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PROVA Suzuki GSX-8S: JOI!

VIDEO - Come l'amante virtuale di Bladerunner 2049, è pensata per renderti felice. Una naked che ti inganna, sembra mansueta ma in realtà è pronta a scatenarsi tra le curve. L'hanno disegnata bella e cattiva, costa 8.900 euro 

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Gli occhi sono lo specchio dell’anima, ecco una frase ricorrente che mi passa per la testa ogni volta che il mio sguardo incrocia quello della Suzuki GSX-8S. Uno sguardo degno di Bladerunner, con quei due faretti sovrapposti che fanno dannatamente cyberpunk. Un muretto teso, filante, che ispira velocità e tecnologia. Ha personalità da vendere e capisco che possa piacere o meno. A me piace, perché ha una identità estetica precisa, magari pungente, ma anche unica. E quegli occhi tecnologici mi suggeriscono solo quanto possa divertirmi una volta in sella.

Schiacci lo start e parte il borbottio di un bicilindrico che mette sul piatto 83 cavalli. Pochi, tanti? Secondo me sono esattamente quanto serve per divertirsi alla grande su strada, che è poi l’habitat di questa GSX-8S. Ingranata la via, lo stacco della frizione è morbido, quasi stride con l’estetica così affilata. Vibrazioni quasi zero, il motore frulla benissimo. Inizia così il mio racconto di tutto quello che ha saputo trasmettermi la Suzuki GSX-8S, che ho potuto provare a fondo. Tanti giorni in sella in tutte le situazioni, tanti scenari diversi che magari durante un lancio stampa non è possibile trovare. Me ne sono fatto un’idea precisa ed ora ve la spiego per bene. Se volete cibarvi di informazioni tecniche sulla GSX-8S, cliccate QUI. Se invece volete leggere di sensazioni, emozioni ed anche capire quanto possa fare per voi…proseguite nella lettura!

Prova Suzuki GSX-8S: first reaction, shock!

Ma non si trattava di una naked spinta da un bicilindrico di poco meno di 800 cc e dal prezzo ben inferiore ai 10.000 euro (8.900 per essere precisi…)? Ragazzi mi bastano 500 metri per capire di avere a che fare con una moto che non sembra voler rinunciare a nulla dal punto di vista della dotazione, pur restando più che accessibile per quanto riguarda il prezzo d’acquisto. Una dote che inizia a scarseggiare ultimamente sul mercato. Ma perché ci riesce con tanta facilità, perché questa GSX-8S mi fa sentire in sella ad una pura streetfighter? Perché il suo motore gira benissimo, il display TFT è ben realizzato e le finiture non sono affatto realizzate all’insegna dell’economia.

Lasciata la città, inizia la danza tra le curve e spunta fuori l’indole naturale di questa moto. Non le piace andare a spasso, lo fa anche bene, ma si vede che gradisce essere stuzzicata. Lo faccio e lei risponde con un comportamento dinamico molto coinvolgente. Le sospensioni hanno un setup che vira sul rigido, l’interasse lungo le dona una certa stabilità ma penalizza pochissimo l’agilità tra le curve che è da vera gazzella. Ci metto poco ad aumentare il ritmo, a cercare pennellare bene le traiettorie tra una curva e l’altra.

Il sound del bicilindrico offre una colonna sonora discreta ma non impersonale e la schiena ti premette di non giocare troppo con il cambio. Il quickshiftre di cui è dotata questa moto sottolinea l’indole della stessa. Se vai a spasso, diventa leggermente intollerante, ma se invece inizi a spingere e far frullare il motore, gli innesti in salita ed anche in discesa di rapporto sono perfetti. Le piace oggettivamente andare forte e lo fa benissimo. L’idraulica di mono e forcella è equilibrata, ma sulle sconnessioni senti nelle parti nobili il suo dissenso. Magari le piacerebbe l’asfalto perfetto di una pista, ma purtroppo non ho il tempo di organizzarmi prima di riconsegnarla. Poco male, mi rifarò!

Quando la porti in giro ti viene voglia di aumentare il tempo dedicato al giretto organizzato all’ultimo momento, perché la GSX-8S si guida davvero bene e non ti stanca. Supero i 190 cm ma ci sto comodissimo e non mi passa neanche per la testa di rientrare a casa prima del dovuto. Le gambe non sono troppo piegate, certo che manca la protezione aerodinamica, ma sono pur sempre su una naked e il ritmo che ti porta a tenere su strada non è esattamente da bravissimo ragazzo. Tende decisamente a farti esagerare con la velocità, anche perché quel suo motore così discreto sembra quasi nascondere con la sua fluidità l’aumento di numero di giri. Ci metti davvero poco a mettere a repentaglio la patente, e per me questo resta un complimento per qualsiasi motore. Solo che lo fa con semplicità, ha una spiccata attitudine a farti esagerare. Una bella teppista mascherata molto bene da paciosa naked giapponese. Paciosa un corno, è pronta a graffiare e sembra avere tutte le armi necessarie per farlo, da un motore che ti sorprende ad una ciclistica che ti rassicura. Il classico mix gradito dal popolo di smanettoni ma non solo.

