accomunate da un gusto estetico speciale.
Le realizzazioni di Sands sono ormai infinite e tra esse ci piace ricordare la bella KTM 525 EXC Cafè Racer di un paio d’anni fa, oppure l’ultima sua opera, approntata nientemeno che per la BMW con la Concept Ninety che anticipava le idee che di lì a breve avrebbero portato alla R Ninet di prossima produzione.

ART OF THE MACHINE

Sands non è solo un bravo customizer, ma è anche un vero artista visionario, che vede la sua passione non solo nel mezzo motociclistico in sé, ma in tutto ciò che ruota attorno alla moto, al suo concepimento e alla sua costruzione. Oggi, a due anni di distanza dal suo primo video emozionale, Sands torna sulle scene con un nuovo montaggio chiamato Art of the machine. Il video, quasi cinque minuti di esperienza visuale caleidoscopica racconta, attraverso i celebri effetti cinematografici tanto usati negli anni settanta, la personale visione di Sands del bello che c’è negli oggetti meccanici.
Quindi ecco mescolarsi scenari desertici, special di ogni genere, pezzi meccanici, motori, dischi freno e lavorazioni meccaniche: tutti messi sullo stesso piano come facenti parte di un unico progetto universale il cui obiettivo finale è la costruzione di una moto.

Del resto, cosa vi aspettereste da uno che è praticamente nato professionalmente spazzando i pavimenti della Performance Machine, e che per otto anni ha gareggiato professionalmente nell'AMA diventando Campione Nazionale nel 1998 in 250GP? Sands è uno che vive per le moto e con le moto, ed è per questo che all'interno del video hanno la stessa importanza le immagini delle moto e quelle di una smerigliatrice che fa un sacco di scintille...
Le immagini sono magnetiche e, sebbene il video sia fine a se stesso, si finisce per guardarlo tutto fino all’ultimo secondo, scena per scena. Bravo ancora una volta a Roland che riesce a stupire non solo per le sue moto!

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