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Moto Guzzi California 1400 Custom 2013: “Un americano a Roma” - PROVA

Un modo di apparire… “classico”. 1.400 Km con la custom italiana, in vendita a 17.300 euro

Moto - Test: Moto Guzzi California 1400 Custom 2013: “Un americano a Roma” - PROVA

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L’idea di raggiungere come obbiettivo e provare per esattamente 1.400 chilometri una moto con lo stesso numero di cc ci ha fatto sorridere. Ancora di più l’idea di fare la parte di "Un americano a Roma". Niente "maccaroni da magnare" alla Alberto Sordi però, piuttosto qualche litro di benzina per una bicilindrica con un nome di un noto stato degli USA da accompagnare lungo le bellezze della Città Eterna: una Moto Guzzi California 1400 Custom e Roma, un accostamento perfetto, il mix tra due soggetti che non possiamo non definire tra i più belli del Mondo. Se per la Capitale non possiamo stimare il valore (nè tantomeno possiamo metterla in garage!), per la moto di Mandello del Lario sappiamo che occorrono 17.300 euro f.c., tanti soldi, ma più che giustificati se pensiamo alla qualità della moto e a cosa offre incluso nel prezzo. Le concorrenti? Ovviamente Harley-Davidson con la Fat Bob, ma possiamo anche inserire la Kawasaki VN 1700 Classic, la Suzuki Intruder M1800R, la nuova Victory Jackpot e la Yamaha XVS1300A Midnight Star.

POSSENZA ITALIANA

Quando ci si avvicina alla Moto Guzzi California 1400 Custom la si osserva come fosse una roccia plasmata da un artista. Nulla è lasciato al caso, tutto è studiato alla perfezione, ogni particolare merita più di uno sguardo. Rifiniture ottime, verniciature perfette, plastiche robuste ed al tatto si ha la sensazione di solidità. Effettuato il check della strumentazione basta sfiorare il pulsante rosso perchè il bicilindrico di Mandello del Lario prenda vita. Già, vita: questo propulsore da fermo "pulsa" ed ha un sound come le note dell’amplificatore di un basso fusion. A tal proposito mi vengono in mente i Fourplay, noto gruppo statunitense grazie al loro groove, ma se permettete il gioco di parole, vedere la moto che vibra così tanto da fermo mi fa pensare più ai "foreplay", dall’inglese, preliminari nel sesso. Sì perchè si ha l’idea di volerci fare l’amore con questo propulsore: se la moto è avviata da ferma ed è un pelo in discesa, si muove ad ogni battito! Tralasciando i "romanticismi" da motociclista, in sella si sta comodi e le gambe toccano bene terra. Bisogna avvicinarsi con il corpo al manubrio per impugnarlo e tutto è grosso: manopole, leve, comandi... La schiena è dunque piegata verso l’anteriore (forse un filo troppo), mentre le gambe posano su pedane discretamente avanzate. Ma ora è il momento di far volare l’Aquila!
Iniziamo con la mappatura Turismo; il comando della frizione è abbastanza morbido ed inserita la prima si ode un sonoro "clonk". Il peso si fa sentire nelle manovre, ma messa la seconda la California si lascia andare. Il cambio è precisissimo ed il "gusto" che offre il bilanciere è senza eguali. Il sottocoppia è da brivido ed insistendo con l’acceleratore il V-Twin, pardon, il bicilindrico, sfodera una spinta possente, muscolosa. Sul sanpietrino della Capitale si soffre non poco, visto che le sospensioni (soprattutto le posteriori) filtrano poco, mentre il calore emanato dal motore al semaforo fa sudare. I freni sono modulabili e potenti e quando manca l’aderenza l’ABS ci mette del suo; promosso all’anteriore, mentre a nostro avviso il posteriore tende ad allungare un po’ troppo la frenata. In tema di elettronica, il controllo di trazione tiene a bada l’esuberante coppia del motore e si viaggia dunque sicuri, anche quando l’asfalto è bagnato. Ad ogni stop si hanno gli sguardi addosso: anziani e bambini incuriositi, over 50 a caccia di qualche ricordo, giovani dubbiosi sulla "provenienza" italiana di questa moto… e con una certa "modestia" lo ammettiamo, davanti all’imponenza del Colosseo, molti turisti si sono voltati a guardare la possenza della Moto Guzzi California 1400 Custom!
Lasciata la città ci dirigiamo verso le campagne, percorrendo le strade solcate dagli antichi romani. E’ qui che la moto di Mandello del Lario sfodera una guidabilità insospettata. Volendo si può inserire la mappa Veloce per avere una risposta più vivace al gas, ma vista la coppia della Turismo, optiamo nuovamente per quest’ultima. I destra sinistra non sono velocissimi ovviamente, ma per essere una custom siamo piacevolmente sorpresi. Le pedane offrono un’ottima luce a terra, il motore è elastico e spinge fuori dalle curve come un camion, mentre la ciclistica con sospensioni "rigide" consente di pennellare le traiettorie (a patto di non entrare troppo forti o a fatica si riprende la corda).
I consumi? Nel misto si parla di 15/17 Km/l che diventano 11/12 Km/l in città. Parentesi passeggero: lasciatelo a casa se volete fare qualche chilometro in più! Insomma la California è una valida, anzi validissima alternativa al famoso brand americano e se volete godervi il panorama della statale c’è anche il cruise control (il pulsante è un po’ distante da raggiungere con il pollice). La Moto Guzzi California 1400 Custom ci è piaciuta, anzi, forse è piaciuta ancora di più ai curiosi che ci hanno fermato tutte le volte per porci infinite domande. L’Aquila continua a volare… dall’Italia, alla California.

