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L'uomo senza sonno: tutti i problemi che Ezpeleta deve risolvere entro l'anno

Il boss della Dorna ha di fronte a sé diversi problemi che aspettano una soluzione, ma non preoccupiamoci troppo: la MotoGP non è una repubblica, ma una monarchia, ancorché illuminata, quindi alla fine una decisione verrà presa d’imperio

L'uomo senza sonno: tutti i problemi che Ezpeleta deve risolvere entro l'anno

La Honda è sotto pressione per il caso Marquez? Roba da ridere se paragonata alla pressione che in questo momento sta sopportando Carmelo Ezpeleta. In più il capo della Dorna, al contrario dei giapponesi la cui organizzazione è estremamente gerarchica (e dunque permette un certo scaricabarile), è un accentratore e dunque nel bene o nel male i problemi o le soluzioni sono roba sua.

Ma quali sono le cose non fanno dormire la notte a Carmelo?

Lasciamo stare le supposizioni, anche se è vero che a  pensare male molte volte ci si azzecca. Dunque niente fantafinanza con il fondo di investimento che vorrebbe vendere l’intera baracca. Parliamo di problemi pratici.

Il primo, naturalmente, lo condivide con la Honda, ed è Marquez. Ezpeleta ha un fottuto bisogno di piloti competitivi, ma soprattutto dell’eroe ‘cattivo’. E questo è Marc che in egual misura è amato ed odiato (soprattutto da tutti i tifosi orfani di Valentino Rossi).

Oggi i piloti sono nella maggior parte, micio-micio, bau-bau: si vogliono tutti bene, almeno apparentemente. Marquez invece, va d’accordo con pochi e se ne frega di ciò che pensa la gente, i social, la stessa Honda. E’ il ‘ cattivo’ di cui la MotoGP ha bisogno.

Marquez davanti a Mir: Marc si è stancato di essere nelle retrovie

Nel contempo, però, Carmelo ha la necessità di non scontentare troppo la Honda ed il suo sponsor, la Repsol e per farlo ha addirittura messo i bastoni fra le ruote alla KTM, una casa che, come la Ducati, sta facendo moltissimo per il campionato.

Senza il rifiuto di concedere alla coppia Pierer-Beirer altre due moto avrebbe risolto due problemi con un sol colpo: la posizione del giovane Acosta (su cui Dorna sta già puntando per il dopo Marquez, via la Spagna, come sempre!) e la voglia di Marc di abbandonare la barca HRC.

E’ stata una decisione illogica, perché il peso di Marquez è tale da far pendere la bilancia comunque dalla sua parte. E poi: è meglio per lo spettacolo perdere uno sponsor o un fuoriclasse come Marc? A voi la risposta.

Inoltre perché tenere i due posti della Suzuki fermi? Aspettando una casa ufficiale? Ma quando? E’ impossibile per chiunque entrare con l’attuale regolamento, quindi i due posti fino al 2026 saranno inutilizzati. E non pensate a BMW: la casa tedesca ha le sue grane in Superbike, dove non riesce a vincere. Per il momento meglio che pensino al nuovo GS!
 

Aleix Espargarò è candidato alla presidenza del nascituro comitato piloti

I piloti MotoGP sul piede di guerra per calendario e Sprint race

Il secondo nodo da sciogliere è quello del calendario 2023, presentato nei giorni scorsi. I piloti, anche se la stampa non gli ha dato l’attenzione che meritavano, sono sul piede di guerra, al punto da pensare già ad un futuro loro rappresentante. Circolano già dei nomi: Aleix Espargaró e Sylvain Guintoli. Entrambi ottime scelte, il primo più sanguigno, il secondo più politico, ma in una ottima posizione e con una situazione familiare che gli consente di non essere vittima di pressioni.

Saremmo sorpresi se Ezpeleta non cambiasse il format 2023, magari diminuendo il numero delle Sprint race, anche perché le Sprint sono solo un contentino alle TV, ma non aggiungono nulla allo spettacolo. E non sono certi gli spettatori nei circuiti a risolvere i problemi della MotoGP che sono, nell’ordine: la visibilità all’esterno ed una totale mancanza di management adeguato per far affluire denaro fresco nelle casse non solo della Dorna, ma anche di team e piloti.

Il che porta a considerare il fatto che quest’anno si è fatto correre i piloti il doppio, pagandoli la stessa cifra pattuita prima della nascita della sprint.

E lasciamo perdere l’aumento esponenziale degli incidenti. Insomma: i piloti hanno ragione a lamentarsi. Punto.

