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Yamaha FJR1300 AS – TEST

Sospensioni a controllo elettronico e cambio servoassistito per la tourer giapponese più sofisticata in commercio. Costa 19.690 euro

Moto - Test: Yamaha FJR1300 AS – TEST

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La dote più importante che deve avere una motocicletta da turismo deve essere il piacere di guidarla. Sì, è vero che devono esserci comfort, protettività e capacità di carico, ma è altrettanto vero che una granturismo è una moto che andrà guidata a lungo, e quindi deve essere piacevole da guidare, altrimenti una vacanza si trasforma presto in un noioso trasferimento da un posto all’altro. Come fare, allora, a incrementare il piacere di guida di una supertourer come la Yamaha FJR 1300 A? Facile, dotandola di sistemi di ausilio alla guida che la rendano ancora più fruibile e divertente, esattamente come ha fatto la casa di Iwata montando sospensioni elettroniche e cambio elettroattuato, dando vita, di fatto, alla versione AS, che abbiamo appena provato sulle montagne del Lario.
Queste due sono quindi le differenze tra la FJR 1300 AS e la A, che ne fanno lievitare il prezzo di duemila euro esatti raggiungendo la ragguardevole cifra di 19.690 euro. La versione top di gamma è disponibile in due colori: Midnight black e Magnetic Bronze, mentre il modello A è venduto anche in color Frosted Blade. Non entriamo qui nel dettaglio delle novità tecniche generali della FJR 1300 2013, già ampiamente descritte nella nostra precedente prova, e ci limiteremo quindi a trattare esclusivamente le peculiarità del modello AS.

LE SOSPENSIONI ELETTRONICHE

La novità più importante della nuova Yamaha FJR 1300 AS è sicuramente costituita dalle sospensioni elettroniche, utilizzate per la prima volta in assoluto su una moto giapponese. La Yamaha ha adottato una forcella completamente nuova, con costruzione a steli rovesciati da 48 mm, mentre quella montata sulla versione "normale" è a steli tradizionali. La regolazione del freno in compressione è contenuta nel gambale sinistro, mentre quella in estensione è all’interno del destro. L’ammortizzatore posteriore ha anch’esso la possibilità di regolare sia il freno in affondo che in ritorno, e in più ha anche la registrazione elettrica del precarico molla.
Il setting delle sospensioni è molto sofisticato ma facile da attuare. Quando la moto è ferma è possibile scegliere il precarico della molla posteriore su quattro posizioni: solo passeggero, passeggero e bagagli, due passeggeri, due passeggeri e bagagli. Fatto ciò è possibile scegliere la frenatura idraulica preferita, operazione possibile anche in marcia. In questo caso i settaggi di base sono tre: Soft, Standard e Hard, e per ciascuno è possibile modificare la regolazione fine in un range che va da +3 a -3 per un totale di 84 diverse combinazioni di setup possibili. L’adozione delle nuove sospensioni ha ha fatto sì che Yamaha scegliesse per questa versione anche gomme di primo equipaggiamento differenti. Sul modello "A" vengono montate o le Metzeler Roadtec Z8, o le Bridgestone BT023 F, mentre sulla "AS" ci sono esclusivamente le Bridgestone BT023 E, leggermente differenti nel disegno del battistrada.