FORME POSSENTI

Il look è da "drag bike", niente futili accessori per coccolare il pilota. Da guardare è imponente, grazie a forme voluminose in cui sono inserite cromature e finiture brunite. Nella vista laterale non c’è dubbio: è lunga e possente. Guardandola davanti non si può non notare il fanale a superficie complessa con faro polielissoidale dotato d’illuminazione diurna con led DRL. Dietro di questo, troviamo il cockpit di guida, un quadrante circolare da ben 150 mm di diametro che ingloba tutte le informazioni: il contagiri è analogico ed è ricavato lungo la circonferenza esterna, mentre il display multifunzione full-matrix al centro fornisce le altre informazioni come la velocità, il contamarce, l’indicatore del livello della benzina, i vari trip, la temperatura esterna e la mappa motore. Il manubrio è un drag bar sul quale troviamo delle manipole rivestite, le leve regolabili ed i blocchetti elettrici che includono oltre ai soliti tasti la possibilità di attivare il sistema DRL, le manopole riscaldabili e sulla destra il Cruise Control. Il serbatoio dalle forme schiacciate è in metallo e sulle scocche laterali di questo abbiamo il logo dell’Aquila, mentre il marchio trova posto sulle teste dei cilindri. Subito dietro, la sella biposto, dove campeggia il logo dell’Aquila stampato a caldo. Proseguendo verso il posteriore, abbiamo il parafango, dotato di un duplice gruppo ottico a led, due "strisce" che inglobano gli indicatori di direzione. Sotto la sella ci sono due fiancatine con in bella mostra il logo "California" rigorosamente cromato e sotto queste abbiamo due scarichi cromati. In generale, le tinte cromatiche vedono il grigio mercurio ed il nero basalto, colori che donano alla moto un’idea di possenza.

120 NEWTONMETRI A 2.750 GIRI
Il propulsore è un bicilindrico a V di 90°, 4 tempi con doppia accensione da 1.380 cc. Il raffreddamento è ad aria e olio con radiatore dotato di ventola termostatata. Le teste prevedono quattro valvole per cilindro, comandate da un asse a camme in testa per bancata, attraverso un sistema con bilancieri e rullini per ridurre le perdite per attrito. La coppia è di 120 Nm a 2750 giri mentre la potenza è di 96 CV a 6.500 giri/min. Il cambio è a sei rapporti ed il comando della frizione (monodisco a secco con parastrappi integrato) è idraulico. Una curiosità: il motore è montato al telaio con l’innovativo fissaggio elasto-cinematico al telaio tubolare. A questo aggiungiamo che la California 1400 è la prima custom al Mondo dotata di controllo di trazione MGCT e di tecnologia Ride by Wire multimappa che offre la possibilità di selezionare tre diverse curve di erogazione: Turismo, Veloce e Pioggia. Infine, la trasmissione finale è a cardano. A dare da bere a questo big bore, un singolo corpo farfallato Magneti Marelli, in questa configurazione da 52 mm di diametro e dotato di azionamento motorizzato.

CICLISTICA "ELASTICA"
La California 1400 Custom vede un telaio tubolare in acciaio a doppia culla chiusa con sistema di fissaggio del motore elastocinematico per l’isolamento delle vibrazioni. I dati parlano di un angolo di sterzo da 32°, un’avancorsa da 155 mm ed un’interasse da 1.685 mm, mentre la sella è posta a 740 mm da terra. La ciclistica è composta da una forcella con steli da 46 mm ed escursione da 120 mm all’anteriore con i piedini per l’attacco radiale delle pinze Brembo a quattro pistoncini e da una coppia di ammortizzatori cromati regolabili nel precarico molla al posteriore. Il diametro delle ruote è da 18’ davanti (130/70) e 16’ dietro (200/60), con quest’ultima che ha un cerchio da 6’ di sezione. Dopo ben 30 anni, la California 1400 rinuncia alla frenata integrale in favore dell’ABS che lavora in simbiosi con una coppia di dischi flottanti forati da 320 mm all’anteriore ed un disco singolo da 282 mm al posteriore (la pinza flottante è Brembo a due pistoncini paralleli). Il peso in ordine di marcia è di 318 Kg.

CI PIACE

Coppia motore
Linea
Finiture

NON CI PIACE

Peso eccessivo
Sospensioni posteriori rigide
Calore emanato dal motore

ABBIGLIAMENTO TEST

In questo test abbiamo utilizzato:
Casco Scorpion Exo
Guanti OJ
Pantaloni Promo Jeans
Stivali Alpinestars

[Foto: Alessandro Rabboni]

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