Le concessioni per Honda e Yamaha al centro delle trattative fra Dorna e MSMA

E’ tutto? Macché! C’è in ballo anche il problema delle concessioni per Honda e Yamaha, nonostante secondo i loro risultati e gli accordi pregressi non ne avrebbero diritto. Le case rivali, dalla Ducati alla KTM stanno facendo muro, ed hanno ragione visto che entrambe hanno investito moltissimo per essere dove sono. Del resto è stato Carmelo ad inventarsi le concessioni, di cui la casa di Borgo Panigale ha beneficiato a suo tempo…ed infatti Dall’Igna è più morbido sull’argomento, mentre agli austriaci brucia ancora il rifiuto della quinta (e sesta) moto.

Ezpeleta dovrà trovare una soluzione, ma non preoccupiamoci troppo. La MotoGP non è una repubblica, ma una monarchia, ancorché illuminata, quindi alla fine una decisione verrà presa d’imperio, come è stato il caso dell’abbassatore anteriore Ducati, perfettamente regolare a norma di regolamento ma cassato per il Golden vote del boss Dorna.

Il nodo dei regolamenti: per cambiare non si può attendere sino al 2027

E arriviamo a parlare dei regolamenti, teoricamente in mano ad una decisione della MSMA, ma sempre con lo zampino della Dorna. In questi giorni si susseguono riunioni per trovare una quadra in vista della scadenza dell’attuale accordo, datato fine 2026. Alla Ducati piace la riduzione della cilindrata a 850, altri non sono d’accordo, ma bisogna trovare un punto di incontro sulla riduzione delle prestazioni ed il motore ne è solo uno degli artefici. Sul banco degli accusati anche aerodinamica e, è una conseguenza dell’arrivo della deportanza, la frenata. Attendiamoci modifiche anche in questo comparto.

Tutto OK tutto perfetto: ma che si fa nei prossimi due anni per evitare le processioni visto che con l’attuale regolamento non si sorpassa più? Lo avete visto no? Sia Bagnaia che Bezzecchi e Zarco ci hanno messo una vita a superare rispettivamente Miller e Marquez. Oggi in staccata è difficile superare, i metri di rallentamento sono diminuiti, le gomme non aiutano (stressate dal grande carico che non era previsto) e i sorpassi riescono solo quando, a forza di resistere, chi è davanti non riesce a mettere a terra tutta la potenza in accelerazione.

Se non cambierà qualcosa a partire dal 2024 avremmo ancora una coppa Ducati/KTM. In attesa di una maggiore costanza di Aprilia. Un campionato delle case europee? Certo: solo la classe di Marc Marquez gli ha consentito di inserire la sua Honda in 7a posizione. La seconda Honda, quella di Mir è 13esima e fuori dai punti (della Sprint), la prima Yamaha, quella di Quartararo, 15esima. Sinceramente: una situazione che non si può vedere. Ma non per Honda e Yamaha, ma per Marquez e Quartararo. Come se in F1 Verstappen ed Hamilton navigassero nelle retrovie. Madrid? Abbiamo un problema.

Case sull'orlo di una crisi di nervi: la Yamaha

Quartraro nelle retrovie della Sprint davanti alla wildcard Cal Crutchlow: c'è qualquadra che non cosa

E veniamo a lei, l’ex regina. Last but non least, come direbbero gli anglosassoni (che per inciso sono scomparsi dalla motoGP, altro problema questo, ma ne parleremo separatamente): la Yamaha. Non solo non va, ma è anche l’unica casa a schierare due sole moto. Il che, con il format attuale, è un problema nel problema.

In questo caso Carmelo Ezpeleta può fare ben poco, ma certo ritrovarsi un campione del mondo 15° nella Sprint - e domani nel GP non andrà meglio - lo sta facendo riflettere. Può la MotoGP attuale permettersi di sprecare, letteralmente, un personaggio come Fabio, che per di più ha il vantaggio visto il suo passato e la sua estrazione di essere amato dai connazionali, dagli spagnoli, perché lì ha iniziato la sua carriera agonistica, e dagli italiani per l’ascendenza?

E questi sono solo i problemi legati ai fatti sportivi. Poi c’è dell’altro: marketing, comunicazione. La Dorna ha già fatto enormi passi avanti, c’è stato l’ingaggio di Dan Rossomondo dalla NBA e qualcosa si inizia a vedere ma, è il caso di dirlo, la frase fatta ‘il potere logora chi non ce l’ha’ non funziona nel caso di Carmelo Ezpeleta.

E della Superbike non parliamo? Rea alla Yamaha, Razgatliogu alla BMW che è sempre nelle peste, Bassani alla Kawasaki. Oh, rischia di essere più interessante il 2024 Superbike che la MotoGP. Al momento.

 

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