YCC-S: IL CAMBIO SENZA FRIZIONE
La FJR 1300 AS è dotata anche del cambio YCC-S che la casa giapponese già proponeva sulla precedente versione della supertourer. Si tratta di un cambio meccanico tradizionale, dotato di una comune frizione multidisco in bagno d’olio. In più, rispetto un cambio normale ha una serie di attuatori che azionano la frizione e il cambio e che sono comandati dal pilota. Due le possibilità di azionamento del cambio: con il tradizionale pedale come su una moto qualsiasi, oppure con due levette poste sul manubrio sinistro. In ogni momento è possibile decidere di usare un comando o l’altro visto che lavorano entrambe senza priorità dell’uno sull’altro (prima non era così).
Rispetto al YCC-S già lanciato anni addietro (era il 2006), quello attuale è cambiato in alcuni particolari tecnici e in piccoli dettagli ergonomici. In particolare le levette al manubrio sono state allungate di 4,5 mm per essere meglio raggiungibili e la loro corsa è diminuita. La logica di funzionamento è stata riprogrammata poiché ora il motore è comandato da un sistema Ride by wire, che ha reso possibili alcune strategie prima non applicabili. Ad esempio in scalata ora il motore esegue automaticamente un aumento del regime motore, facilitando l’innesto del rapporto inferiore, e nei passaggi di marcia a salire si occupa di chiudere il gas senza che debba essere il pilota a farlo. Con queste nuove strategie le cambiate si sono velocizzate del 30% e sicuramente anche la durata di tutti i meccanismi nel risente positivamente. Sulla versione 2013 del YCC-S è stata introdotta anche una nuova caratteristica, definita Stop Mode. Attivando questa funzione, il cambio scala marcia da solo quando la velocità scende sotto i 30 km/h, facilitando il lavoro al pilota che può anche dimenticarsi di scalare quando va piano. Il sistema, come detto, è disinseribile a piacimento.

LA PROVA

Saliamo in sella alla FJR 1300AS e subito ritroviamo il gran comfort già provato in passato su questa moto. La posizione di guida è confortevole, con la sella ben imbottita e il manubrio a portata di mano, anche se per i nostri gusti la sua posizione standard è un po’ stretta e sicuramente le due più larghe previste da Yamaha sono più confortevoli. Fantastica la protezione del cupolino elettrico: basta alzarlo al massimo per viaggiare a velocità elevate senza un filo d’aria sul corpo.
Il funzionamento del cambio è facile ed intuitivo, a patto di sapere che da fermo l’inserimento della prima marcia avviene in alto e non in basso come ci si aspetterebbe. Inserita la marcia si parte con grande dolcezza, segno che la strategia di innesto della frizione è perfetta e non si avvertono mai strappi di nessun genere. In movimento si possono snocciolare le marce cambiando indifferentemente a pedale o con le palette, trovando sempre cambiate velocissime e dolci. Anche in scalata l’YCC-S è veloce e affidabile e, andando piano, abbiamo apprezzato molto lo Stop Mode che toglie ulteriore disturbo al pilota scalando da solo.
Durante il nostro test, condotto in città, autostrada e in montagna abbiamo cercato di giocare il più possibile con i settaggi delle sospensioni. Le impostazioni di base sono tutte e tre ovviamente improntate al comfort, ma passando da Soft a Standard a Hard si avverte un sensibile cambiamento nella velocità di escursione delle sospensioni: segno che le regolazioni fanno bene il loro compito. Anche i settaggi "fini" dell’idraulica vanno per step abbastanza netti e quindi ci si rende conto abbastanza facilmente dei cambiamenti. Corrette le tarature preimpostate per il precarico, ottime per quasi tutte le condizioni di guida. Se desiderate tenere un ritmo più sportivo, però, vi consigliamo di scegliere uno step di precarico in più rispetto al carico a bordo, in modo da alzare un po’ il retrotreno.
In movimento la FJR 1300 piace per la sensazione di sicurezza che dà al pilota, e per l’intuitività con cui si lascia guidare denunciando un peso minore rispetto ai 296 kg in ordine di marcia dichiarati. Sulle autostrade è molto stabile anche a velocità ben al di sopra di quelle concesse dal codice e sulle strade di montagna si difende bene pur non potendo fare grandi numeri, soprattutto per via della mole notevole. In particolare, però, abbiamo notato che le nuove sospensioni sono mediamente più frenate rispetto a quelle del modello standard, e ciò dà alla moto maggior precisione in traiettoria e un piacere di guida generale assolutamente superiore. E, guardacaso, il piacere di guida è proprio ciò che andavamo cercando in apertura di questo articolo!

CI PIACE

Comfort di guida
Setting sospensioni
Funzionalità cambio

NON CI PIACE

Peso in manovra
Prezzo elevato

In questo test abbiamo utilizzato:
Giacca, pantaloni, guanti: Dainese
Casco: Scorpion Exo
Stivali: TCX

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