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Ducati Monster: I 20 anni del "Mostro"

La capostipite delle naked moderne compie vent'anni. Ripercorriamo insieme le tappe salienti del suo successo

Moto - News: Ducati Monster: I 20 anni del "Mostro"

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La Ducati Monster dal suo debutto fino al 2007 non ha mai cambiato radicalmente il suo stile ed è stata costruita in più di 150.00 unità. Ora la prima serie è diventata d’epoca, ma moderno è rimasto il suo rombo tutto italiano.
La Ducati Monster venne presentata, per la prima volta al pubblico, al salone di Colonia nell’autunno del 1992 sotto forma di prototipo. Esso montava la prima versione a carburatori del motore di 904 cc di derivazione "SuperSport", era raffreddata ad aria/olio ed era dotata della distribuzione desmodromica. Il telaio era, invece, costituito dal traliccio in tubi derivato dalla serie 851/888.
Nel Maggio del 1993 uscì nei concessionari Ducati in tutta Italia la prima Monster nell'unica sua motorizzazione di 904 cc. Miguel Galluzzi, autore della precedente SS, era il suo designer.
Il "Mostro" costava 11.890.000 lire di listino (12.500.000 lire su strada).
Il forcellone, il telaio e la sospensione progressiva con l’archetto derivavano direttamente dalla 851 ed il resto della componentistica era di prim’ordine: impianto frenante Brembo e sospensioni Showa. Il motore, il classico bicilindrico ad L a due valvole per cilindro è stato mutuato dalla SS. La strumentazione aveva cifre rosse su sfondo bianco, con il solo tachimetro/contachilometri ed otto spie.

DAL 1994 AL 1999

Il 1994 fu l’anno in cui vennero presentate due motorizzazioni "per tutti": una 400 cc (non per il mercato europeo) ed una 600 cc a carburatori. Quest’ultima motorizzazione diverrà la best seller delle vendite del Monster al prezzo di 10.790.000 lire.
Il Monster 600 si differenziava dalla sorella maggiore essenzialmente per il cambio a 5 marce invece che a sei, la frizione a bagno d’olio invece che a secco (il motore derivava dai Pantah della serie piccola), per un solo disco anteriore, per l’assenza del radiatore di raffreddamento dell’olio ed infine per i pneumatici misura ridotta.

Nel 1995 vennero soltanto aumentate le colorazioni di carrozzeria disponibili: giallo e rosso per il 600, nero e rosso per il 900. L’anno successivo, la nuova motorizzazione di 750 cc, su carrozzeria di colore argento, riempie il vuoto tra le due versioni già esistenti. Le differenze rispetto alla 600 erano solo la presenza del radiatore dell’olio ed una diversa cubatura del propulsore. Viene inoltre introdotta la prima special prodotta da Borgo Panigale, la versione S, creata sulla base della 900: la S si distingueva dal resto della gamma per le leve con serbatoio separato, per la presenza del cupolino (che diverrà di serie solo l’anno successivo), per i tubi idraulici in treccia metallica, per i dischi flottanti in ghisa (normalmente erano in acciaio), per la sella in pelle "Connolly" e per il kit antisaltellamento al posteriore.

Nel 1997 la Ducati introdusse un nuovo sistema di riscaldamento dei carburatori, azionabile tramite un rubinetto, per eliminare i problemi di condensa di essi, che si potevano verificare nei mesi freddi. Tale sistema utilizzava l’olio motore per riscaldare i carburatori. Vennero inoltre ridotte le dimensioni delle valvole nella 900, così come furono utilizzare delle camme dal profilo meno spinto (valvole e camme della 750, a partire dal motore numero 037727), per rendere la guida in città molto più morbida, ma soprattutto per poter utilizzare la benzina verde. Il cupolino diventava di serie per la 900 ed il supporto del manubrio diventava un pezzo unico in lega leggera.

Nel 1998 la Ducati non fece più parte del gruppo Cagiva: questo determinò un radicale rinnovamento della gamma a cominciare dall'introduzione della nuova colorazione Dark, un nero opaco creato ad arte per essere una base per le elaborazioni grafiche e le personalizzazioni, fenomeno che il Monster ha da sempre ispirato e che contagia ancora oggi molti dei proprietari di naked. Cambiò anche il logo con l'introduzione del disco tagliato che stilizzava la D di Ducati. La 750 ottenne il doppio freno a disco anteriore e continuò la produzione delle motorizzazioni esistenti con valvole piccole. La 900 "S" ritornò ad utilizzare le valvole grandi.
L’anno successivo vide l’introduzione di una grande innovazione per il modello da 900 cc, che derivava direttamente dalle motociclette della serie Superbike, ovvero l’iniezione elettronica, che migliorò la trattabilità e l'erogazione dei motori Ducati.