Prova Suzuki GSX-8S: elettronica Cyberpunk

Il display TFT suggerisce dal primo contatto quanta elettronica porti in dote questa GSX-8S. Nulla di esagerato, anche perché alla fine gestire gli 83 cavalli di questo motore non richiede di certo tecnologia da missioni spaziali. Piuttosto c’è quello che serve quando serve, senza inutili orpelli e senza divagazioni sul tema che spesso non fanno altro che confondere chi è in sella. Tre livelli di traction control, possibilità di disattivarlo ed un abs che fa il suo sporco lavoro. Lo so per certo, altrimenti avrei tirato una carpiata quando mi sono fermato a bordo strada per montare la telecamera sul casco senza notare il simpatico brecciolino a terra. Caduta (da idiota) evitata, sistema promosso.

La frenata è buona, c’è la potenza che serve e l’ABS funziona a dovere, come testimonia l’attimo di terrore raccontato giusta una riga più su. Magari quando il ritmo si alza allunga leggermente la frenata si allunga un minimo. Ma non è pensato di certo per girarci in pista e l’importante è che sia efficace in caso di frenata secca e di emergenza. La prova è superata! Altro punto a favore in sella è la visibilità del display TFT: anche sotto sole diretto, resta molto chiaro e leggibile, un ottimo sistema dalle dimensioni generose e dalla grafica semplice e chiara. Anche qui, promosso.

Prova Suzuki GSX-8S: conclusioni

Quando si ragiona su una moto come la Suzuki GSX-8S si deve tenere ben presente quali siano i competitor sul mercato, le avversarie naturali e soprattutto quanto ognuno di esse riesca a mettere sul piatto. Di recente ho provato altre ‘colleghe’ di segmento, un segmento, bene ricordarlo, che sta diventando sempre più affollato. La GSX-8S si gioca le sue carte in modo ineccepibile. E’ abbastanza affilata da farti divertire quando vuoi alzare l’asticella ma di certo non è una moto scomoda o poco godibile quando devi macinare tanti km tra contesti urbani ed extra.

Ha una formula tutto sommato semplice che però nell’insieme funziona benissimo, perché non eccede in niente ma neanche manca in qualcosa. C’è una componentistica di qualità e la sicurezza dell’affidabilità giapponese. Il motore è un piccolo gioiello, ha una erogazione pulita che lo rende godibilissimo facendoti quasi dimenticare di essere in sella ad un bicilindrico frontemarcia. La seduta è abbastanza comoda da farti venire voglia di macinare km, non consuma troppo e in città scalda e vibra zero. Insomma, di frecce al proprio arco ne ha decisamente tantissime e soprattutto ha personalità.

Questo è il vero valore aggiunto di questa GSX-8S, il fatto di riuscire ad essere protagonista a modo suo in un segmento super inflazionati in cui è facile copiare dagli altri. Suzuki è riuscita a creare una moto che costa il giusto per quello che offre, ed anzi appare decisamente a buon mercato se giudicate il sorriso che vi spunta nel casco dopo averla guidata. Piacerà a chi vuole una sportiva divertente e versatile da usare su strada e può essere un ottimo gradino di accesso alle moto di grossa cubatura per chi viene da una piccola sportiva o perché non dagli scooter. E’ senza dubbio molto trasversale, ma questo non pregiudica la sua capacità di farsi apprezzare anche da chi vuole prestazioni di alto livello e divertirsi a ritmi da ritiro patente.

Il suo aspetto Cyberpunk nasconde un’anima da pura streetfighter pronta ad affrontare rivali dal pedigree anche più prestigioso. Il classico pugile che rischi di sottovalutare, che sulla carta sembra non avere i numeri giusti. Li compensa con una dose di adrenalina pronta ad essere elargita quando decidi di spremere tutti gli 83 cavalli del motore, che su strada bastano e avanzano per divertirsi alla grande. A me piace la colorazione utilizzata in questa prova, ma nei concessionari è disponibile anche in un elegante nero Nairobi e in un bianco perlato con alcuni tocchi di azzurro. Il prezzo l’abbiamo già ampiamente discusso e secondo me gli 8.900 euro richiesti la pongono su un ottimo livello di rapporto qualità/prezzo. Invito tutti a recarsi presso un concessionario Suzuki e cercare di provarne una, perché sono certo che saprà sorprendervi esattamente come ha fatto con me.

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