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Strade: le buche? Colpa della crisi...

Sempre più aziende senza lavoro. La sicurezza continua a scendere mentre gli incidenti aumentano

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La Siteb (l'Associazione italiana bitume asfalto e strade) ha lanciato un allarme molto chiaro: i gestori delle strade non forniscono appalti ed il settore dei lavori stradali sta andando sempre più in crisi. Diamo due dati tanto per capire di cosa stiamo parlando: le immatricolazioni di macchine per la realizzazione e la manutenzione delle strade sono passate dalle 1.700 del 2002 alle 170 previste per fine 2013. Se poi andiamo ad analizzare il comparto dei lavori stradali, c’è solo che da mettersi le mani nei capelli: negli ultimi anni la produzione di conglomerato bituminoso per l'asfaltatura e la riparazione dei manti si è dimezzata, scendendo dai 44 milioni di tonnellate del 2006 ai 23 milioni nel 2012. Che a sua volta è in flessione del -8% sul 2011. Non dobbiamo dunque meravigliarci se le buche spuntano fuori come funghi e, soprattutto, non vengono riparate a dovere se non con "pezze" che si aprono con la prima pioggia.

MERCATO A PICCO

Il riferimento del Siteb va alle finitrici, ovvero le macchine utilizzate per stendere il manto asfaltico, per non parlare delle frese (necessarie per asportare la superficie stradale da sostituire) e dei rulli per la compattazione. Nell’ultimo triennio (2011-2013) la crisi ha dato "morsi" dolorosissimi: il crollo delle vendite in Italia è stato anche superiore al 60% per finitrici e rulli, mentre negli ultimi 10 anni la diminuzione la contrazione del mercato ha toccato quota 90%. La stessa cosa vale per i nuovi impianti per la produzione del conglomerato bituminoso (la miscela tra pietrisco e bitume per l'asfaltatura): nel 2012, ne sono stati costruiti e venduti tre e solo uno nell'anno in corso. Prima che la crisi si acuisse (2009), la media si aggirava intorno 15-20 nuovi impianti realizzati ogni anno. Fino al 2008 erano attivi in Italia almeno 650 impianti; oggi ne restano circa 300, di cui 100 sono fermi per mancanza di lavori.

LE AZIENDE CHIUDONO

Tutto questo a cosa porta? E’ lo stesso Siteb che risponde: "ogni settimana registriamo nuovi fallimenti e, a parte gli ovvi e fondamentali problemi connessi alla sicurezza stradale, stiamo perdendo un patrimonio, quello delle nostre strade, dal valore elevatissimo". E le cose paiono destinate a peggiorare se si considera quanto OmniMoto.it ha più volte fatto presente: solo a Roma, sono state ben 72 - a fronte delle 44 del 2011 (+61%) - le voragini di consistente diametro e profondità (non dunque semplici "buche" stradali) rilevate nel corso del 2012 sulle vie della Capitale. Ma Milano e Napoli non sono da meno, con gli automobilisti ed i motociclisti che affollano le cancellerie dei Giudici di Pace per fare ricorso contro le amministrazioni locali. Questi ultimi devono continuamente pagare: non sarebbe meglio eliminare il problema alla radice, curando le strade, senza rischiare che qualcuno ci lasci un pneumatico o perda la vita?

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