DAL 2000 AL 2005

Nel 2000 venne effettuato un leggero restyling su tutti i modelli: tegolino posteriore, frecce e strumentazione vennero sostituiti con nuove versioni; cambiarono anche i cerchioni ed il parafango anteriore. Tutti i modelli a due valvole erano disponibili anche nella versione "Metallic" e "Cromo": la prima aveva la scritta Ducati (di un grigio particolare) sul serbatoio in metallo, mentre la seconda aveva invece il serbatoio interamente cromato.
Il 900 S del 2000 era dotata di un ammortizzatore posteriore Ohlins, montato in orizzontale e nascosto dai fianchetti; i parafanghi erano in carbonio ed aveva la barra antisaltellamento. Inoltre, il propulsore della 900 cc aveva l'iniezione "Marelli".

L’anno successivo venne introdotto il Monster S4, che rappresenta il nuovo allestimento al top della gamma. Il suo propulsore utilizzato era quello della Ducati 916 e derivato direttamente dalla serie Superbike, dotato di 4 valvole per cilindro e ben 104 CV, ma rivisitato riguardo agli alberi a camme e ad altri particolari tecnici, per renderlo meno "spinto" e di matrice più turistica. Anche il telaio cambiò, soprattutto per una modifica al retrotreno riconoscibile con la sparizione dell’archetto di reazione del forcellone. I cerchi erano i celeberrimi Marchesini a 5 razze che, insieme all’esclusiva colorazione comunemente chiamata "Senna" (grigio titanio con cerchi rossi) aiutano tuttora a riconoscere il modello.

Nel 2002 nacque la terza generazione di Monster grazie al nuovo 620 i.e., che prese il posto del 600 a carburatori dando il via all’applicazione dell’iniezione elettronica su tutta la gamma. Il catalizzatore montato sul nuovo 620 i.e. permetteva di ottenere la classificazione anti-inquinamento Euro 2, mentre tutti gli allestimenti precedenti rimasero Euro 1. Il nuovo Monster 620 i.e. venne proposto nelle versioni Dark, Standard, ed S.
Tutte le motorizzazioni adottarono la nuova sospensione posteriore, già anticipata dall’S4, che permetteva di eliminare l’archetto di reazione del forcellone posteriore per snellire l’estetica. Inoltre, venne adottato anche il secondo disco anteriore.
La versione con motore 400 (destinata prima esclusivamente al mercato giapponese) fece il suo timido ingresso anche nel mercato europeo, ma con scarso successo a causa del suo elevato costo accompagnato da blande prestazioni, tutt’altro che sportive. La sua commercializzazione in Europa venne interrotta nel 2004. La Monster versione Standard fu accompagnata dall'iniezione elettronica, dal doppio disco Brembo e dalla possibilità di scegliere le combinazioni di colori delle carene e del telaio. La versione Dark, invece, fu proposta con il telaio solo nero, il disco anteriore singolo e le sovrastrutture verniciate in nero opaco.
Venne infine presentata una special su base S4, prodotta in serie limitata (in soli 350 esemplari) e denominata Fogarty in onore del pluricampione Carl Fogarty.

Nel 2003 furono introdotte due nuove cilindrate da 800 e 1000 cc. Il motore di quest’ultima è stato completamente riprogettato introducendo la doppia accensione con la seconda candela disposta in maniera particolare tra le cinghie della distribuzione; ma comunque tutta la testata si presentava riprogettata. L’800 cc i.e. aveva il cambio a 6 marce, ma la frizione in bagno d'olio. La colorazione "Senna" era disponibile per tutte le cilindrate, mentre l'allestimento Dark non prevedeva più il solo nero opaco, ma anche un inedito color argento opaco.

Il 2004 è stato l’anno di un rinnovamento del top di gamma: l’S4 infatti ha lasciato il posto alla S4R, che adottava il potente desmoquattro di 996 cc erogante una potenza di 117 CV all'albero e 113 CV alla ruota. Tra le colorazioni disponibili ce n’era una di serie denominata Viper, blu con una striscia bianca, che percorreva longitudinalmente tutta la motocicletta.
La Monster 800 cc è stata rimpiazzata dalla nuova S2R 800, che introdusse: il forcellone posteriore monobraccio, il doppio scarico sovrapposto laterale, un motore ad alte prestazioni e la frizione antisaltellamento APTC, che riduceva lo sforzo alla leva. La versione Dark era disponibile in due varianti: con singolo disco e cambio a 5 marce oppure con doppio disco, frizione APTC e cambio a 6 marce. Fra le novità della gamma figuravano anche due allestimenti speciali: la prima fu la Monster Capirex, disponibile solo rossa con banda longitudinale bianca e motore da 620 cc, con cupolino sul quale campeggiava il numero 65 (anche sul codino della motocicletta) del pilota Loris Capirossi al quale venne dedicata per celebrare la prima vittoria della Casa di Borgo Panigale in Moto GP, ottenuta dallo stesso Capirossi sul circuito della Catalunya; la seconda edizione speciale della Monster fu la Matrix, ispirata al film Matrix Reloaded, nel quale comparve la Ducati 998 (anch’essa venduta poi in edizione speciale Matrix nello stesso anno). Anche questa edizione speciale della Monster venne equipaggiata con il motore da 620 cc.

