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SBK, Alessandro Usai, 17 anni: "Mi ispiro ad Acosta, sono nel CIV per fare bene

"Il salto di categoria è stato inaspettato, ma sono felice di misurarmi con piloti forti. Positiva anche la risposta dalle gomme Dunlop. Pedro è l'esempio che voglio seguire"

SBK: Alessandro Usai, 17 anni:

Con la vista Duomo di Milano il team Mothouse ha presentato il proprio programma stagionale, a partire dalla partecipazione al Campionato Italiano Velocità arrivata un po' per caso a seguito della cancellazione della Pirelli Cup 600. Tra gli impegni la Dunlop Cup 1000 con Raffaele Rubino, la Dunlop Cup 600 con Davide Eccheli, la Pirelli Cup 1000 con Francesco Neri e il Trofeo Italiano Amatori classe 1000 Avanzata con Massimiliano Valesi.

Come detto però, la scommessa più importante sarà quella della serie nazionale, anticamera del Motomondiale, dove cercherà di farsi valere con il giovanissimo Alessandro Usai che gareggerà nella 600 con una Ducati Panigale V2 955.

Quella del CIV sarà una vera e propria avventura, ma come hai reagito quando hai appreso di doverti battere su un terreno tanto competitivo?
"E' stata una notizia inaspettata perché non erano questi i piani. Posso dire che quando me l'hanno detto ho provato un mix di emozioni indescrivibile, tra tensione, anche un po’ di paura che in un contesto del genere può esserci, ma è la gioia ad aver sovrastato tutto. Sono molto contento di misurarmi con dei piloti che sono velocissimi. Cercherò di fare del mio meglio".

Nel 2023 ti sei comportato molto ben nella Pirelli Cup 600, credi che possa essere una base di partenza, o si parte da zero?
"Il livello della Cup 600 nell'ultimo anno è stato davvero elevato, anche per via della presenza di molte wild card del CIV.  Ciò mi ha permesso di avere un assaggio di quello che troverò. Tuttavia la situazione è diversa e i nomi sono di un calibro altissimo, quindi secondo me sarà tutto da costruire passo passo. Da vedere in corso d’opera".

Tra le novità che ti attendono ci sono le gomme...
"Ero un po’ perplesso sulle Dunlop, poi però nei test invernali le ho provate e mi sono trovato bene. Sono sicuramente diverse dalle Pirelli usate sin dall’inizio della mia carriera su queste moto di grossa cilindrata, ma sono fiducioso di poter far bene".

Che differenze hai notato finora?
"Sono diverse nell’appoggio in curva e il contatto sull’asfalto è maggiore per quanto concerne l’anteriore. Sono anche più dure e ciò fa sì che siano più difficili da deformare a livello di carcassa, infatti ho cercato di tenere molto freno nei cambi di direzione, così da aumentare l’appoggio del davanti. Una volta compreso il meccanismo mi sono sentito a mio agio".

Hai avuto occasione di provare più mescole?
"Per adesso ho lavorato soltanto sulle dure. Il grip quindi non era al massimo come quando si monta una morbida, però ho notato che sono pneumatici molto costanti, in particolare durano di più rispetto alle Pirelli e questo può essere un vantaggio".

Nonostante la tua età hai già accumulato una discreta esperienza, con moto e marchi differenti. Credi possa essere un aiuto?
"Certamente dà una mano a progredire e imparare. Mi ritengo molto fortunato e sono contento di aver avuto l’opportunità di guidare le varie BMW S1000 RR, la Panigale V4 e la Yamaha R6 600. In ognuna di esse ho trovato delle peculiarità che mi hanno portato a migliorare in vari aspetti dello stile di guida. E’ stata di sicuro una scuola importante".

I test pre-stagione si sono svolti su tracciati che non saranno interessati dal campionato. Lo ritieni un handicap?
"Effettivamente ho girato a Portimao e Jerez, ma non credo possa essere uno svantaggio. Alla fine la scelta dei circuiti ricade su quelli che offrono le migliori condizioni per portare al limite il mezzo e svilupparlo. Di certo sono curioso di misurarmi su piste italiane che conosco maggiormente e su cui so gestirmi di più".

Tra quelle previste dal calendario qual è la tua preferita?
"Al momento è il Mugello. L’ho sempre amato, sin dal primo giro, perché è molto veloce e tecnico, presenta poi varianti, curvoni veloci, molte salite e discese. Impossibile non averlo nel cuore. Un punto di domanda in positivo è Imola non avendoci mai corso. Sono molto emozionato di andarci, perché sono convinto sia spettacolare".

La tua gioventù fa pensare subito a Pedro Acosta che, pur avendo appena 19 anni, si è subito messo in mostra al debutto in MotoGP. Lo reputi un riferimento, o di una categoria a parte?
"Per me è uno sprone. Lo stimo molto come pilota, specialmente per la dedizione che ha verso lo sport. Per quanto mi riguarda lo ritengo un esempio da seguire, sia per quanto concerne quello che sarà il mio impegno nel CIV, sia per l’attività sportiva in generale. Immediatamente ha saputo dimostrare di essere una figura importante del massimo campionato".

Il salto avanti nel percorso motociclistico ti ha portato anche a dover modificare la tua preparazione fisica?
"No, è rimasta più o meno la stessa, ossia palestra, principalmente crossfit con i ragazzi della Bikers Physique Academy, che sono fondamentali, e poi vado molto in moto. In particolare mi dedico al Motard. Mi alleno in un kartodromo di Colico, il Lario Motorsport, che è mio sponsor e che ringrazio. Trascorro lì molte giornate, perché con moto piccole e velocità ridotte ci si riesce ad allenare molto di più sia sul fronte della sforzo fisico, sia della postura in sella. Combinare i due allenamenti è cruciale".

 

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