DAL 2006 AL 2007

Nel 2006 si riscontò una sempre più forte rincorsa delle Case motociclistiche alla moto più prestazionali e la Ducati introdusse giustappunto la nuova S4RS con motore Testastretta da 998 cc, capace di erogare ben 130 CV. Era munita di una coppa dell’olio più bassa per permettere una migliore raccolta dell’olio stesso. Inoltre era corredata da un sistema di sospensioni della Ohlins, sia posteriormente con il monoammortizzatore, che anteriormente con una forcella trattata al TiN; le pinze del freno e leve sul manubrio avevano un attacco radiale monoblocco derivante dall'esperienza in Superbike, che rendevano la moto particolarmente apprezzata. Nel 2006 arrivò anche la versione da 1000 cc della S2R, che rimane una delle Monster più azzeccate di sempre.
Importante l’introduzione della Monster 695 al posto della 620 i.e., venduta ad un prezzo di lancio molto allettante. I cavalli sono saliti a 73 CV e sono state proposte nuove ed aggressive colorazioni.
L’anno successivo venne rinnovata la serie S4R modificando, oltre alle colorazioni (che vedeva l’introduzione del grigio titanio con banda nera su telaio rosso), la motorizzazione con quella del più potente motore Testastretta da 130 CV, già montato sulla "S4RS".

DAL 2008 AD OGGI

Il 2008 è stato l’anno in cui la Ducati ha introdotto sul mercato italiano la nuova Monster 696 che prende le distanze dalla sorella minore (695); l'animo Monster non è stato completamente stravolto, anche se molti dettagli hanno subito una decisa evoluzione. Novità importanti sono stati: la riduzione del peso (161 kg a secco), l’aumento di cavalli (che sono passati da 73 ad 80) e l’adozione di un nuovo telaio ibrido (traliccio di tubi e alluminio). La motocicletta è diventata più fluida e più agile. Il prezzo di lancio è stato di 8.200 euro per la versione Plus (cupolino e copri sella in tinta) e 7.850 euro per la versione base. Era disponibile nei colori Rosso anniversary Ducati, Nero opaco e Bianco Perla. Al modello 696 sono poi stati affiancati i modelli 1100 e 1100 S. Il 3 novembre 2008, giorno dell’uscita della Ducati Streetfighter, la Monster dal design classico è uscita definitivamente di produzione, lasciando spazio solamente ai nuovi modelli.
Nel 2009 le novità principali riguardarono i colori, lanciando una campagna dedicata alla Monster 696 chiamata Colour Therapy. Oltre ai colori in gamma, ovvero il bianco perla, il rosso Ducati e il nero dark, la Ducati ha proposto dieci nuove tonalità per la Monster 696, che andavano dal Rosso GP, all’Arancione Scrambler, fino ad arrivare al Lilla Glamour ed all’Oro Puro. Tutte queste inedite colorazioni potevano essere scelte al momento dell’acquisto della moto come optional, con un sovraprezzo di 90 euro rispetto al prezzo di listino (ad eccezione dei colori Argento Vivo ed Oro Puro, per i quali sono richiesti 190 Euro, essendo realizzati con una speciale tecnica di verniciatura). Grazie a questa iniziativa, la Ducati è l’unica Casa al mondo in grado di offrire 13 colori diversi per un unico modello.

Nel 2010 le Monster 696, 1100 e 1100 S sono disponibili a richiesta equipaggiate di ABS. Ad Aprile esce anche il modello 796, che riprende le caratteristiche sia del 696 (frizione multidisco in bagno d’olio), che del 1100 (il forcellone posteriore monobraccio). Visto il grande successo di Colour Therapy, con l’uscita del modello 796, è stata lanciata una nuova serie di colorazioni denominata Color Mania, con la possibilità di avere ancora 13 opzioni in totale e 8 nuove personalizzazioni. Nel 2011 è stata introdotta la Monster 1100 Evo dotata di un propulsore bicilindrico e di una cilindrata di 1.079 cc capace di sviluppare una potenza massima di 100 CV a 7.500 giri ed una coppia di 105 nm.
La Monster può essere decisamente definita una motocicletta "post-classica", dalla storia colorata ed interessante. È riuscita a creare emozioni di diverso sapore a più generazioni che hanno saputo apprezzare la sua linea pulita e snella ed il suo profumo sportivo.

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